5 Maggio, 2024
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Inno d’Italia eseguito in remoto e in asincrono dai ragazzi dell’Orchestra “Melone” durante la quarantena: polemizzano anche su questo

Pubblichiamo molto volentieri questa nota di Riccardo Agresti, stimatissimo e apprezzato dirigente scolastico, per noi una grande risorsa professionale ed etica del nostro territorio

Che ci siano persone pronte a polemizzare su qualsiasi cosa lo sapevo (non sono nato ieri), ma che si sia riusciti a polemizzare su una mia presentazione di un pregiatissimo lavoro fatto da ragazzi in onore della nostra Patria ha dell’incredibile.

C’è chi mi ha accusato di “presenzialismo”, come se non avessi diritto a postare qualcosa sui social per encomiare il lavoro incredibile di docenti, ragazzi e genitori che si sono impegnati a realizzare in remoto e in asincrono l’esecuzione dell’inno d’Italia durante il periodo di quarantena portando avanti la didattica mentre c’era chi lavorava rischiando la propria vita, chi non poteva lavorare rischiando la fame e chi starnazzava sui social rischiando il ridicolo.

Altri mi hanno accusato di non conoscere la storia d’Italia, scambiando la Repubblica Italiana per il Regno Sabaudo.

Eppure la mia introduzione al video dei ragazzi non voleva essere un excursus storico. Ho solamente spiegato perché mi compiaccio della scelta del 2 giugno come festa della Repubblica Italiana: “Fra tutti i Paesi del Mondo, l’Italia è fra le poche Nazioni che festeggiano la sua nascita derivante non da guerre o rivolte, ma da un atto democratico”. Per questo sono personalmente contento che la festa della nostra Repubblica sia proprio il 2 giugno (ricorrenza di una scelta del popolo) e non altre giornate che ricordano guerre e morti, come avviene in tante altre Nazioni (ad esempio il 14 luglio per la Francia). Questa data non l’ho scelta io, ma ne sono fiero!

Se poi vogliamo cercare per forza dei morti per la Patria, è ovvio che dovremmo guardare al sangue dei partigiani che morirono per difendere la nostra Terra dall’invasore tedesco, venuto in aiuto da quel grande pubblicitario che ancora oggi attrae gli ignoranti. Ma quel sangue benedetto si festeggia il 25 aprile, mentre il 2 giugno si festeggia un atto democratico che vede addirittura per la prima volta le donne al voto!

Quale è il problema di questi emuli di “Napalm52”? Forse dispiace loro che la disputa fra Repubblica e Monarchia e la conseguente nascita della Repubblica Italiana sia stata risolta democraticamente e senza morti? Oppure rimpiangono il Regno d’Italia che avrebbe permesso a imbelli di essere capo di Stato solo perché figlio di re? O addirittura si richiamano al Regno Sabaudo che invase il Sud da dove provengo depredandolo in nome di una inesistente Italia? A costoro immagino sia inutile suggerire di studiare un po’ di Storia, per loro la verità è solo ciò che dice il loro padrone.

Ecco il mio messaggio introduttivo al lavoro di ragazzi, docenti e genitori che invito a guardare sulla pagina Facebook della Scuola:

https://www.facebook.com/riccardo.agresti.5/videos/3131567863574740/.

<<Fra tutti i Paesi del Mondo, l’Italia è fra le poche Nazioni che festeggiano la sua nascita derivante non da guerre o rivolte, ma da un atto democratico: il referendum per la scelta fra Monarchia e Repubblica.

L’Italia, che è stato il risultato della fusione (spesso anch’essa voluta democraticamente) di tanti piccoli staterelli, è la dimostrazione di come non le divisioni, ma solo l’unione, l’accordo e la solidarietà rendono grande un Paese.

In questo triste e tragico periodo abbiamo osservato come il vero pericolo non prevenga da nostri simili, stranieri che parlino lingue diverse dalla nostra o abbiano pelle o capelli di diverso colore, ma da un essere che nemmeno potrebbe essere definito “vivente”. Un virus che ci sta togliendo la socializzazione di cui abbiamo bisogno fortemente.

Come tutta la nostra Scuola, l’Istituto Comprensivo Corrado Melone, anche i docenti di musica non hanno abbandonato i ragazzi e, usando l’espressione più elevata dello spirito umano, hanno voluto dare un segno di unità, nella lontananza, che potete godervi visionando il video.

Desidero ringraziare i docenti che hanno collaborato: i proff. Carmen Petrocelli, Patricia Vargas, Michele Muscolino, Augusto Travagliati, Francesco Maiuolo e l’ideatore dell’iniziativa direttore dell’orchestra Melone, il prof. Sergio Cozzi.

Voglio poi esprimere la mia ammirazione per i ragazzi che si sono messi in gioco (alcuni stanno toccando lo strumento solo da pochissimi mesi), la riconoscenza per i genitori o i fratelli che hanno realizzato i video e la gratitudine più profonda per il papà che ci ha aiutati nella non banale post produzione del video, il signor Enrico Barbanera.>>

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