20 Aprile, 2024
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Diritti Cittadinanza del Lago: “Un quartiere al quale è stato negato, ormai da mesi, un diritto essenziale come quello dell’acqua”

COMUNICATO STAMPA
DIRITTI CITTADINANZA DEL LAGO: Un quartiere al quale è stato negato, ormai da mesi,
un diritto essenziale come quello dell’acqua
Un quartiere al quale è stato negato, ormai da mesi, un diritto essenziale: usufruire di un bene
primario come l’acqua. Una situazione come questa – dichiarano i responsabili dell’associazione
“DIRITTI CITTADINANZA DEL LAGO” – mette in luce l’inadeguatezza di chi è stato chiamato
ad amministrare la nostra città, come d’altronde lo sono stati chi li ha preceduti. Un intero quartiere
che dal 24 dicembre continua a non poter utilizzare l’acqua per uso alimentare, la preparazione
degli alimenti, igiene orale, lavaggio stoviglie o utensili da cucina, lavaggio apparecchiature
sanitarie, lavaggio oggetti per l’infanzia e non sono state predisposte delle soluzioni alternative,
come autobotti o casette dell’acqua, da cui far rifornire la popolazione di Ponton dell’Elce”
“Siamo coscienti – aggiungono i responsabili dell’associazione – del fatto che la problematica
inerente la potabilità dell’acqua nella nostro quartiere non sia di facile risoluzione e che essa
richieda consistenti somme di denaro. Sappiamo che non si potrà risolvere tutto nella seduta del
consiglio comunale del 17 luglio, ma almeno la denuncia presentata da ben 60 persone, dopo i
gravissimi fatti accaduti il 27 maggio è servita a scuotere la politica su questo annoso problema.”
“Ma paradosso dei paradossi – denuncia DIRITTI CITTADINANZA DEL LAGO – visto
l’ordinanza che dichiara ancora l’assoluto divieto dell’utilizzo per consumo alimentare ed umano
dell’acqua domestica continuano ad arrivare ai cittadini le bollette dell’acqua, anche se la sindaca in
un incontro pubblico aveva fatto sperare ad una soluzione compensativa.”
Tramite un lettera protocollata al Comune si richiede di rispondere in merito ai numerosi disservizi
verificatesi alla fornitura idrica, in particolare nei giorni 27 e 28 maggio, quando l’interruzione del
servizio si è protratta per circa 18 ore (dalle 21:00 del 27 maggio alle ore 15:00 del giorno successivo), e
i giorni 13 e 14 luglio, quando l’interruzione del servizio è durata dalla sera del 13 luglio, fino verso le
13:00 del giorno successivo. Inoltre si faccia luce sul il numero telefonico delle emergenze,
corrispondente all’utenza della Polizia Locale, che è attivo fino alle ore 20:00, e non è possibile dopo
tale orario attivare la procedura di intervento, sebbene l’assistenza all’impianto dovrebbe essere
garantita per tutte le 24 ore della giornata.
Resta inoltre da capire a che punto siano i lavori di ampliamento della cisterna di accumulo, per i quali
sono stati stanziati, già dalla precedente Amministrazione, 160 mila euro, considerato che la tabella sul
cantiere riporta il fine lavori a marzo 2019, ma ad oggi non si ha notizia circa la conclusione degli stessi.
Di chi sono le responsabilità? Chi dovrà pagare per questo disservizio?
Chiediamo come sia possibile che durante il disservizio del 27 maggio alcuni cittadini siano entrati nel
campo pozzi, nel vano tentativo di risolvere il problema. Chi sono le persone autorizzate ad entrare in un
luogo così delicato, dal punto di vista della salute pubblica?
Si sollecita infine l’Amministrazione, a seguito delle recenti sentenze, del tribunale di Civitavecchia (del
21/6/19, giudice Dott. Massimo Marasca), e del Tribunale di Viterbo (giudice dott. Federico Bonato),
che hanno costretto gli Enti a riconoscere nei confronti dei cittadini un equo indennizzo per il servizio
non adeguato, causa la presenza di arsenico. Quando il comune di Anguillara risarcirà i cittadini di
Ponton dell’Elce? Infine, nella nota ufficiale inviata al Sindaco, l’associazione “DIRITTI
CITTADINANZA DEL LAGO” chiede un incontro pubblico urgente per discutere sulla tematica
dell’acqua.
Associazione “DIRITTI CITTADINANZA DEL LAGO”

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