19 Aprile, 2024
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FANTASTICO MEDITERRANEO Un convegno sulla via italiana all’immaginario a Roma

E’ nella Biblioteca della Camera dei Deputati, nello splendido Palazzo San Macuto nel cuore di Roma, che appassionati e curiosi si sono riuniti mercoledì 20 febbraio per discutere della storia e delle origini mediterranee del Fantastico.
Il moderatore dell’evento, Adriano Monti Buzzetti, offre così il benvenuto: “Da noi il Fantastico subisce ancora pregiudizi, basati sulle opinioni negative di Benedetto Croce e Italo Calvino. Ma già nel XIX secolo il francese Nodier citava due polmoni per il genere: quello nord europeo e quello mediterraneo; e non a caso il Gotico inglese ambientava i suoi romanzi proprio in Italia.”
La parola passa poi allo scrittore Andrea Gualchierotti: “Alle origini del Fantastico ci sono rovine, reali e non. Ma risalire indietro nel tempo ci porta all’intreccio tra Mito e Storia, e ai temi che ne derivano: il viaggio, o l’abbattimento del mostro. Il fantasy attuale ha radici che erano già antiche 1700 anni fa. Riscoprirle significa riappropriarci della nostra identità culturale.”
Il discorso prosegue col critico Gianfranco De Turris: “Negli anni 70 per l’editore Fanucci creammo varie collane dedicate al Fantastico: e molti ci criticarono, gli stessi che ancora oggi non comprendono le radici variegate del genere. Oggi è cresciuta una generazione nel mito di Tolkien; proprio lui ci insegna che un racconto deve creare un mondo autonomo, altro rispetto a quello reale.”
A seguire, Francesco Lo Manno, fondatore di Italian Sword & Sorcery, definisce la fantasia eroica mediterranea: “E’ un genere di sfide all’arma bianca, con scenari preistorici e antichi. E a regnare è la magia, una anomalia che ispira terrore, praticata da stregoni e teurghi.”
L’antropologo Mario Polia ci conduce poi alle fonti mitiche del genere: “L’arte è una fusione tra armonia e Mito, e Mito è parola che in greco significa sia filo che discorso. E cos’è la narrazione, se non il cucire tra loro temi e storie?”
La dott.ssa Greta Cerretti, psicologa e psicoterapeuta, illustra invece la psiche dell’eroe. “E’ la guida del lettore. Ne esistono varie tipologie, ma tutte conducono a una identificazione, per empatia o per contrasto. Di base, la caratteristica principale di un eroe è la capacità di reagire alle avversità e uscirne più forte.”
Dell’innato bisogno raccontare parla la scrittrice Maria Burani Procaccini “Ognuno ha dentro qualcosa di narrare; lo scrittore è colui che riesce a dargli una forma e condividerla con gli altri, i quali vi si riconosceranno perché tutti attingiamo agli stessi archetipi.”
Gli interventi dei relatori si concludono qui, ma il vicepresidente della Camera, l’On. Fabio Rampelli, ci tiene a salutare la sala. “Voglio ringraziare tutti i partecipanti, sfidandoli a tornare. Dobbiamo riscattare le origini mediterranee del Fantastico, e considero questo evento come un ottimo presupposto per proseguire questo viaggio.”
Monia Guredda

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