27 Aprile, 2024
spot_imgspot_img

IC Corrado Melone, lettera del dirigente scolastico “perché segnalare i più bravi?”

Riceviamo e pubblichiamo

Desidero ringraziare, come dirigente dello Stato e come semplice cittadino, i ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Corrado Melone” che, grazie al loro impegno, hanno ottenuto i risultati migliori nelle loro classi. Si tratta di: 1A Bacosca Giulia Francesca; 1B Feola Luca; 1C Teloni Andrea; 1D Pastuszek Helena; 1E Magagnini Lorenzo; 1F Bocchini Andrea; 1G Nanu Giulia Claudia; 1H Nardi Nicolas; 1I Beneton Ludovica; 1L Sirtoli Massimo; 1M Bozzelli Tommaso; 2A Waskiewicz Zuzanna; 2B Benfatti Rebecca; 2C Mauriello Giulia; 2D Russo Davide; 2E Grando Danilo e Moretti Massimo; 2F Bellomo Miriam e Zenuni Isabella; 2G Manconi Matilde: 2H D’Emilio Alessia; 2L Di Bartolomeo Francesco; 2M Monina Roberto; 2N Monarca Alessia e Nicchi Dario; 2P Cesaretti Leonardo e Lustrino Giulia.

Questi ragazzi, che ho visti all’opera, meritano certamente di essere menzionati, insieme a tanti altri che hanno profuso un enorme impegno, consci che solo la cultura e la conoscenza rendono libero l’uomo.

La Melone, a conclusione delle lezioni per primaria e secondaria di primo grado (restano a Scuola ancora i ragazzi che stanno affrontando l’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di studi), ha comunicato, come al solito, i risultati degli scrutini finali, ma qualcuno ne ha chiesto il motivo, bacchettando la “Melone”. Sul tema “privacy” in molti si riempiono la bocca ed in passato ci sono state grandi discussioni, a partire dai bar sport (dove ancora proseguono) fino in Parlamento, ma ormai da qualche anno (dal 2010) il garante della privacy ha ben chiarito che: <<non esiste alcun provvedimento che imponga di tenere segreti i voti dei compiti in classe e delle interrogazioni, gli esiti degli scrutini o degli esami di Stato, perché le informazioni sul rendimento scolastico sono soggette ad un regime di trasparenza. (…) Per il principio di trasparenza, a garanzia di ciascuno, i voti degli scrutini e degli esami devono essere pubblicati nell’albo degli istituti>>.

Occorre, però, ammettere che in parte è vero quello che ha scritto una mamma: <<i bambini verranno sicuramente denigrati da altrettanti di loro poco educati … senza considerare l’idiozia di tantissime mamme nei confronti di altre mamme o di altri bimbi.>>. Tuttavia questa affermazione è vera solo in parte perché i bambini non denigrano nessuno (impareranno a farlo imitando i propri genitori) in quanto per loro, fino all’adolescenza, il voto non ha alcun significato: per loro conta molto di più il sorriso di approvazione o lo sguardo triste dell’adulto. L’affermazione della mamma è vera solo in parte, anche perché è pur vero che ci sono adulti idioti (forse troppi, ma non lo sono tutti) i quali non si rendono conto che i voti scolastici non rappresentano premi né punizioni, ma sono solo osservazioni sull’andamento dello studio da parte del ragazzo. In realtà l’unico voto che è realmente importante è quello della laurea, ma, volendo fare una boutade, si potrebbe anche ricordare che, sebbene con un altro senso, addirittura un ex ministro abbia affermato che non conta nemmeno quello … ed in un certo senso non ha nemmeno torto.

In realtà la valutazione serve a comprendere se si procede in modo corretto o se ci sia qualcosa da modificare nel metodo di studio e, in caso di voto eccellente, semplicemente avere conferma che si è svolto bene il proprio compito, restando gratificati come lo è chi abbia compiuto bene il proprio lavoro.

È possibile però analizzare la critica relativamente ai bambini più piccoli (diciamo la primaria) per i quali il voto non positivo non è una valutazione dell’impegno profuso volontariamente dal bambino, ma delle condizioni sociali in cui vive. Il “10” assegnato a quel bambino che sia figlio di un regista e di una scrittrice di fama che a cena ogni sera possa ascoltare il pensiero di personaggi delle Istituzioni o della Cultura, chiunque potrà ammettere che abbia molto meno valore del “6 risicato” raggiunto da quel bambino figlio della prostituta che viene picchiata ogni sera dal marito perennemente ubriaco e che magari a casa non ha nemmeno la luce e ci si domanda in quali condizioni abbia svolto i propri compiti. Il voto scolastico viene troppo spesso travisato dal suo vero senso. Esso, essendo la “fotografia” di quanto raggiunto dal bimbo e nella primaria indica in realtà le potenzialità permesse a quel bambino dalla condizione sociale in cui vive e delle quali non ha alcuna responsabilità, ma anzi ne subisce tutte le conseguenze.

Per gli adolescenti, che cominciano ad avere la forza di decidere e di riconoscere, quella valutazione indica invece le potenzialità del ragazzo condizionate ora anche dalla loro volontà che, però, spesso è fortemente anche essa condizionata dal contesto sociale.

Va citato quanto ha scritto una mamma che ha compreso pienamente cosa indichino, valutando i risultati scolastici raggiunti, i voti ottenuti dagli adolescenti: <<Le variabili sociali continuano anche per loro a giocare un ruolo determinante da non sottovalutare. Questo anche se in questa fase se può iniziare, per i più fortunati, ad avere un ruolo sempre maggiore la propria volontà, mano a mano che si definisce la propria identità. E probabilmente qui sta la chiave. Nella faticosa costruzione dell’identità può avere un ruolo importante proprio la scuola, affiancandosi e a volte “sostituendosi” (in senso lato) alla famiglia nel sostegno al ragazzo. In questo modo il ragazzo può trovare una seconda opportunità. Diversamente, temo, il suo cammino seguirà la strada già battuta per lui dalla sua famiglia. È quasi inevitabile. Il cambiamento per lui non può arrivare dall’interno (la famiglia o il ragazzo stesso, con il suo “modo di vedere il mondo” tarato sul vissuto famigliare). In questo circuito chiuso non c’è volontà che tenga… e la scuola può essere veramente la variabile decisiva per offrire lo stimolo giusto. L’opportunità decisiva per accendere la luce della conoscenza e la passione per lo studio inteso come occasione di cambiamento e realizzazione personale. Passata questa fase, i giochi sono fatti ed ognuno andrà per il mondo (studio e lavoro) partendo con il bagaglio delle risorse che ha avuto la possibilità di acquisire. L’evoluzione sarà lunga ma, a questo punto, sì, la volontà potrà entrare in gioco con maggiore forza, indipendentemente dai natali.

Laura Vanni>>.

Fermo restando che è un diritto di chi ha pagato un corso – cosa che avviene indirettamente, attraverso le tasse, nella Scuola dello Stato – di conoscere se il proprio metodo di studio stia funzionando o meno, è evidente che o si comprende appiano il senso della valutazione scolastica o si modifica la struttura delle “pagelle” (cosa che mi risulta gli estensori della Legge 107 stavano per fare, ma non hanno avuto il coraggio o la forza di realizzare). In ogni caso, al momento tutti i docenti rispettano le norme vigenti (assegnando valutazioni anche a bambini di prima primaria) e fra queste norme vi è anche quella che pretende la trasparenza nelle valutazioni che, per il dirigente scolastico, si traduce nel dovere di diffondere i risultati degli studenti, per consentire a tutti di verificare come non sia assolutamente vero ciò che ha scritto un’altra mamma: <<mi fate pensare che voi insegnanti fate figli e figliastri cioè nel senso che se quelle che ve stanno simpatiche le promovete quelle che ve stanno antipatiche le bocciate a me non mi sta bene manco alle altre famiglie>> (sic!). In effetti un pensiero del genere può balenare solo nella mente di chi non conosca e non riconosca il vero lavoro di chi insegna, la passione che vi dedica, l’amore coinvolto e non conosca nemmeno i propri figli né il loro andamento scolastico (non sono poche le mamme che solo a giugno chiedono come vada il proprio pargolo dopo che per un intero anno si è cercato di metterli in allarme ed avessero il registro elettronico con le valutazioni negative disponibile 24 ore su 24. Solo un ignorante simile può pensare di pretendere valutazioni non vere da docenti professionisti, vincitori di concorsi pubblici, che dedicano la propria vita al bene dei figli degli altri e che percepiscono uno stipendio da fame che li relega al ludibrio di quei poveretti che guadagnano almeno 5 volte il loro stipendio senza avere idea di cosa sia la poesia o li espone alle percosse di quei poveracci che non hanno saputo impartire l’educazione ai propri figli perché loro stessi non ne hanno mai avuta.

Abbiamo individui del genere anche noi alla “Melone”? Purtroppo occorre rispondere affermativamente. Ad esempio possono essere cercati fra coloro i quali continuano a parcheggiare le proprie auto sulle strisce gialle che vietano la fermata (riservando lo spazio ai soli bus). Costoro, con il loro esempio, affermano chiaramente che la Scuola insegna una cosa sbagliata: il rispetto della Legge. I bambini ed i ragazzi, cui ogni giorno la Scuola spiega che le regole rappresentano l’evoluzione sociale del progresso dell’uomo e che una minima limitazione della propria libertà comporta la moltiplicazione della propria forza e della propria sicurezza grazie al supporto della società in cui vive, se vedono i propri genitori approfittarsi della educazione e della civiltà del prossimo (ad esempio parcheggiando sulla zona riservata ai bus o fumando entro il recinto scolastico) cosa pensate riterranno corretto fare?

Per fortuna di questi deficienti (da “deficio”: manco di comprensione di un aspetto della realtà) ce ne sono pochi, peccato che si notino più loro che la stragrande maggioranza di persone civili di cui, solo una piccola parte, è composta dai genitori dei ragazzi migliori della Scuola di cui riporto solo i primi 100:

Bellomo Miriam, Zenuni Isabella, Bocchini Andrea, Benfatti Rebecca, Palumbo Laura, Manconi Matilde, Beneton Ludovica, Teloni Andrea, Pugliatti Giulia, Di Giovanni Viola, Ciuchin Giulia Monica, Russo Giulia, Di Bartolomeo Francesco, Nardi Nicolas, Pastuszek Helena, Bofan Constantin Christian, Nanu Giulia Claudia, Mauriello Giulia, Grando Danilo, Moretti Massimo, Bacosca Giulia Francesca, Moscatelli Giordana, Gavrilescu Ana Alessia, Guidolotti Matteo, D’Emilio Alessia, Alivernini Arianna, Scarpino Michele, Lauria Lorenzo, Rigucci Emanuele, Bombardieri Andrea, Angeloni Sofia, Barone Sofia, Capuani Maria Teresa, Waskiewicz Zuzanna, Ciufoletti Cristina, Spatariu Alexandru, Cesaretti Leonardo, Lustrino Giulia, Caporale Fabiana, Paolone Giulia, Russo Davide, Sollo Chiara, Barone Sara, Bucatariu Maria Larisa, Cozma Nicole, Notarangelo Daniele, Miceli Beatrice, Wieczorek Ilaria, Agostini Simone, Perrelli Martina, Monina Roberto, Puccini Beatrice, Bozzelli Tommaso, Risso Leandro, Sole Giulia, Ciancamerla  Dea, Simonini Giulia, Hotca Vasile Michele, Capozzi Benedetta, Sirtoli Massimo, Craciun Emanuele Marian, Nakanishi Stefano Ryuji, Giordano Giulia, Tomei Alessandro, Cozma Alessandro, Paris Alessandro, Olivieri Francesca, Rusu Ana Maria, Feola Luca, Magagnini Lorenzo, Herta Maria, Vaccargiu Simone, Cariello Carlo, Di Giammatteo Federico, Quaresima Sofia, Emili Edoardo, Sikora Azzurra, Comegna Marco, Spitaleri Valeria Maria, Carli Alice, Bova Angelica, Bogles Maria Teresa, Paglioni Flavia, Spina Mariangela, Tenerelli Aurora, Rispoli Luca, Basso Samuele, Nistor Giulia Andrea, Rocchi Valerio, Monti Giorgia, Vieira Cruz Isabella, Imbrea Damian, Agizza Diego, Colletta Eugenio, Campora Matteo, Casiccio Chiara, Mirante Alfredo, Cerrini Maria, Lutumba Kiasi Gaia, Zaccari Chiara, Garbini Cassandra, Ballarini Luca, Chavez Tume Davide Jur e Sava Mattia Mihai.

Riccardo Agresti

Ultimi articoli