26 Aprile, 2024
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Il resoconto dei ragazzi dell’IC Corrado Melone al campo scuola sportivo naturalistico

Riceviamo e pubblichiamo con piacere.

“Il 19 e 20 aprile, noi ragazzi della prima H e della prima I, insieme alla 4A della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “Corrado Melone”, ci siamo recati a Sabaudia per il nostro campo scuola ludico-sportivo. Il viaggio è stato divertente e abbiamo cantato e scherzato per tutto il tempo (senza i cellulari, in quanto li avevamo consegnati ai docenti). Siamo giunti al Parco Nazionale del Circeo dopo circa 4 ore di viaggio e lì abbiamo conosciuto gli animatori che ci avrebbero accompagnato per l’intera durata del campo. Dopo esserci presentati e rifocillati, ci siamo inoltrati nella foresta rimasta intatta dopo la bonifica della palude pontina. Mentre camminavamo ci hanno detto che se restavamo in silenzio potevamo incontrare un personaggio molto interessante, un principe – cavaliere dal grande cuore e coraggioso, di nome Erold … ed infatti il personaggio è comparso e, dopo esserci disposti in cerchio, abbiamo ascoltato il principe Erold che ci ha raccontato la storia del “cuore oscuro” catturato da Mogor (l’orco) che aveva messo i popoli degli Hobbit, dei Nani e degli Elfi in conflitto tra loro. Infatti questi tre popoli, avevano vissuto in pace fino al giorno in cui il cuore nero non aveva portato fra loro un odio inutile. Il nostro compito era ora quello di recuperare “il cuore oscuro” in modo da fermare questa stupida guerra. Ci siamo divisi in gruppi rimanendo molto attenti agli orchi, che ci potevano attaccare. Se ci colpivano, magari perché non eravamo stati bravi a mimetizzarci fra gli alberi, i cespugli o i sassi, si perdeva “un punto vita” (in tutto ne avevamo a disposizione solo quattro). Tra tutti gli orchi, Mogor era il più terrificante e quando appariva ci metteva davvero paura!

Prima di pranzo abbiamo cominciato a rafforzare delle capanne già pronte o costruirne di nuove: è stato divertente spezzare i vari rami in diverse misure secondo l’utilità, spesso dovevamo essere in più persone per riuscire a creare i vari ambienti della capanna. Finito il lavoro ogni gruppo ha pranzato all’interno della proprio rifugio. Successivamente ogni gruppo con il proprio animatore ha svolto varie prove. La prima consisteva nel camminare in equilibrio su una corda ed arrivare dall’altra parte, ma il punto più difficile di questa prova è che venivamo divisi in due squadre ed entrambe dovevano farcela e bisognava trovare un metodo per raggiungere l’obiettivo. La seconda era una prova di fiducia: si era a coppie, uno dei due si bendava e l’altro l’avrebbe guidato per il sentiero … guidare non era per niente facile perché non solo dovevi stare attento a dove mettevi i piedi, ma anche a dove li metteva il tuo compagno! Arrivati a metà percorso si scambiavano i ruoli. La terza invece si basava sul gioco di squadra e sul saper ascoltare e rispettare le idee degli altri: prenderci tutti per mano e scavalcare una corda messa in tiro tra due alberi, restando sempre uniti e non toccando mai la corda, altrimenti saremmo dovuti ripartire da capo. Purtroppo questa prova non siamo riusciti a superarla, forse non siamo ancora abbastanza maturi da rispettare quello che pensano gli altri. Di seguito abbiamo fatto un gioco/prova: dovevamo tradurre un messaggio degli orchi e dovevamo farlo a coppie; crediamo che questa sia stata la prova più difficile e paurosa della giornata: mentre si cercava questa traduzione, in giro c’erano gli orchi e, se ti muovevi davanti a loro, rischiavi di perdere un punto!

Verso le cinque del pomeriggio ci siamo diretti in albergo, l’hotel Zefiro di Sabaudia, per sistemarci e andare a cena, ma prima ci siamo ritrovati  in una sala dell’hotel per scrivere pensieri e commenti sulla giornata appena trascorsa. Finalmente siamo andati a cena, al ristorante dell’albergo, dove ci hanno servito una amatriciana, poi patatine fritte e un hamburger e, per frutta, una ricca macedonia. Sazi siamo stati un po’ in giardino, alcuni hanno giocato a pallavolo e altri si sono riposati sulle scale. Tutti stremati, stanza per stanza, siamo andati a dormire cadendo subito in un sonno profondo.

Finita questa bella notte stellata, esattamente alle sette e mezza, siamo andati a fare colazione, c’era un buffet con una vasta scelta: ciambellone di vari tipi, al cioccolato o normale, biscotti, crostata alla nutella o alla marmellata, invece per quanto riguarda da bere c’erano  succhi di arancia normale o rossa, latte caldo o freddo e caffè per i grandi.”

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