27 Aprile, 2024
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Seminari su ‘bullismo’ e ‘cyber bullismo’ alla scuola media Corrado Melone di Ladispoli

Si sono tenuti qualche giorno fa nella scuola media Corrado Melone di Ladispoli i primi due seminari sul dilagante fenomeno del bullismo e del cyber bullismo proposti inizialmente alle classi terze; sono in programma per la metà di febbraio le repliche per le restanti classi dell’istituto secondario di primo grado della cittadina laziale.

L’iniziativa, che ha visto concretizzare la proposta del presidente dell’associazione culturale “L’Agone Nuovo”, Giovanni Furgiuele, accolta con entusiasmo dal dirigente scolastico, prof. Riccardo Agresti, si è tenuta in plenaria nel teatro della scuola di fronte a una platea di giovani silenziosi e attenti.

A condurre la presentazione è Gianluca Di Pietrantonio, psicologo della devianza, criminologo forense e analista di comportamenti deviati, che con un’esperienza maturata in oltre venti anni di attività professionale e di ricerca accademica ha declinato, di fronte a una platea attenta e interessatissima, i molteplici connotati del fenomeno: dai cenni storiografici ed etimologici, alla comparazione con i comportamenti istintivi animali, passando attraverso l’esame di casi reali, la neurofisiologia, la psicologia, il diritto penale e civile, la cyber tecnologia.

Utilizzando un linguaggio semplice e una conduzione interattiva dell’incontro, l’analista ha consentito ai giovani studenti di “comprendere per conoscere, poter scegliere e riuscire a valutare ciò che è giusto da ciò che non lo è” eludendo i paternalistici “non dovete” a favore della facoltà di scelta responsabile.

Il giorno precedente ai due convegni, Di Pietrantonio ha incontrato e approfondito gli aspetti di rilevamento, gestione e contenimento di eventuali episodi di bullismo con un selezionato gruppo di pochi alunni eletti dal collettivo degli studenti d’istituto per rivestire il delicato quanto importante ruolo di riferimento con il gruppo dei pari.

“La partecipazione attenta e pertinente dimostra quanto i giovani avvertano l’esigenza di comprendere meglio ciò che li può riguardare da vicino”, ha riferito il criminologo, “dimostrando sensibilità, curiosità e capacità di elaborazione” ripagando così ampiamente la dedizione all’iniziativa.

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