23 Aprile, 2024
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Claudio Gentili: “I 10 mesi di giunta un fallimento totale per tutta Bracciano”

Riceviamo e pubblichiamo: 

“L’approvazione del bilancio di previsione 2017 da parte della amministrazione comunale di Bracciano, con i voti contrari dell’opposizione ad eccezione del consigliere Testini, mi preoccupa fortemente. Emerge chiaramente dai numeri e dalle dichiarazioni che Bracciano non ha futuro, che le promesse fatte agli elettori rimarranno tali. A quasi un anno dall’insediamento ci aspettavamo infatti che questa amministrazione potesse avviare interventi per il bene di Bracciano e che dopo la fase iniziale qualcosa cominciasse a muoversi. A quasi un anno dall’insediamento questa amministrazione mostra la sua totale inadeguatezza a governare Bracciano:

La Bracciano Ambiente è fallita;

Il Comune dovrà pagare il capping ed il post mortem di Cupinoro;

Non c’è ancora traccia delle gare di affidamento del servizio di raccolta rifiuti e resta incerta la situazione occupazionale dei lavoratori dell’ex multiservizi;

Ha consegnato il Comune ad un “cittadino”;

Litiga di continuo con i capiarea da lui stesso nominati;

Delega settori importanti come l’urbanistica e la segreteria generale alle decisioni di altri sindaci;

Ad oggi sono stati spesi oltre 100mila euro per onorari legali;

Molte opere pubbliche già esistenti restano chiuse ed inutilizzate: l’asilo nido, il centro civico, il museo civico, l’auditorium comunale, il giardino di via del lago.

Siamo davanti ad una situazione desolante e ciò che mi preoccupa maggiormente è che l’impasse investe appieno tutta l’economia locale.

Passando ora ad analizzare i dati di bilancio di previsione emerge che le entrate da tributi ammontano a 12 milioni e 700mila euro circa e che i trasferimenti, da parte di enti sovracomunali, si attestano solo ad un milione e 171mila circa. Ciò è indice di scarsa capacità di attrarre fondi regionali, statali ed europei. Le entrate extratributarie sono 2 milioni e 490mila circa dei quali un milione e 700mila euro circa, derivano – ma non c’è alcuna certezza visti i precedenti – dalla vendita dei terreni dell’area artigianale, del locale comunale all’interno del centro commerciale e delle abitazioni in via Dominici.

Per quanto riguarda le imposte non è stata fatta alcuna riduzione bensì si è deciso il mantenimento delle aliquote già in vigore. Riguardo la Tari, sarebbe stato opportuno dare un segnale agli operatori commerciali, specie del settore turistico-ricettivo, operando delle riduzioni, in quanto questa incide fortemente sulle spese di gestione. Tra le entrate da erogazione di servizi gli importi maggiori riguardano i parcheggi custoditi e a pagamento (370mila euro) e la mensa scolastica (331mila euro circa). E’ di 530mila euro la previsione di entrata complessiva da proventi di multe, ammende, sanzioni ed oblazioni a carico delle famiglie. Ciò fa ritenere che si punti quindi maggiormente su un approccio repressivo che su quello educativo.

Per quanto riguarda le spese ciò che colpisce in modo particolare sono le somme previste da questa amministrazione per lo sviluppo turistico del paese: 4.100 euro per le tre annualità. Per la tutela dei beni di interesse storico sono stati previsti 5.100 ed altrettanti per le annualità successive. Altra questione di rilevo riguarda le politiche giovanili, nonostante infatti ci si riempa la bocca della necessità di incentivare l’occupazione giovanile e si metta in evidenza la fuga all’estero delle migliori risorse, prendiamo atto che in bilancio per questo ambito sono previsti 22mila euro per le tre annualità.

Ulteriori perplessità riguardano le politiche sociali e le famiglie. E’ qui che nelle previsioni triennali si prevedono pesantissimi tagli. Gli interventi per la disabilità passano dalle previsione 2017 di 606.086 euro a 239.080 del 2018 e del 2019, quelli per gli anziani da 188.764 a 133.134 del 2018 e 117.874 del 2019, gli interventi per soggetti a rischio di esclusione sociale da 100.962 del 2017 a 1.200 euro, ripeto 1200 euro, del 2018 e del 2019, gli interventi per la famiglia calano da 203.473 del 2017 a 49.821 del 2018 e del 2019, gli interventi per il diritto alla casa da 210.901 del 2017 addirittura a 0 sia nel 2018 che nel 2019.

Un vero e proprio bagno di sangue aspetta le fasce più deboli e più disagiate della popolazione braccianese mentre questa amministrazione dal suo insediamento ad oggi ha speso oltre 100mila euro in onorari legali.
Non c’è traccia nel bilancio della Bracciano Smart promessa agli elettori. Manca pienamente il risparmio energetico. Disattesa anche la promessa del baratto amministrativo. Le tasse restano le stesse.

Questi sono numeri, non chiacchiere. Sono numeri che non ho fatto io e che tradotti indicano quali sono le scelte fatte dall’amministrazione.

L’amministrazione, a questo punto, farebbe bene a rassegnare le proprie dimissioni.

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