14 Dicembre, 2025
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Ladispoli, Stop al bullismo: minori al sicuro

All’Istituto Alberghiero di Ladispoli si parla di contrasto al bullismo e ai comportamenti devianti.

GiovedΓ¬ 28 novembre Massimiliano Valeriani, Consigliere della Regione Lazio, Γ¨ stato ospite dell’Istituto di via Federici.

Tema centrale e occasione del dibattito la recente approvazione da parte del Consiglio Regionale del Lazio (con 24 voti a favore e dopo la presentazione di oltre 200 emendamenti e subemendamenti) della Proposta di Legge 202/2016, di cui il Consigliere Regionale Massimiliano Valeriani Γ¨ promotore e primo firmatario. β€œDisciplina degli interventi regionali in materia di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo”: questo l’intento dei legislatori che hanno deciso di sostenere iniziative, attivitΓ  e progetti di Educazione alla LegalitΓ  nelle scuole, prevedendo uno stanziamento di circa 750mila euro nel prossimo triennio.

Ad introdurre i lavori Γ¨ stata la Preside dell’Istituto Superiore β€œGiuseppe di Vittorio”, Prof.ssa Vincenza La Rosa: β€œLe piΓΉ recenti ricerche dimostrano la crescente entitΓ  del fenomeno del bullismo in generale, e del bullismo digitale in particolare. E’ importante una programmazione sinergica che veda la partecipazione attiva degli studenti, della scuola, della famiglia e delle Istituzioni del territorio. Spesso il problema viene sottovalutato, a causa di una inadeguata percezione del rischio. Questa giornata Γ¨, per noi, un’importantissima occasione di conoscenza e di arricchimento”.

Iter travagliato, quello della Proposta di Legge Regionale 202/2016, a causa di un animato dibattito in Commissione e in Consiglio, mentre anche a livello nazionale la Camera dei Deputati ha recentemente approvato il D.D.L. del 20 settembre 2016, C. 3139 (“Disposizioni per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo”), che ora deve passare, perΓ², di nuovo al vaglio del Senato. A spingere verso un tale attivismo legislativo, sono, appunto, i dati emergenti dalle piΓΉ recenti ricerche svolte in ambito scolastico. Per β€œbullismo”, hanno ricordato i relatori, si intende un comportamento offensivo e vessatorio nei confronti di un coetaneo, caratterizzato da intenzionalitΓ , persistenza nel tempo e asimmetria nella relazione. Negli Istituti Superiori il 33% degli studenti del campione esaminato ne Γ¨ vittima, mentre il 45% ne Γ¨ spettatore. Recenti studi dell’Osservatorio Regionale sul bullismo hanno rilevato, inoltre, che nel Lazio il fenomeno ha raggiunto una diffusione pari al 41,5% degli alunni delle Scuole Elementari e Medie. Il dato piΓΉ alto tra le cinque province Γ¨ proprio quello della Capitale con il 45,7%: quasi uno studente su due.

β€œIl fenomeno – recita la Legge 202 della Regione Lazio – andrebbe affrontato in un’ottica sistemica a livello cognitivo, emotivo, affettivo e socio-relazionale. Si deve intervenire attraverso una programmazione complessa e strutturata a lungo termine, che preveda necessariamente la partecipazione attiva della famiglia, della comunitΓ  scolastica e delle Istituzioni del territorio, in una prospettiva di corresponsabilitΓ , coprogettazione, condivisione dello sfondo valoriale al quale riferirsi per la realizzazione delle iniziative, nella conoscenza e nel rispetto delle caratteristiche socio-culturali di ciascun ambito territoriale nel quale si interviene”.

Ma a preoccupare ancora di piΓΉ sono, appunto, i dati relativi al β€œbullismo digitale”, in considerazione del fatto che quella attuale Γ¨ la prima generazione di adolescenti cresciuta in una societΓ  in cui l’essere connessi rappresenta un dato di fatto, un’esperienza del tutto connaturata alla quotidianitΓ . β€œInutile sottolineare – ha affermato il Consigliere Valeriani – quanto l’uso distorto delle straordinarie potenzialitΓ  della Rete possa provocare, nelle vittime di atti persecutori o vessatori, conseguenze devastanti sotto il profilo psichico e fisico”.

Basti pensare alla recente Ricerca condotta sul β€œcyberbullismo” dal Censis e dalla Polizia Postale. Per il 77% dei Presidi delle Scuole italiane Medie e Superiori Internet Γ¨ l’ambiente in cui avvengono piΓΉ frequentemente fenomeni di bullismo. E nel 51% dei casi accaduti, i Dirigenti Scolastici si sono dovuti rivolgere alle Forze dell’Ordine. L’aggravante, in questo caso, Γ¨ da ricondurre alla mancata percezione del rischio da parte dei genitori. Per un Preside su due, infatti, la difficoltΓ  maggiore Γ¨ proprio quella di renderli consapevoli della gravitΓ  del fenomeno, che viene facilmente derubricato a semplice β€œscherzo fra ragazzi”. Essendo gli adulti perlopiΓΉ esclusi dalla vita on-lineΒ degli adolescenti, gli episodi di cyberbullismo risultano, inoltre, molto piΓΉ difficilmente individuabili rispetto a quelli di bullismo tradizionale.

β€œSiamo la prima regione italiana che si Γ¨ dotata di una Legge per il contrasto al fenomeno del bullismo.  – ha affermatoΒ il Consigliere Regionale Massimiliano Valeriani – Si tratta di una prioritΓ  sociale e la Legge che abbiamo approvato qualche mese fa puΓ² rappresentare un punto di svolta per i ragazzi e le famiglie. Le statistiche che ci parlano della crescente diffusione del bullismo non sono materie aride, ma fotografano una realtΓ  che, purtroppo, sta entrando nelle case di tutti. Il comportamento del bullo Γ¨ indice di un modo distorto di interpretare le diversitΓ  e le fragilitΓ  degli individui. Come decisori pubblici, ci sentiamo in dovere di aiutare la scuola e lo facciamo anche stanziando risorse importanti: andranno a finanziare progetti e iniziative di contrasto a questo fenomeno, che mina la crescita e l’equilibrio della comunità”. β€œLe strutture sanitarie sono a disposizione dei giovani, pronte ad accoglierli per far fronte ad ogni esigenza – ha aggiunto laΒ Dott.ssa Annamaria Pasquali,Β Dirigente UOC Tutela Salute Donna e Medicina preventiva dell’EtΓ  evolutivaΒ Distretto F/4 – Non sottovalutate il rischio connesso ad un uso distorto della Rete”. β€œIl diritto all’oblio spesso Γ¨ solo teorico, in Internet. – ha osservato il Dottor Claudio Cappabianca, Ricercatore Enea – E’ molto difficile trovare il responsabile di atti di cyberbullismo. Non tutti i Paesi del mondo aderiscono agli stessi codici deontologici in materia di oscuramento o rimozione dei contenuti di siti digitali”.

β€œDi professione faccio lo psichiatra – ha aggiunto il Dott. Vincenzo Rinaldi, Direttore Distretto F/3 – e so quanto Γ¨ difficile per la vittima di un atto di bullismo comunicare e raccontare esperienze di prevaricazione e di violenza. A ciΓ² si aggiunge un altro problema: il mondo delle Istituzioni e degli adulti, purtroppo, usa un linguaggio diverso da quello dei giovani. E’ necessario superare questa barriera”.

β€œL’ β€œAgone Nuovo” lavora da 25 anni in questo comprensorio – ha concluso Giovanni Furgiuele, Presidente dell’Associazione Culturale β€œL’Agone Nuovo” – A spingerci, ogni giorno, Γ¨ la convinzione che solo attivando tutte le possibili sinergie fra i diversi soggetti della realtΓ  locale (esperti di settore, professionisti della politica, strutture educative e formative) e riunendo i saperi, le competenze e le conoscenze presenti sul territorio, potremo trovare le soluzioni migliori ai problemi delle comunitΓ . La nostra Associazione Γ¨ e rimarrΓ  aperta e disponibile ad ogni forma di collaborazione, soprattutto con scuole come l’Istituto Alberghiero di Ladispoli, sempre attento e sensibile ai temi piΓΉ importanti della contemporaneità”.

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