29 Marzo, 2024
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Riforma Delrio, Virginia Raggi in audizione alla Pisana

Il sindaco di Roma Capitale è intervenuto oggi in audizione nella commissione Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, enti locali del Consiglio regionale del Lazio in merito alla proposta di legge regionale n. 317, che riguarda soprattutto il conferimento di funzioni e compiti amministrativi da parte della Regione a Roma Capitale e alla Città metropolitana di Roma Capitale.

Sono emerse divergenze di opinioni tra Virginia Raggi e i consiglieri regionali su alcuni punti del provvedimento, in particolare sulla tempistica per l’approvazione della legge, sulla necessità di introdurre una norma transitoria che subordini il conferimento delle funzioni al trasferimento delle risorse economiche e sulla ripartizione di alcune competenze, soprattutto in materia di urbanistica.

Alla presenza di due assessori regionali e 29 consiglieri regionali, l’audizione si è aperta con una premessa di Virginia Raggi, che ha precisato di intervenire solo in qualità di sindaco di Roma Capitale e non anche come sindaco della Città metropolitana (ha auspicato invito per il futuro) e che, al fine di dare indicazioni precise su questa proposta di legge, è necessario avviare un ragionamento insieme anche agli altri consiglieri e ai sindaci del territorio, per coinvolgere anche le opposizioni. A tal fine, Raggi ha annunciato che già domani l’Assemblea Capitolina definirà, con degli ordini del giorno, quali poteri ritiene assumere dalla Regione, mentre per l’altro ente si dovrebbe procedere la prossima settimana alla convocazione dell’assemblea.Il sindaco di Roma ha tuttavia dato alcuni orientamenti generali sui vari articoli della proposta di legge che riguardano la Capitale: per quanto riguarda le attività produttive, disponibilità ad accogliere integralmente le disposizioni previste; parere negativo, invece, su quelle riguardanti il governo del territorio, perché – è stato detto – Roma Capitale ha già delle funzioni importanti in materia di urbanistica e quindi sarebbe auspicabile mantenere una funzione di controllo da parte della Regione.
Su questo punto ci sono state obiezioni da parte di numerosi consiglieri regionali che invece hanno rimarcato la necessità di semplificare e sburocratizzare le procedure in questa materia, dando più poteri a Roma Capitale per ridurre i disagi ai cittadini che derivano dal rimpallo delle competenze tra i due enti.

L’altro punto controverso che è emerso dall’audizione riguarda il trasferimento delle risorse economiche necessarie a gestire le nuove funzioni. Il sindaco di Roma ha chiesto che nella proposta di legge n. 317 siano quantificate in modo preciso le risorse da attribuire alla Capitale e che sia fatta chiarezza, con una norma transitoria, sul fatto che il conferimento delle competenze sia subordinato al trasferimeto delle risorse. A tal proposito, Raggi ha citato come esempio negativo il problema dei ritardi nel trasferimento delle risorse sul trasporto pubblico locale, spiegando che le risorse regionali dell’annualità 2014-2015 sono arrivate al Campidoglio solo all’inizio di quest’anno.
Anche su questo punto alcuni consiglieri regionali hanno detto di non essere d’accordo perché, a loro avviso, la norma è già scritta in modo chiaro e – hanno assicurato – non ci saranno vuoti di competenze o problemi di gestione dei servizi.

Infine, altro punto di divergenza, la tempistica per l’attuazione della riforma Delrio. Alcuni consiglieri di maggioranza hanno esortato il sindaco di Roma a provvedere al più presto a far pervenire le osservazioni dell’Assemblea Capitolina, così come hanno criticato il mancato coinvolgimento oggi della Città metropolitana. Ma su questo punto Raggi ha replicato che i ritardi non sono ascrivibili ai due enti, in quanto la riforma Delrio è ferma in Consiglio regionale da due anni (critica condivisa anche dai consiglieri di opposizione) e poi anche perché entrambi gli organismi sono stati da poco rinnovati. In particolare, Raggi si è soffermata sulla Città metropolitana, il cui consiglio è stato eletto circa un mese fa e dove la legge Delrio, a suo avviso, produrrà gli effetti peggiori, visto che il bilancio del prossimo anno sarà sicuramente in rosso, rendendo di fatto impossibile l’esercizio delle nuove funzioni.

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