19 Aprile, 2024
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Bracciano, il Comitato Villaggio Montebello chiede legalità: la lettera inviata a Sindaco e giunta comunale

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dal Comitato Villaggio Montebello di Bracciano.

PR. n 24/A/16

Armando Tondinelli, sindaco e assessore all’Urbanistica di Bracciano

Luca Testini, presidente del Consiglio comunale

Gianfranco Rinaldi, vice-sindaco e assessore all’Ambiente

Assessori: Remigio Marini (Lavori Pubblici), Elena Felluca (Cultura),

Alessandro Bonura (Bilancio), Roberta Alimenti (Servizi Sociali)

Consiglieri di maggioranza: Salvatore Ferretti, Giulia Mo, Umberto Di Felice, Michele Iodice,

Enzo Picone, Natascia Carboni, Fabrizio Marcantoni, Libera Principe, Massimo Calpicchi, Alice

N. Nesi Minoranza: Marco Tellaroli, Alessandro Persiano, Chiara Mango, Claudio Gentili

e p. c.: Iole Tommasini (segretaria comunale), Vanessa Signore (responsabile area Urbanistica),

Annalisa Viola (responsabile area Legale)

E inoltre: Nicola Zingaretti, presidente Regione Lazio

Michele Civita, assessore Urbanistica Regione Lazio

Massimiliano Valeriani, capo-gruppo Pd Regione Lazio

Marco Miccoli, deputato al Parlamento

LORO SEDI

Oggetto: Il Comitato Montebello chiede legalità – Altrimenti pretenderemo dal Comune maxi-
risarcimenti. Un po’ di storia: abbiamo sconfitto le “fughe del gambero” contra legem, che volevan riaprire una Convenzione defunta, “regalando” nuove cubature all’ex-Lottizzatore.

Bracciano, 24-10-2016

Signori Sindaco, Presidente, Assessori, Consiglieri di Maggioranza e Minoranza, il Comitato Villaggio Montebello di Bracciano ha avuto un cordiale e franco colloquio col Sindaco, di cui gli siamo grati. Terzo Binario ne ha riportato un fedele riassunto, che s’allega.

Noi non bussiamo a denari, ma vogliamo offrirne col ritorno alla legalità. La legalità consentirebbe al Comune rilevantissimi introiti, che dimezzerebbero da soli il suo pauroso deficit. Occorre la volontà politica di percorrere la strada maestra del Diritto, senza tentennamenti o false “fughe del gambero”, contra legem. Noi abbiamo sconfitto l’ipotesi di riaprire una Convenzione defunta, donando nuove cubature all’ex-Lottizzatore inadempiente. Un Assessore fu costretto a dimettersi.

Nel corso del colloquio col Sindaco è emerso, tra l’altro, che alcuni Assessori e Consiglieri, tutti di prima nomina, conoscono poco i nostri ultra-trentennali problemi e le connesse illegalità amministrative perpetratevi. Da qui il bisogno, avvertito anche dal Sindaco, d’un Consiglio comunale monotematico, con un nostro intervento. Noi d’altra parte (art. 39 Costituzione) siamo gli unici rappresentanti d’interessi collettivi sul territorio: un ruolo riconosciutoci: a) in sede comunale con un unanime odg, concordato dall’attuale Sindaco e dal precedente; b) in sede regionale da due audizioni della Commissione Urbanistica e da un’interrogazione dell’allora vice-
presidente dell’Assemblea Valeriani, cui rispose l’assessore Civita; c) in sede parlamentare da una lettera dell’on. Miccoli al ministro della Cultura Franceschini; d) in sede di mass-media dagli organi di stampa locali e persino dal Corriere della Sera (20 dicembre 2014). Significativo il suo titolo a tutta pagina “Montebello da gioiello a discarica”. Il Villaggio, infatti, doveva essere il fiore all’occhiello della Città, per il rilancio del turismo: ha la firma dell’archistar Paolo Portoghesi, è citato nei libri d’arte moderna, fu esposto al Beaubourg di Parigi. E invece è oggi un inferno. Al punto che potremmo richiedere al Comune maxi-risarcimenti, per le sue inadempienze.

Poiché siete Pubblici Ufficiali con incombenze giuridiche, ci permettiamo di riassumervi la nostra storia, intrisa d’illegalità (e di qualche successo). Siamo a disposizione per eventuali chiarimenti.

Vademecum cronologico delle illegalità (e di qualche successo)

30-7-1985 (oltre 31 anni fa, Craxi premier, sindaci Dc, o Psi) – Il Comune approva la Convenzione, che consente ad srl Atlantica di costruir villini a Montebello, dribblando la Bucalossi. In cambio la srl s’obbliga alle opere d’urbanizzazione, da cedere gratis al Comune. L’accordo è vantaggioso per l’ex-Lottizzatore: con la scusa di sottotetti e interrati, gli triplica gli indici di edificabilità e gli riduce le tasse. Su 200 mq di manufatto, venduti per tali, solo 70 sono abitabili. col ridicolo di doppi depositi, lavatoi e cantine, senza una camera da letto. Si trasferiscono così pesi fiscali dal ricco ex-Lottizzatore ai dimessi Acquirenti, in genere Lavoratori o Pensionati oberati di mutui, che investono in quell’unica casa i sudati risparmi. Quando essi s’accorgono del quiproquò, è troppo tardi: per regolarizzarsi, si sveneranno con sanatorie, leggi sui sottotetti, piani-casa. Il Comitato chiede con forza che tal “furbizia” contra legem sia cassata dalle nuove concessioni. V’è di più. Per l’art. 5 Conv. le urbanizzazioni si dovevan completare nel 1991. Non accadde, perché l’Ufficio tecnico non effettuò mai controlli. Eppure le urbanizzazioni erano state pagate all’ex-Lottizzatore due volte: prima dalla Collettività con la rinuncia alla Bucalossi e poi dagli Acquirenti col rogito.

10-4-1992 e 10-10-1993 – Il P. M. Roberto Cucchiari prima blocca i cantieri per presunti abusi edilizi e poi li sblocca. perché “gli aumenti di cubature sono meramente formali (…), la sagoma degli edifici corrisponde a quanto asserito nelle concessioni (…), gli aumenti altro non sono che la mancata realizzazione di alcuni sottotetti a vantaggio d’una maggiore altezza delle sale e senza alcun aumento di superficie calpestabile”. Un anno dopo il gip Fiorioli confermerà l’archiviazione.

1993-1994 – In sintonia con “Mani-pulitre”, lo scandalo di Braccianopoli travolge le Giunte Dc- Psi. Alle amministrative del maggio 1994 vince una lista di centro-sinistra, guidata da Giuliano Sala, che bisserà il successo nel 1998. Assessore all’urbanistica Alessandro Baroni.

7-2-1994 – Un gruppo di Abitanti esasperati denuncia: siamo privi di allacci ai servizi pubblici essenziali: acqua, luce, strade, asfalto, marciapiedi, parcheggi. Buche ed acquitrini ovunque.

12-3-1994 – Il responsabile dell’area tecnica ing. Luigi Di Matteo stila una relazione (prot. 3539), ove s’afferma: “Nessun tratto di strada è asfaltato e non risultano ancora realizzate le piazze, le zone di sosta e parcheggio, i marciapiedi, gli spazi pedonali, la segnaletica stradale, l’impianto di pubblica illuminazione, la sistemazione del verde pubblico (…). I chiusini delle fognature sono coperti da precarie strutture in legno”. Ciò premesso, “il Comune deve obbligatoriamente applicare l’art. 10 della Convenzione, sospendendo, previa messa in mora della srl, l’esecuzione dei lavori ed il rilascio delle concessioni”. Questa clausola di salvaguardia, per Di Matteo “obbligatoria”, non sarà mai attuata, fin al 2011, quando la Convenzione è da tempo scaduta. Il Comune continuerà a dare allegre licenze, con le opere d’urbanizzazione in mezzo al guado.

27-10-1995 – Il Consiglio comunale, col discutibile atto n. 128, proroga benevolmente la Convenzione fin al 30-7-2000 ed elargisce nuove licenze. In compenso ottiene una fidejussione “a prima richiesta” per un milione di euro, che s’aggiunge ad una precedente per 100.000 euro.

15-11-1996 – S’è frattanto costituita l’Associazione Montebello ed il suo presidente pro-tempore, amm. Luigi D’Elia, presenta un esposto al Sindaco e ai Carabinieri, ove lamenta che i lavori d’urbanizzazione “risultano incompiuti”; e che vi sono pericolosi “pozzetti fognari a cielo aperto”.

1997-2003 – Poiché nulla accade, D’Elia torna alla carica; e denuncia all’Asl “acque stagnanti e putride sulle strade”. Ulteriori denunce il 20-3-1999, e, nello stesso anno, il 20 e il 25 aprile, il 24 maggio, il 1° e il 15 giugno, il 12 ottobre. E poi ancora: il 31-3-2000, il 1° settembre 2001, il 13-9- 2002, il 6-5-2003. Da parte del Comune deboli promesse e assordanti silenzi. Ma nulla di concreto.

15-2-2002 – Primo fatto strabiliante. Malgrado la Convenzione defunta e le urbanizzazioni incompiute, il Consiglio comunale, invece di bloccare i lavori, approva un’incredibile variante al Pdl, con nuove concessioni; e proroga unilateralmente di 6 mesi il completamento delle opere.

2001-2002 – Secondo fatto strabiliante, degno di Totò: il Lottizzatore vende ad srl private le aree verdi e le strade (signorsì, le strade!) spettanti al Comune, senza che il Comune infici la validità dei rogiti, per una nullità ex tunc, che si vede ictu oculi.

9-5-2002 – Terzo fatto strabiliante. Vigilia delle Amministrative. In un lampo la Commissione edilizia, invece di adire la Magistratura, approva (udite!, udite!) l’edificabilità d’un ristorante (estraneo alla filosofia del Villaggio ed extra-indici-edificabili), che insiste su quel verde pubblico.

26-5-2002 – Amministrative. Vince il centro-destra, sindaco Enzo Negri, che morirà dopo poco. La f. f. è Patrizia Riccione, assessore all’urbanistica.

2-9-2002 – Quarto fatto strabiliante. La Burocrazia dà la concessione al ristorante senza fiatare.

13-9-2002 – Quinto fatto strabiliante. La Burocrazia concede la costruzione di ben 8 quadrifamiliari (ossia 32 villini), malgrado le macroscopiche inadempienze contrattuali dell’ex-
Lottizzatore.

24-5-2003 (prot. 13808) – Il collaudatore comunale, ing. Vincenzo Fusco, dichiara che le urbanizzazioni non sono collaudabili perché incomplete, o difformi, o non a norma (raccolta acque superficiali, rete idrica, illuminazione, marciapiedi, parcheggi, strade d’accesso, verde pubblico).

26-3-2007 – Sesto fatto strabiliante. S’approva una domanda di sanatoria, riguardante le suddette quadrifamiliari. Come se la Relazione-Fusco non esistesse e tutto fosse okay.

27-5-2007 – Amministrative. Torna al successo Giuliano Sala (centro-sinistra). Assessore all’urbanistica Maurizio Capparella.

12-2-2009 (prot. 4759) – Un nuovo collaudatore comunale, arch. Massimo Cavalieri, conferma la diagnosi Fusco e quantifica in 954.000 euro quel che si deve completare e/o normare.

Marzo 2009 – Il Comitato organizza un sit-in ed un gazebo nella piazza del Municipio. Distribuisce mille copie d’un opuscolo, ove si narrano le inadempienze del Comune e le nostre rivendicazioni.

2009-2016 – Il Team dell’ex-Lottizzatore querela e perde due volte: 1) contro alcuni Leaders del Comitato; 2) contro due Funzionari comunali per un sopralluogo al ristorante. Il Team perde poi due cause civili: a) in via definitiva contro un nostro Leader; b) in prima istanza contro altri Leaders. Nel frattempo si sgonfia una denuncia contro di noi per abusi edilizi inesistenti.

7-7-2009 e 27-10-2009 – Il Comitato, coi propri Legali, presenta due denunce-querele alla Procura di Civitavecchia, riguardanti le varie inadempienze comunali su Montebello. Primo firmatario il dr. Alberto Perra, presidente pro-tempore del Comitato. Seguono una sessantina di firme.

16 e 24-7-2009 – La Commissione Urbanistica Regionale accorda due udienze al Comitato Montebello. Nella prima il Comitato, con l’assistenza dei propri Legali, espone la drammatica situazione del Villaggio. Nella seconda sono convocati anche il Sindaco e il Top dell’area urbanistica comunale. Sindaco e Top vengono duramente inquisiti sia dal Presidente della Commissione, sia da altri Consiglieri regionali, i quali, pur essendo tutti della stessa area politica, contestano con asprezza le inammissibili manchevolezze dell’Amministrazione.

Autunno 2009-primavera 2012 (prima delle Amministrative) – Post hoc o propter hoc? Non sappiamo. Il fatto è che il periodo autunno 2009-primavera 2012 è l’unico in cui il Comune, con la spinta propulsiva dell’assessore Capparella, imbocca la strada maestra della legalità, senza guardare in faccia nessuno. 1) Chiede al Tar-Lazio la restituzione di verde e strade; 2) – chiede al Tribunale di Civitavecchia l’accesso alle due fidejussioni; 3) – blocca le nuove concessioni; 4) – ci restituisce un parcheggio occupato abusivamente da materiale edile; 5) – blocca i lavori del ristorante, per una piscina e due gazebo abusivi; 6) – blocca la costruzione d’una strada abusiva e di alcuni garages abusivi; 7) – fa un sopralluogo agli interrati delle ultime 4 quadrifamiliari, accertando alcuni abusivismi; 8) riapre la via d’accesso dall’Acquedotto, chiusa arbitrariamente; 9) – disciplina il traffico in via delle Rose con cartelli stradali, stop e strisce pedonali.

6-5-2012 – Amministrative. Giuliano Sala (centro-sinistra) vince di nuovo per un soffio.

2012 (dopo le Amministrative) – novembre 2015 (dimissioni del Sindaco, per la nota bufera giudiziaria) – Il Comune fa di nuovo retromarcia, depenna Capparella dalla Giunta, abbandona il precedente (e breve) percorso virtuoso, si schiera contro gli interessi dell’Erario e degli Abitanti.

Adotta insomma una “linea dura” contro il Villaggio, spesso negandogli persino l’ordinaria manutenzione. Eppure, alle Amministrative del 2012, il Comitato aveva appoggiato in massa il Sindaco, proprio per quel triennio virtuoso. E i suoi voti risultarono determinanti per la risicata vittoria finale. Un proverbio del Sud ammonisce: “Passata la Festa, gabbato lo Santo”…

2-8-2013 – Il Comitato, coi propri Legali, diffida il Comune ad acquisire alla proprietà pubblica il tronco di strada e i garages abusivi (sedimi compresi), già frazionati da un Geometra, con relativa parcella. La diffida resterà lettera morta, benché l’acquisizione sia obbligatoria per legge.

26-3-2014 – Il Comitato, costituitosi col proprio denaro ad adjuvandum del Comune, ottiene una strepitosa vittoria al Tar-Lazio: le aree verdi e le strade sono restituite alla proprietà pubblica e trascritte all’Agenzia delle Entrate. Adesso s’attende la sentenza definitiva del Consiglio di Stato.

15-11-2013 e 6-10-2014 – Due sopralluoghi dell’Asl Rm-f a Montebello accertano “la presenza di una folta vegetazione negli spazi comuni, habitat per animali pericolosi per la salute (ratti, rettili, zanzare etc); la situazione (è) pericolosa d’estate, per i rischi d’incendio. Tratti di strade non asfaltate creano nugoli di polveri, con possibili rischi per soggetti con patologie respiratorie. L’incolumità dei residenti è minata dai tondini di ferro che fuoriescono dai muri di cemento (ndr: peraltro abusivi!); lampioni divelti, impianto elettrico e fili di luce non a norma; affossamento di tombini”. Da allora nulla s’è fatto. Né il Comune ha mai costretto l’ex-Lottizzatore e i Succedanei a tener pulito il comprensorio dalle erbacce, trasformatesi via-via in una jungla inestricabile.

29-5-2014 – Il Comitato Montebello, d’intesa con L’Agone, organizza un affollatissimo convegno sul nostro cahier de doléance, alla presenza di Valeriani e Minnucci, che ci portano la solidarietà della Regione e del Parlamento, mentre il Sindaco polemizza acidamente con noi. Significativo il titolo del Convegno: “Potremmo chiedere al Comune un risarcimento di 20 milioni di euro”.

Aprile-maggio 2015 – Dopo una lunga ed aspra battaglia col Comune, durata più di due anni, è finalmente sgomberata dalla Bracciano Ambiente l’area destinata a giochi per Bimbi ed alberi d’alto fusto, occupata abusivamente da materiale edile privato e da rifiuti persino speciali.

15-6-2015 e 18-6-2015 – Malgrado due nostre lettere protocollate, un Privato continua a incamerare nel proprio giardino particelle di suolo pubblico e di fogna. No ad un sequestro cautelativo.

18-5-2015 e 2-11-2015 – Secondo l’Ufficio tecnico, il ristorante, oltre che insistere su particelle pubbliche, è anche in forte surplus rispetto alla pur discutibile concessione. L’ordinanza di demolizione-ripristino non è eseguita. La srl proprietaria ricorre al Tar-Lazio, ma rinuncia alla sospensiva,. Né potrebbe avere la sanatoria ex art. 36, per la non-proprietà dei suoli.

27-6-2015 – I Lions di Bracciano organizzano un convegno su Montebello, alla presenza dell’arch. Portoghesi, il quale dichiara che il suo progetto è stato snaturato. L’ex-Lottizzatore fa capire che senza un congruo aumento di cubature non è disponibile a nulla. L’on. Miccoli vorrebbe aiutare il  Comune al Parlamento. Ma il Comune fa cadere nel vuoto la preziosa disponibilità.

21-7-2015 – Il Comitato, con la firma d’un centinaio di Soci, protocolla un odg di sfiducia all’assessore Negretti, perché non s’oppone a sufficienza alla bizzarra ipotesi di regalare nuove cubature al Lottizzatore da trent’anni inadempiente. E ciò utilizzando illegittimamente la cubatura di un’area di sua proprietà con servitù militare (ed extra-lottizzazione). L’Assessore si dimette.

Dicembre 2015-giugno 2016 (periodo commissariale). Immobilismo assoluto, malgrado le nostre numerose lettere protocollate. Stupefacente per un Pubblico Ufficiale!…

Primi mesi del 2016 – Le varie Polizie e l’Ufficio tecnico accertano che alcuni studios, adibiti per Convenzione a servizi (botteghe artigiane e commerciali, uffici professionali, ecc.) sono invece usati come abitazioni, con grave danno per il Villaggio, che non usufruisce dei servizi vicinali, indispensabili per non morire. Alcuni Abusivi ricorrono al Tar-Lazio e l’Ufficio tecnico (che bizzarria!) chiede un parere legale che accerti se al Comune convenga resistere, perché ha dubbi sulla validità d’un proprio atto. Ignora che, se ha dubbi, deve ritirare l’atto e sostituirlo con altro corretto, non chiedere ovvi e costosi pareri. Ovviamente il parere sarà positivo. Ma il Comune ci ha speso quasi 6.000 euro; e nelle more non ha incaricato nessun Legale di costituirsi, perdendo il round della sospensiva per contumacia. Saremmo curiosi di sapere che ne pensano la Procura e la Corte dei Conti. Specie se dovessimo chiedere al Comune un risarcimento anche per questo danno.

Che un Lottizzatore faccia soltanto il proprio interesse è comprensibile e fa parte delle regole del gioco. Ma che un Comune disattenda gli interessi degli Amministrati è deplorevole e va sanzionato.

Grazie per l’attenzione. Cordiali saluti e auguri di buon lavoro, al servizio della Collettività.

Il Presidente del Comitato autonomo Villaggio Montebello

(Dr. Amedeo Lanucara)

Gen. Feliciano Mancini, vice presidente

Amm. Luigi D’Elia, past president

Dr. Alberto Perra, past president

Sign. Massimo Toffolo, past president

Sign. Enrico Ricciatti, segretario

Sign. Giorgio Pastori, tesoriere

Sign.ra Francesca Giansanti, componente Direttivo

Sign.ra Giancarla Bonalumi, componente Direttivo

Sign. Claudio Caprioli, componente Direttivo

Seguono le firme d’un centinaio di Soci.

 

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