2 Dicembre, 2024
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Ad Oriolo si studia e ci si informa sul Radon con Lagone

Sabato 26 settembre si è tenuto ad Oriolo Romano un nuovo incontro pubblico sul tema “Radon nelle abitazioni”, organizzato dall’associazione culturale L’Agone Nuovo, con il patrocinio del comune di Oriolo e dell’ANPEQ, l’associazione degli esperti in radioprotezione qualificati dallo Stato.

Il radon è un gas radioattivo naturale che si può concentrare negli edifici, fino a livelli che potrebbero determinare problemi di salute. In Italia, e in particolare nell’alto Lazio e nella zona dei Castelli Romani, la sua presenza  è maggiore rispetto alla media europea per ragioni di composizione del suolo.

Il Sindaco di Oriolo, nel suo discorso di saluto, menzionando la sensibilità della amministrazione oriolese verso le questioni dell’ambiente e della salute, ha sottolineato la necessità di informare il pubblico su questi argomenti, che interessano particolarmente le nostre zone. Ha aggiunto che i cittadini devono essere sensibilizzati in maniera chiara e documentata in modo da non creare allarmismi, così che si possano trovare soluzioni adeguate e condivise.

Tutti i relatori, professionisti o tecnici appartenenti ad associazioni ed enti,  hanno trattato il problema portando la loro esperienza diretta.

Il primo relatore tecnico ad essere intervenuto è stato Roberto Falcone dell’ANPEQ, che ha fornito basilari nozioni scientifiche sulla radioattività naturale, sul radon e sui suoi effetti sulla salute. I metodi di misurazione di  questo gas sono stati illustrati da Francesco Cardellini dell’ENEA.

Il relatore dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA), Daniele Franci, ha presentato i risultati delle misurazioni nelle abitazioni e negli edifici pubblici. Infine l’architetto Giuseppe Curatolo ha mostrato i metodi di costruzione edilizia appropriati per limitare gli effetti del radon.

Il seminario è stato richiesto dall’amministrazione del comune di Oriolo in seguito ad un incontro analogo tenutosi a Bracciano dello scorso maggio. A questo ne seguiranno altri sul nostro territorio, già proposti da amministrazioni ed associazioni, dal momento che nel 2018 l’Italia dovrà recepire una direttiva europea che richiede la misurazione del radon, l’emissione di norme per la costruzione degli edifici nelle zone più a rischio e l’attuazione di rimedi ove necessario.

Nel dibattito con il pubblico che ha seguito le relazioni tecnico-scientifiche è poi emersa la possibilità che una risposta alle future necessità potrebbe venire dalla formazione di consorzi tra comuni. Ha concluso l’incontro l’organizzatore Giovanni Furgiuele, presidente dell’Agone Nuovo, sottolineando l’impegno dell’associazione nel promuovere la diffusione di un’informazione scientifica i cui temi siano coerenti con le necessità e le attitudini del territorio.

Valeria Falcone

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