Un buon impianto legislativo, che deve solo evitare duplicazioni rispetto alle regolamentazioni comunitarie e nazionali e lasciare maggior spazio allβattivitΓ amministrativa di applicazione: questo il giudizio sostanzialmente unanime scaturito dalle audizioni di oggi, a chiusura del ciclo, sul testo unificato delle proposte di legge n. 100 del 19/11/2013, n. 154 dell’8/04/2014 e n. 201 del 15/10/2014, in materia di tutela dei consumatori.
La Commissione II – Affari comunitari e internazionali, cooperazione tra i popoli e tutela dei consumatori, presieduta da Piero Petrassi, ha ascoltato infatti oggi Giovanni CalabrΓ², direttore generale della direzione Tutela del consumatore dell’AutoritΓ garante della concorrenza e del mercato, e Gianfrancesco Vecchio, direttore generale della direzione per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica del Ministero dello sviluppo economico.
Il primo ha dichiarato che l’articolato regionale Γ¨ “benvisto” dall’AutoritΓ garante, la normativa appare correttamente formulata nel rispetto dei vincoli esistenti, e sicuramente anche βutileβ, specie in una congiuntura come quella attuale.
Un suggerimento Γ¨ stato quello di prevedere una qualche forma collaborativa con l’attivitΓ dell’AutoritΓ :Β potrebbe trattarsi anche di una attivitΓ di segnalazione di eventuali abusi. Ma soprattutto, evitare sovrapposizioni con le previsioni legislative nazionali e comunitarie quanto alle materie piΓΉ delicate, come le prassi commerciali sleali e le clausole vessatorie.
Il dott. Vecchio, da parte sua, ha detto di apprezzare la normativa, specie nella parte in cui tratta delle associazioni e del loro riconoscimento, che viene delineato in modo coerente con le linee guida ministeriali vigenti.Β Il rischio puΓ² essere solo quello di βgenerare troppe aspettative, rischiando di mandarne deluse alcuneβ per scarsa copertura da parte degli uffici amministrativi.
Ma necessario soprattutto evitare che i criteri per il riconoscimento a livello regionale siano troppo dissimili da quelli adottati in sede nazionale, a suo parere. Altra raccomandazione, quella di non dettagliare troppo i criteri,Β anche al fine di evitare che ne risultino “fotografie” di determinate associazioni piuttosto che di altre.
Tra i consiglieri presenti, Teresa Petrangolini (Pd) ha ringraziato gli intervenuti, specie per l’indicazione di rafforzare la posizione del consumatore nel suo rapporto con i soggetti forti. “Capire da due osservatori qualificati se eravamo sulla strada giusta”, era lo scopo di questa audizione secondo Gianpaolo Manzella (Pd), che si Γ¨ chiesto se esistano protocolli collaborativi tra qualche regione e il Ministero dello sviluppo economico, cui il Lazio possa ispirarsi; Silvana Denicolo’ (M5S) ha ricorda come il testo risulti da tre diverse proposte originarie, cosa che potrebbe essere alla radice della sovrabbondanza di previsioni di dettaglio eccepita. CalabrΓ² ha replicato che non ci sono precedenti di interlocuzione diretta con altre regioni a proposito dell’elaborazione di una normativa siffatta, ma, quanto a modelli collaborativi, se ne possono senz’altro mettere a punto.
Per Vecchio, le forme di collaborazione possono essere molteplici,Β ma egli ha ribadito come non possa essere la legge a darne una dettagliata rassegna, bensΓ¬ esse vadano individuate a livello di attivitΓ amministrativa. Il presidente Petrassi ha caldamente ringraziato gli ospiti per i loro contributi, dai quali si Γ¨ detto certo che la Commissione trarrΓ prezioso frutto nel lavoro emendativo sul testo che si accinge a compiere. Presenti allβaudizione di oggi anche il vice presidenteDaniele Sabatini (Ncd) e Mauro Buschini (Pd).


