8 Dicembre, 2025
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Giornale del Lago e della Tuscia edito dall'Associazione no-profit "L'agone Nuovo". Per informazioni su pubblicità e le nostre attività: 339.7904098 redazione@lagone.it

Blog Pagina 4561

Torna a Cerveteri la Forhans Cup: giovedì Primo Maggio gara di Triathlon sulle spiagge di Campo di Mare

Festa del 1° Maggio all’insegna dello sport e del divertimento sul lungomare di Campo di Mare, con la prima gara stagionale di Triathlon della Forhans Cup. La manifestazione, per il secondo anno consecutivo a Cerveteri, è organizzata dal Forhans Team, è patrocinata dall’Assessorato allo Sviluppo Sostenibile del Territorio del Comune di Cerveteri. L’appuntamento per tutti coloro vogliono assistere alle gare sportive è alle ore 10.30, presso il Lungomare dei Navigatori Etruschi.
“Sarà una bellissima mattinata dedicata allo sport all’aria aperta – ha detto l’Assessore Lorenzo Croci – La gara prevede un percorso realizzato lungo le strade di Campo di Mare che gli atleti dovranno superare in tre diverse discipline: 750 metri di nuoto, 17,5 km in bicicletta e 4,5 km corsa. È doveroso per noi ringraziare gli organizzatori dell’evento che, con la loro idea, hanno contribuito ad animare la nostra frazione balneare che, in parte anche grazie alla collaborazione dell’Assobalneari Marina di Cerveteri, è sempre più spesso teatro di importanti manifestazioni sportive marine”.
La perfetta sintonia con il Comune di Cerveteri – ha dichiarato il Presidente del Forhans Team Gianluca Calfapietra – il sostegno e la collaborazione fin qui dimostrata hanno contribuito notevolmente alla rapida crescita di questo evento. In soli due anni siamo riusciti a portare a Cerveteri una gara Rank, con relativo montepremi in denaro e tanti atleti di spicco. Inoltre l’alto numero di iscrizioni ci conferma la buona scelta della location di Cerveteri per avvicinare a questi sport anche atleti dilettanti e amatori”.
“Vogliamo continuare a sostenere le iniziative sportive perché crediamo rappresentino un eccellente strumento di valorizzazione del nostro territorio ed in particolare le nostre spiagge e il nostro mare – ha proseguito Croci – sempre più frequentemente vittima di un fenomeno erosivo che sta assumendo dimensioni allarmanti, causando ingenti danni agli operatori balneari, all’ecosistema e ai residenti e villeggianti bagnanti tutti. Colgo l’occasione per ringraziare gli organizzatori per aver scelto anche quest’anno la nostra frazione balneare per la seconda tappa della Forhans Cup e tutti coloro si sono impegnati per realizzare questo evento importante ed originale e per invitare la Cittadinanza tutta a partecipare.  Ai partecipanti tutti, auguro buon divertimento e un forte in bocca al lupo”
Per garantire la sicurezza durante lo svolgimento della manifestazione è stato istituito il divieto di sosta e transito nelle seguenti strade: Viale Mediterraneo, Lungomare dei Navigatori Etruschi, Viale Adriatico nel tratto compreso tra Viale Campo di Mare e Via degli Eucalipti e nella zona antistante lo stabilimento balneare Associazione Nautica. Tutte le informazioni sono sul sito www.forhansteam.it dove sono visionabili i percorsi e la piantina della zona di gara, o al numero 338.24.89.006.

Manziana, concessionaria auto occulta al fisco oltre 7,5 milioni: 3 denunciati

Una società di Manziana, attiva nel commercio di autovetture, ha occultato al Fisco 7,5 milioni di euro, omettendo la presentazione, dal 2008 al 2011, delle dichiarazioni annuali ai fini delle imposte sui redditi, dell’IVA e dell’IRAP. E’ quanto hanno appurato, al termine di una verifica fiscale, i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, che hanno scoperto anche l’evasione dell’IVA per circa 800.000 euro.

In mancanza delle scritture contabili obbligatorie e di ogni altra documentazione amministrativa, le Fiamme Gialle della Compagnia di Civitavecchia hanno dovuto analizzare tutti i conti correnti intestati all’impresa, arrivando, così, a ricostruire, grazie agli ingenti movimenti di denaro, l’importo dei ricavi non dichiarati, tutti riconducibili alla vendita di autovetture. I tre rappresentanti legali della società – tra cui un commercialista – sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per i reati di omessa presentazione della dichiarazione annuale e di dichiarazione infedele avendo superato le soglie minime di punibilità previste dalla normativa penale tributaria.

Domani Fiera del I maggio a Bracciano

In occasione del I maggio torna a Bracciano la tradizionale fiera che riguardava un tempo anche il bestiame. Saranno oltre 160 i banchi che a partire dalle prime ora del mattino e fino a sera inoltrata “invaderanno” la parte alta di Bracciano. La Fiera, che attrae ogni anno da migliaia di visitatori, richiama espositori anche da fuori regione.

Moltissime le merceologie interessate con prevalenza di quei prodotti tipici delle grandi mostre-mercato che si richiamano alla campagna e all’allevamento di bestiame. La Fiera interesserà varie strade e piazze. In particolare saranno coinvolte piazzale Marinai d’Italia, via Dominici, via D’Acquisto, via Guardati, via Varisco, via Ruggeri, via Marchi, piazzale Formaggi, piazza Don Cesolini, via Principe di Napoli nel tratto compreso tra il passaggio a livello e via Saffi, piazza Bari e parte di via Prato Giardino. Con quella di Santa Lucia del 13 dicembre, la Fiera del I maggio di Bracciano costituisce uno degli eventi clou di questo genere nel corso dell’anno che si tengono a Bracciano.

Diminuisce il PIL, aumenta il benessere: ipotesi possibile?

Una fra le caratteristiche più vistose dell’economia di oggi è l’ossessione per la crescita. Crescita economica e tecnologica sono viste come essenziali praticamente da tutti gli economisti e i politici, anche se oggi dovrebbe essere piuttosto chiaro che un’espansione illimitata in un ambiente finito può condurre al disastro. La crescita, infatti, ha creato molto benessere, soprattutto materiale, nei paesi occidentali e molta povertà e altri disastri nel resto del mondo. Ultimamente, nei paesi più ricchi essa ha creato un divario tra classi sociali, con il conseguente ridimensionamento del ceto medio. Questa diseguaglianza sociale non è un fatto accidentale ma è un aspetto intrinseco della struttura stessa del nostro sistema economico. Infatti, l’economia fonda i suoi modelli e le sue teorie proprio su un certo sistema di valori e su una certa concezione della natura umana, alla stregua delle scienze sociali. Semplificando, possiamo mettere a confronto due sistemi economici che incorporano valori e obiettivi completamente diversi. Uno è il nostro attuale sistema materialistico, in cui il “livello di vita” è misurato dall’entità del consumo annuo, ovvero dal PIL (Prodotto Interno Lordo), e che si sforza, perciò, di conseguire il massimo consumo unitamente ad un modello ottimale di produzione. L’altro è un sistema di economia “buddhista”, fondato sulle nozioni di “giusto sostentamento” e della “Via di Mezzo”, in cui l’obiettivo è di conseguire un massimo di benessere umano con un modello ottimale di consumo.

Ma cosa intendiamo per “benessere umano”? Prima ho fatto riferimento al PIL come indicatore di crescita nell’attuale sistema economico. Per capirci bene, se il consumo di risorse naturali e di energia diminuisce, se si riducono i rifiuti, il PIL diminuisce, ma il ben-essere migliora. Se un sano stile di vita permette di diminuire il consumo di farmaci, il PIL diminuisce, ma il ben-essere migliora. Se la collaborazione prevale sulla competizione, se sono create reti di solidarietà, diminuisce la necessità di acquistare servizi alla persona e diminuisce il PIL, ma il ben-essere della persona migliora. Insomma, pare evidente come l’eliminazione delle disuguaglianze sociale passi necessariamente attraverso una riduzione del Prodotto Interno Lordo e, con questo, ad una rivoluzione dei rapporti umani. L’individuo non è più lo strumento per mantenere alto il capitale, ma il contrario. Non più l’individuo come “cosa”, ma come “persona”.

Nel modello sociale ed economico occidentale, invece, basato appunto sulla crescita, i rapporti con se stessi e con il mondo sono stati impostati sulla competizione. Se da una parte si è potuta valorizzare la spinta verso il successo, verso la riuscita nella vita, dall’altra sono stati sacrificati la solidarietà e il rispetto dell’altro, visto troppo spesso come terra di conquista, o come interferenza alla propria ambizione.

La convinzione della necessità di una crescita continua è la conseguenza di un risalto eccessivo dato a qualità tradizionalmente ritenute “maschili”, come l’espansione, l’autoaffermazione e la competizione. Essa è un riflesso del pensiero lineare ma erroneo, che se qualcosa è buono per un individuo o per un gruppo, quanto più ce ne sarà, tanto meglio. Si crede comunemente che ogni crescita sia buona senza riconoscere che, in un ambiente finito, dev’esserci equilibrio fra crescita e declino. Mentre alcune cose devono crescere, altre devono diminuire. La maggior parte del pensiero economico moderno si fonda sulla nozione di crescita indifferenziata. L’idea che la crescita, a certi livelli, possa essere paralizzante, insana o patologica non è presa in considerazione. Da una situazione di produzione e consumo eccessivi di beni materiali, la crescita dovrebbe essere incanalata in aree di servizio pubblico, come i trasporti, l’istruzione e la cura sanitaria. Questo mutamento dovrebbe accompagnarsi, inoltre, ad un cambiamento d’accento fondamentale, dal bisogno di acquisizione di beni materiali alla necessità di una crescita e sviluppo interiori.

In altre parole, non si dovrebbe parlare solo di capitale economico, inteso come risorse sottratte al consumo e investite per un futuro, in vista di un maggior guadagno, ma anche di capitale sociale, ovvero le risorse che accumuliamo interagendo con gli altri, di capitale culturale e perché no? Anche di capitale psicologico, o di “crescita psicologica”, intesa come accumulo di gratificazioni, attraverso l’esercizio di potenzialità e virtù.

Quest’atteggiamento, alternativo ad una crescita economica indifferenziata, è stato sostenuto negli ultimi anni dal Movimento per la Decrescita Felice (MDF), fondato il 15 dicembre 2007, da Maurizio Pallante. Il simbolo scelto da questo Movimento è l’ape “Pilli”, intenta, guarda caso, a “tirare giù” il PIL (per maggiori dettagli vedere il sito www.decrescitafelice.it).

Il Movimento nasce in ambito economico, ma travalica subito in quello filosofico e anche psicologico. E’ una rivoluzione culturale che non accetta la riduzione della qualità alla quantità. Non ritiene, ad esempio, che la crescita della produzione di cibo che si butta, della benzina che si spreca nelle code automobilistiche, del consumo abusivo di farmaci, comporti una crescita del benessere perché fanno crescere il Prodotto Interno Lordo, ma li considera segnali di malessere, fattori che peggiorano la qualità della vita. La decrescita non è la recessione. E non s’identifica nemmeno con la riduzione volontaria dei consumi per ragioni etiche. La decrescita è il rifiuto razionale di ciò che non serve, che non porta a dire “ne faccio meno perché è giusto così” (motivazione ideologica), bensì dice: “non so cosa farmene di questo….e non voglio spendere una parte della mia vita a lavorare per guadagnare il denaro necessario a comprarlo”.

Pensiamo invece a quante energie spreca l’uomo nel perseguimento irrazionale di acquisti compulsivi (specie in ambito tecnologico), ponendosi in modo del tutto passivo rispetto all’offerta di mercato, convinto di aver fatto il giusto “investimento”, come viene abilmente rappresentato in un’opera di Fausto delle Chiaie, dal titolo, appunto “Investimento sicuro”.

Premesso che si tratta di un’opera insolita, come insolito è il suo autore. Infatti, da oltre vent’anni Fausto delle Chiaie è l’ideatore e l’unico artista ad esporre le sue opere al “Museo all’aria aperta” di Roma, nei marciapiedi tra l’Ara Pacis e il Mausoleo di Augusto. Egli si definisce “il custode, il curatore, il trasportatore, l’allestitore, il fotografo, il pubblicitario, il direttore, l’opera stessa”. Da sempre, nella sua carriera, il luogo, il contesto, l’arredo urbano, una pianta, un oggetto abbandonato, un cartellone pubblicitario, una pozzanghera, un determinato odore, dell’erbaccia, diventano parte o opera in sé. L’altra sua originalità sta nei titoli che spesso assegna alle sue opere, che per lui sono il primo elemento dell’opera stessa, talvolta ambigui, ma sempre portatori di riflessioni. Per quanto riguarda l’opera citata, Delle Chiaie disegna una linea sul marciapiede in direzione della strada, su cui lascia un pugno di monete di poco valore. In questo caso, il “visitatore” inconsapevole, vedendo le monete, si accinge a raggiungerle e prelevarle, rischiando di essere letteralmente “investito” dalle macchine o forse, sarebbe meglio dire, dai propri bisogni irrazionali. Cosa c’è di più irrazionale che rischiare la propria vita per alcuni centesimi? Eppure è questo che facciamo ogni qual volta, sprechiamo la nostra energia per comprare qualcosa di cui “razionalmente” non abbiamo bisogno. Ma quel che è peggiore è il nostro gesto metaforico di “chinarci” di fronte ai soldi, al capitale: questo accade perché non riconosciamo più il valore delle cose e, soprattutto, non riconosciamo il valore della nostra vita, gettandola in mezzo ad una strada, sprecandola.

E’ l’importanza che il denaro riveste per le persone, più del denaro in sé, a influenzare il benessere. Il materialismo sembra proprio essere controproducente: a ogni livello di reddito, chi attribuisce al denaro più valore che ad altri obiettivi, è meno soddisfatto della propria vita in generale, sebbene il preciso motivo resti un mistero.

La psicologia a orientamento umanistico-esistenziale ha sottolineato in modo molto chiaro che i disturbi psicologici cessano di avere una funzione nel momento in cui le persone sono consapevoli del loro valore e si sentono libere di esprimere la loro ricchezza interiore. La persona che si piega al bisogno di acquisizione materiale, non vede la propria ricchezza interiore, non è consapevole del proprio valore, perde il contatto con se stessa, sprecando molte delle proprie energie che ha a disposizione.

Nell’attuale modello economico e sociale, infatti, l’uomo spreca moltissime energie. Ne è una testimonianza, l’aumento dello stress, del burn-out, del mobbing, del bullismo, e della depressione e dei comportamenti di abuso (droghe, sesso, acquisti compulsivi), e in generale dei comportamenti di consumo esagerato.

Perciò è essenziale, per l’uomo e la donna di oggi, modificare lo stile di vita e sviluppare la “sobrietà” attraverso un cammino di decrescita. Essere sobri, quindi, e possibilmente chiedersi, prima di intraprendere un’azione, qualsiasi essa sia, che significato ha quell’azione e quanta energia richiede.

A questo proposito è fondamentale la distinzione tra “vita piacevole”, impostata sui piaceri, e “benessere”, che si caratterizza per la presenza di gratificazioni. Mentre noi moderni abbiamo smarrito la distinzione tra piaceri e gratificazioni, gli antichi greci ne avevano un’acuta consapevolezza. Il “benessere” e la felicità che ne consegue non possono derivare dal piacere fisico, né essere indotta chimicamente, o ottenuta tramite scorciatoie. Può essere ottenuta esclusivamente attraverso un’attività finalizzata a scopi più elevati. Mentre i piaceri hanno a che fare con i sensi e le emozioni, le gratificazioni hanno a che fare con l’esercizio di potenzialità e virtù dell’individuo.

Non ha senso, perciò, perseguire il benessere o una “decrescita felice” se sono ancora attivi, in modo preponderante, i bisogni di acquisizione materiale, poiché questi saranno destinati ad essere frustrati, alla fine. La decrescita sarà invece felice per chi ha bisogni più alti, e non vogliono essere sopraffatti dal bisogno di sopravvivenza. Entrando nel dettaglio, nel percorso verso una sana decrescita economica cambiano: le motivazioni, la visione interiore, la concezione del mondo e i rapporti interpersonali. Le motivazioni, che in un modello di crescita come quello attuale sono prevalentemente ego centrate, si sposteranno verso un’attenzione all’altro, e riguarderanno il benessere dell’intero pianeta. La visione interiore, improntata sulla sicurezza materiale e sulla paura di perderla, si sposterà verso valori di solidarietà, responsabilità verso la vita, anticonformismo. La concezione sarà di un mondo non più da depredare, ma da rispettare e considerare come un ambiente che respira, che vive, che è già predisposto per nutrire l’umanità, in modo naturale. I rapporti interpersonali saranno segnati da uno stile di rispetto dell’altro, indipendentemente dalla condizione sociale, dal sesso, dall’appartenenza ad una religione, ecc., vista la fondamentale interdipendenza di tutti gli esseri.

Tutto questo può sembra un’utopia, eppure esiste concretamente tra la gente una tendenza a voler creare un modello di vita centrato sulla condivisione e sul risparmio. Pensiamo, ad esempio, ad alcuni fenomeni sociali studiati da antropologi e sociologi, come il primo “Social Street” fondato in Italia, precisamente a Bologna, in via Fondazza, nel settembre del 2013. L’idea è nata a un residente, Federico Bastiani, giornalista, esperto di comunicazione. Decide di aprire un gruppo chiuso su Facebook e di stampare una cinquantina di volantini per coinvolgere anche chi non fa uso di tecnologia.

Tempo qualche giorno e i residenti hanno reso realtà l’economia condivisa mettendosi a disposizione l’uno con l’altro: ad oggi sono più di 350 mila gli iscritti al gruppo “Residenti in via Fondazza”. Da un giorno all’altra si è creata una rete di solidarietà. A Ferrara si sono già messi in moto in via Pitteri, a Milano ci sono i residenti di Parco Solari, e poi, di recente, anche a Roma nel quartiere Tiburtino.

Attraverso questi Social Street le persone offrono la propria disponibilità, il proprio tempo, aiuti concreti, opinioni, servizi. Qualcuno ha scritto che questo sistema è analogo a quello della “banca del tempo”. In realtà si va oltre questo concetto, perché “io faccio qualcosa per il mio vicino solo per il gusto di farlo, non voglio niente in cambio”.

Aiutare gli altri per il gusto di farlo produce molte sensazioni positive nella persona, quelle stesse sensazioni piacevoli procurate dalla droga, dalla cioccolata, dallo shopping, ecc. Ci si può procurare gioia semplicemente attraverso l’esercizio delle proprie virtù, come saggezza, coraggio, umanità, giustizia, temperanza e spiritualità. Virtù, queste, che hanno a che fare con le gratificazioni e non con i piaceri.

Ovviamente questo spirito di positività ha innescato lo sviluppo di una rete sociale dalla quale tutti possono trarre vantaggio. Il Social Street non richiede tempo o energia ma apertura verso gli altri e volontà di condividere. Appare chiaro che un fenomeno del genere rappresenta una “rivoluzione dolce” all’interno dell’attuale economia, spostando l’accento sulla cooperazione e sulla solidarietà: cose, queste, che fanno diminuire il PIL, ma aumentano il ben-essere delle persone.

BIBLIOGRAFIA

F.Capra, Il punto di svolta

M.E.P.Seligman, La costruzione della felicità

www.movimentodecrescita.it

www.socialistreet.it

Aurora Capogna

Trasporto pubblico locale: Valeriani-Patanè, polemiche incomprensibili

“Soltanto ieri la Regione Lazio ha compiuto un passo importante per il trasporto pubblico della Capitale, deliberando in
favore del Campidoglio un trasferimento di 240 milioni di euro (di cui 100 sul 2013 e 140 sul 2014). Si aggiunga poi quanto è stato fatto in questo primo anno di amministrazione Zingaretti, vale a dire il pagamento dei debiti contratti in passato per quasi un miliardo di euro, che qualcun altro aveva generato e che noi invece abbiamo saldato. Abbiamo smascherato così un giochino sporco che prevedeva poste in bilancio senza adeguate coperture finanziarie, con i soldi che finivano altrove”.

È quanto affermano, in una nota congiunta, Massimiliano Valeriani e Eugenio Patanè, consiglieri regionali del Pd.
“In questo modo quei soldi noi li abbiamo ridati a Roma, non per un favore ma perché è giusto così. Dispiace che continuino certe polemiche da parte di chi non comprende l’enormità di quanto è stato fatto nelle condizioni date – prosegue la nota – La Regione Lazio, non a parole ma con i fatti, ha prodotto risultati in pochi mesi, pur avendo ereditato un debito che ammontava a 22 miliardi – continuano Valeriani e Patanè -. Vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto è sbagliato e sarebbe più giusto invece capire che
i soldi per il Tpl sono oggettivamente pochi, non solo per Roma, ma per tutto il territorio. L’impressione è che se i problemi sono di Roma, riguardano tutti, se sono invece degli altri rimangono solo degli altri. E questo non è pensabile. Non serve mettere in competizione la Capitale con il resto della Regione, sarebbe più comprensibile e utile semmai, una battaglia comune per riconoscere al Lazio e a Roma quelle risorse “giuste” che oggi non ci sono, per garantire ai cittadini della Capitale e di tutta la regione un trasporto pubblico più efficacie e competitivo”.

Cerveteri, la periferia ha paura

“Borgo San Martino di Cerveteri, senso di frustrazione ed insicurezza attanagliano i cittadini della zona periferica del comune da voi amministrato”. Così il Presidente del Comitato di zona della frazione cervetrana Luigino Bucchi, in una lettera indirizzata al Sindaco di Cerveteri Pascucci e al Presidente del Consiglio Orsomando.

“Nella vasta zona di periferia compresa tra le frazioni di: Borgo San Martino, I Terzi, Ceri e Valcanneto i furti nelle abitazioni, negli ultimi mesi, sono aumentati paurosamente e più di una abitazione è stata derubata più volte in breve tempo. I malfattori si introducono nelle case in ogni ora del giorno con particolare concentrazione dalle ore 17,00 alle ore 20,00 e dalle ore 24,00 alle ore 4 del mattino. Niente riesce a fermarli, anzi sembrerebbe che agiscano indisturbati organizzati con molta propabilità in più squadre. Come Comitato – scrive sempre Bucchi – sentiamo il dovere di ringraziare le forze dell’ordine per il lavoro di investigazione e pattugliamento che svolgono nella zona, costrette a prodigarsi su più fronti con forte senso dello Stato nonostante le poche risorse umane a disposizione, ciò nonostante, non possiamo non denunciare il senso di assedio e di terrore percepito dai cittadini tutti e in particolar modo da: bambini, donne e anziani costretti a barricarsi in casa mentre i malviventi a causa forse della mancanza della certezza della pena si muovono indisturbati in tutta tranquillità e sicurezza. Chiediamo di sapere di sapere: 1) Se l’ amministrazione comunale si è attivata affinchè venga convocato con urgenza il Comitato Provinciale per la sicurezza. 2) Quale iniziative sono state intraprese a livello comunale per garantire una maggiore sicurezza dei cittadini. 3)Se è stato chiesto lo stato d’emergenza al Ministro dell’ Interno e l’invio di un maggior numero di risorse umane appartenenti alle forze dell’ordine per un presidio almeno temporaneo della zona”.

Sel Lago Bracciano: 30 aprile corteo per dipendenti supermercato SISA Anguillara

Riceviamo e pubblichiamo così come ci è pervenuto il comunicato del circolo Sel Lago di Bracciano.

Il Circolo del Lago di Bracciano di Sinistra Ecologia e Libertà esprime piena solidarietà nei confronti dei dipendenti del Supermercato SISA di Anguillara, alcuni licenziati in tronco, altri minacciati di analoghi provvedimenti violenti e ingiustificati, e invita tutti i cittadini a partecipare alla manifestazione-corteo del 30 Aprile promosso ad Anguillara dalla CGIL.

Si aggiunge, sul nostro territorio, tale sofferenza a quella di migliaia di famiglie precarizzate, di cassaintegrati, disoccupati e giovani rassegnati alla stagnazione economica.

L’articolo 1 della Costituzione afferma che:
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.

Questo è il messaggio che vogliamo riaffermare il 30 Aprile.
E vogliamo riaffermare che il lavoro non è un indistinto parametro economico, che i lavoratori non sono merce; che precarietà, comportamenti autoritari e pratiche illegali non possono, non devono essere la soluzione alla crisi economica.

Tolfa, nella villa comunale targa per i giardinieri Marcelli

Nei giorni scorsi alla presenza del Sindaco Luigi Landi e del Parroco Don Giovanni Demeterca è stata apposta e scoperta a Tolfa una targa di riconoscimento, realizzata dalla pittrice locale Silvia Di Silvestro, dedicata ad Angelo e Plinio Marcelli (padre e figlio), primi giardinieri della Villa Comunale, oggi Parco della Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia.

L’iniziativa nasce dalla volontà dell’Amministrazione comunale di ricordare coloro che con il loro lavoro e impegno hanno reso oggi possibile godere di un giardino e di un parco bellissimo proprio nel cuore del paese e che tutti i giorni vede la presenza di tanti bambini, giovani e anziani.
Importante il monito del Sindaco nei confronti di chi, di tanto in tanto, commette atti vandalici in questo luogo che comportano danni economici all’intera comunità. Presenti alla cerimonia i figli e i nipoti dei due giardinieri.

“Rock in Heaven”. Il 30 aprile sul palco per la solidarietà vera

Un concerto rock per tutte le orecchie, per sognare e stare “insieme” ,e soprattutto per dare energia rock al territorio. Il 30 aprile alle h. 21.00, al Teatro Beato Charles De Foucauld, a Bracciano Due, Via delle Palme. Un evento solidale creato dall’associazione no profit “Generazione Musica” in collaborazione con il gruppo “Playing The History”. Una cavalcata rock selvaggia, trascinante, romantica, colorata, elettrizzante. Con una guest star internazionale. Pensare all’altro e condividere un’esperienza dei sensi con lo scopo di avvicinarsi a chi è in difficoltà, a chi come tutti cerca uno spazio e una “sincronia” di dialogo e di comprensione, oltre che un aiuto materiale. Ci raccontano l’evento Alessandro Lembo (Leader di “Generazione Musica”) e Carlo Matteucci (bassista dei “Playing The History”).

Come nasce l’idea di questo evento?

L’idea di “Rock in Heaven”, è questo il titolo del concerto, deriva dalla consapevolezza che il linguaggio musicale riesce ad arrivare e gratificare tutte le diverse dimensioni dell’animo umano. Questo concetto condiviso sia da “Generazione Musica” che da “Playing The History” sarà il filo conduttore dello spettacolo attraverso una percorso musicale che dagli anni ’70 ci porterà ai nostri giorni. L’aspetto su cui ci siamo trovati in sintonia è stato quello della solidarietà infatti abbiamo deciso di devolvere i proventi dello spettacolo alla Caritas di Bracciano per sostenere e promuovere i suoi progetti a favore delle fasce sociali più deboli.

Che cosa rappresenta per voi il palco del 30 aprile?

Un’ occasione per poter esprimere la nostra voglia di musica, insieme ad amici che condividono tutti la stessa passione, con il desiderio di comunicare qualcosa che possa coinvolgere e divertire chi vorrà venire ad ascoltarci; non ci sono messaggi prestabiliti (artisticamente parlando), si sale sul palco, si suona cercando di dare il massimo, e secondo il mio punto di vista il resto viene da sé.

Un’opportunità di offrire attraverso la musica, vera protagonista della serata, la bellezza che tanti artisti ci hanno regalato componendo note universali che superano il tempo e che dopo tanti anni fanno parte della vita, dei ricordi e delle emozioni di ognuno di noi. La musica non ha tempo ne luogo: è semplicemente la dimensione dell’anima.

I vostri gruppi si alterneranno sul palco o si mescoleranno, ci anticipate qualcosa?

Le esibizioni saranno suddivise in due parti, la prima con Generazione Musica , la seconda con i Playing The History, mentre a fine concerto ci esibiremo insieme per una “Jam”, secondo i migliori canoni della musica Live! Ci saranno anche altre sorprese, ma preferiamo non anticipare…

Un aneddoto rock, qualcosa di bizzarro che vi è accaduto e che vi ha stupito nel corso dell’organizzazione del concerto

Tutto ciò che è Rock è di per sé bizzarro! Lo stesso evento, “Rock in Heaven”, sembra un ossimoro, dopo che per decenni la cultura ufficiale ci ha indicato il Rock come musica “perduta e dannata”. Vogliamo sfatare questo mito, far comprendere come anche chi suona generi apparentemente fuori dal coro, sia in realtà meritevole come chiunque altro di aspirare al cielo… Forse è questa convinzione che più mi ha stupito nella preparazione del concerto. In realtà, e parlo come componente dei Playing The History (Carlo Matteucci, ndr), nella nostra proposta c’è anche tanta musica classica rivisitata in chiave Rock Progressive e viceversa, una reinterpretazione di alcuni celebri brani ri-arrangiati e rivisti in modo, credo, piuttosto originale.

La preparazione dello spettacolo è stata appassionante; soprattutto creare degli arrangiamenti originali di brani che il pubblico canterà insieme a noi è stata un’esperienza divertente e musicalmente formativa che ha messo a dura prova la pazienza e la preparazione musicale di Carlo per mediare ed amalgamare il sound dei due gruppi.

So che ci sarà una guest star celebre, potete anticiparlo ai fan e ai curiosi?

Avremo il piacere di suonare a fianco ed insieme a John Hacket, flautista e polistrumentista eccelso, che vanta una vasta produzione personale e numerose collaborazioni con musicisti di prima grandezza del panorama rock e progressive tra cui la partecipazione agli album: Genesis Revisited del fratello Steve. Questa è per me un’occasione per ringraziare John di averci dedicato una data del suo tour in Italia condividendo il fine benefico dello spettacolo.

Sarah Panatta

Anguillara, istituiti gli Eco-Accertatori. Stronati: ora controlli capillari e costanti

locandina-eco-accertatori“Nella seduta del Consiglio Comunale del 23 aprile u.s. sono stati portati a termine i procedimenti di approvazione di due regolamenti molto importanti per l’ambiente” – a parlare è l’Assessore all’Ambiente Enrico Stronati, promotore di due nuove figure, gli eco-volontari e gli eco-accertatori. “Si tratta di un grande passo in avanti nella tutela del territorio, potendo infatti attivare una rete di controlli più capillare e strettamente legata alle tematiche ambientali grazie agli eco-accertatori, ma anche verso la predisposizione di quella capillare rete informativa che gli eco-volontari sapranno fornire collaborando nell’organizzazione delle iniziative divulgative”.
Gli eco-volontari, circa una ventina al momento, furono istituiti nel corso del 2012, essi stessi parteciparono al processo di redazione del regolamento approvato fornendo peraltro prova di concretezza di democrazia partecipata. Questi hanno quindi frequentato un corso, tenuto dal personale della Coop. Erica, nel quale hanno potuto apprendere le modalità di una corretta raccolta differenziata ma anche conoscere da vicino il servizio attivo sul territorio comunale e poterne quindi appressare i pregi ed i difetti.
Gli eco-accertatori, invece, vengono di fatto istituiti ufficialmente con l’approvazione delle modifiche del regolamento sui rifiuti – inizialmente approvato nel 2008, modificato nell’ultimo consiglio – che da il via al procedimento di selezione del personale (dipendenti del Comune e della ditta che ha in affidamento il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti) e di formazione. Difatti, così come stabilito dalle norme in materia, gli eco-accertatori nell’esercizio di dette funzioni rivestono la qualità di “pubblico ufficiale” a norma dell’articolo 357 del codice penale e per questo motivo dovranno obbligatoriamente partecipare ad un corso di formazione di 20 ore che sarà tenuto dagli agenti della Polizia Locale del Comune.
“La nostra intenzione è quella di utilizzare il fondo, costituito dalle sanzioni, per attività di recupero ambientale, piantumazione di essenze erboree, riqualificazione di aree degradate – continua l’Assessore Stronati – sono soldi che provengono dalla lotta al degrado è quindi giusto che si investano per migliorare la vivibilità dei luoghi pubblici”.
Le sanzioni, contenute negli artt. 72 e 73 del Regolamento sui rifiuti solidi urbani approvato nella seduta di Consiglio Comunale del 23 aprile 2014, arrivano sino ad euro 500,00 nei casi di abbandono del rifiuto, la combustione di qualunque tipo di rifiuto, danneggiamento dei cassonetti, conferimento errato da parte delle utenze non domestiche, migrazione del rifiuto in altri Comuni, etc. “Coloro che operano una corretta raccolta differenziata – conclude Stronati – cosa che ad Anguillara sono la maggior parte fortunatamente e che personalmente ringrazio, non hanno nulla da temere. Chi invece persiste ostinatamente in azioni non più permesse e senza dubbio deprecabili, a tal proposito ricordo che sono passati 7 anni dall’avvio della Raccolta Differenziata, quali ad esempio l’abbandono del rifiuto o il conferimento del rifiuto indifferenziato presso altri Comuni, sappia che con questo regolamento i controlli saranno più serrati e capillari.