Giornale del Lago e della Tuscia edito dall'Associazione no-profit "L'agone Nuovo". Per informazioni su pubblicità e le nostre attività: 339.7904098 redazione@lagone.it
Cerveteri. Trasporto scolastico: aperte le preiscrizioni online
Cesano. Rollo: approvato in Consiglio spostamento Poliambulatorio e Consultorio locali
Cerveteri. Brillante riqualificazione nella Valle del Manganello
Ladispoli. All’Istituto Alberghiero una lezione dedicata alla prevenzione andrologica
All’Istituto Alberghiero di Ladispoli si parla di prevenzione delle malattie dell’apparato riproduttivo maschile: il 7 Aprile, nell’ambito di un Progetto dedicato all’Educazione alla Salute, il Dott. Giuseppe Bomprisco ha tenuto una lezione sul tema della prevenzione andrologica fra i giovani. Il Dott. Bomprisco ha sottolineato come le patologie e le anomalie dell’apparato genitale, per motivi storici e culturali, vengano spesso diagnosticate tardivamente. In Italia, inoltre, la situazione si è aggravata in seguito all’abolizione della leva militare obbligatoria, occasione in cui i giovani erano sottoposti ad una visita medica generale, che poteva valere anche da screening effettuato su una precisa fascia di età.
Al termine dell’incontro, il Dott. Francesco Barrese, specialista in Urologia, coadiuvato dal Dott. Bomprisco, si è reso disponibile per una visita gratuita agli studenti che ne avessero fatto richiesta.
Come ha sottolineato Zelinda Marianantoni, esperta in comunicazione e organizzatrice di eventi dedicati alla prevenzione sanitaria, oggi i dati della letteratura scientifica evidenziano che circa il 30-40% dei giovani maschi tra i 16 e i 18 anni presentano una patologia andrologica. I relatori hanno messo in rilievo quanto il fattore tempo sia fondamentale per evitare che questa diventi irreversibile. Attualmente – ha affermato la Prof.ssa Sara Leonardi, Docente dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli e Referente del Progetto di Educazione alla Salute – non è previsto alcun primo livello di prevenzione andrologica per l’individuazione precoce di anomalie a livello dell’apparato genitale maschile. Sappiamo che tali patologie sono in grado di influenzare negativamente la fertilità e la sfera sessuale dell’età adulta. E’ quindi nostro dovere – ha concluso la Prof.ssa Sara Leonardi – moltiplicare gli interventi di informazione all’interno delle scuole”.
“Esiste ancora molta disinformazione fra i giovani compresi in questa fascia di età (15-18); – ha osservato Zelinda Marianantoni – la maggior parte di loro non conosce neanche il significato del termine “andrologo”. Otto anni fa, durante una ricerca condotta nei Licei romani, emerse che gli studenti confondevano questo termine con un altro: “antropologo”.
Lavoriamo da più di venti anni nelle Scuole del Lazio allo scopo di sensibilizzare e responsabilizzare i giovani, ma è molto difficile vincere le resistenze “culturali” ancora legate a questo tema”. C’è un intervallo di tempo piuttosto lungo durante il quale i ragazzi non vengono visitati: quello che va dai 12-14 anni (quando finisce la “copertura” del pediatra) ai 18. Noi dobbiamo intervenire proprio in questa fascia di età”. La S.I.A. (Società Italiana di Andrologia), presieduta da Giorgio Franco, spesso con la collaborazione dell’A.I.D.A.S.S. (Associazione Italiana per il Diritto alla Salute Sessuale) ha svolto numerose campagne di informazione e di prevenzione. Una delle ultime è stata quella realizzata nel 2015 con il contributo della Regione Lazio e patrocinata dal Comune di Ladispoli: “Prevenzione Andrologica 2.0”. “Nell’adolescente e nel giovane adulto le anomalie e le patologie dell’apparato genitale vengono intercettate con molta difficoltà a causa dell’assenza di una cultura andrologica diffusa che determina resistenza ed imbarazzo nei maschi, ma anche nei genitori che rivestono un ruolo di primaria importanza nell’educazione alla salute dei figli – hanno sottolineato a più riprese i Responsabili della S.I.A. “La visita andrologica diventa ancora più importante – ha ricordato ancora Zelinda Marianantoni – se si pensa che quando era obbligatoria la visita di leva in più del 70% dei ragazzi venivano riscontrate patologie genitali più o meno gravi, e che in oltre il 50% dei casi la fertilità era a rischio”.
Come altre campagne e iniziative di sensibilizzazione condotte nell’arco di almeno due decenni, anche quella del 2015 si poneva l’obiettivo di trasformare la prevenzione andrologica in un tema attuale: informare per prevenire ed educare alla visita andrologica per individuare eventuali patologie sul nascere, in modo da intervenire tempestivamente, evitando danni più gravi e problemi difficilmente risolvibili come l’infertilità. E’ stato anche elaborato un “decalogo” per i genitori: poche “regole d’oro” per orientare in modo corretto il loro comportamento in tema di educazione alla salute e di prevenzione. “Purtroppo – ha osservato Zelinda Marianantoni – il riscontro in termini di visite effettuate durante la campagna del 2015 non è stato superiore al 15%”. Senza parlare di rischi ancora più seri. Zelinda Marianantoni ha ricordato, infatti, i dati di una ricerca condotta da Giuseppe La Pera, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità sul rapporto fra il disagio sessuale e il ricorso alla droga nei giovani (fascia di età compresa tra i 18 e i 35 anni), un’indagine svolta nei Sert (Servizi territoriali per le Dipendenze), nelle comunità terapeutiche e davanti agli stadi. Fra gli intervistati è emerso che il 30% dei giovani tossicodipendenti si è rivolto all’eroina e ad altre droghe per uscire da una situazione di disagio e di sofferenza legata ad un disturbo sessuale. «Ma se il tormento c’è – ha osservato Zelinda Marianantoni, Coordinatrice tecnica della ricerca – a chi ci si rivolge per eliminarlo? Ben difficilmente lo si farà in famiglia, perché in molti casi risulta difficile parlare con i genitori di questi argomenti». «Spesso – ha aggiunto – il giovane si confida soltanto con i suoi coetanei, ma finisce per essere fatto oggetto di bullismo fino a essere emarginato dal gruppo”. “Solo moltiplicando ad ogni livello, a cominciare dalle Scuole, le iniziative e le attività di informazione – ha concluso Zelinda Marianantoni – sarà possibile abbattere i tabù e vincere la battaglia in difesa della salute dei giovani”.
Referendum 17 aprile: informazioni utili per i cittadini di Cerveteri
Lazio. Ok a regolamento su restituzione IRAP su Start-Up innovative
La Commissione Agricoltura, artigianato, commercio, formazione professionale, innovazione, lavoro, piccola e media impresa, ricerca e sviluppo economico del Consiglio regionale del Lazio ha dato parere favorevoleall’unanimità alle modalità e criteri per la concessione delle risorse del Fondo per la riduzione della pressione fiscale a carico delle imprese start-up innovative. Per tale fondo (previsto dalla legge regionale 17 del 2014) sono stati stanziati nella Legge di Stabilità regionale 2016 un milione di euro per ogni annualità del triennio 2016-2018.
Con questo provvedimento la Regione Lazio intende contribuire a liberare risorse per gli investimenti delle start-up innovative iscritte nella sezione speciale del registro delle imprese tenuto dalle Camere di Commercio.
Potranno fare domanda le imprese costituite in data non anteriore al primo gennaio 2012 che abbiano almeno una sede operativa nel Lazio, abbiano effettuato versamenti di imposte Irap per i primi due esercizi fiscali e non abbiano ottenuto da altre amministrazioni il rimborso delle somme. Il contributo, a fondo perduto, può essere richiesto per i primi due esercizi fiscali e, qualora le richieste superino l’importo delle risorse disponibili, sarà ripartito proporzionalmente.
Secondo i dati della Regione, delle 5.497 start-up italiane 559 operano nel Lazio. Di queste, il 25,5 per cento sono giovanili. Il 72 per cento del totale laziale fornisce servizi alle imprese mentre il 19 per cento opera nel settore dell’industria. Il 78 per cento sono start-up con alto contenuto tecnologico, il 9 per cento ad alto contenuto tecnologico in ambito energetico e il 13 per cento opera nella ricerca e sviluppo.
Croce Rossa Italiana. I volti dei volontari nel Comprensorio sabatino
Domenica 28 febbraio 2016, con successiva proclamazione ufficiale dal 17/03/2016, la Croce Rossa Italiana è stata interessata, a livello nazionale, dalle elezioni volte a delineare gli organi associativi locali ovvero i Presidenti e i Consigli Direttivi dei Comitati C.R.I.
In ambito locale, alla chiusura delle urne, il Vol. Alessandro INFANTE è stato riconfermato alla guida del Comitato Sabatino Onlus la cui giurisdizione territoriale si estende sui Comuni di Anguillara Sabazia, Bracciano, Canale Monterano, Manziana e Trevignano Romano.
Con 110 preferenze su 115 votanti i soci attivi locali gli hanno manifestato la loro fiducia incondizionata, riconoscendogli indubbie qualità organizzative e manageriali, profonda competenza e vasta preparazione che si riflette sul puntuale rispetto dell’Associazione e delle norme statuarie, nonché eccellenti qualità generali associate ad una estrema precisione, correttezza e onestà.
Animato da un altissimo senso di solidarietà, notevole generosità e completa dedizione ai principi e alle finalità associative, il neo Presidente vanta un curriculum di tutto rispetto dovuto alla sua ormai quindicinale esperienza di volontario di C.R.I. Iscritto all’Associazione dal lontano1999 ha conseguito vari brevetti (OTI-PSTI-TSSA-Operatore nel settore emergenze-Istruttore di P.C.-Autista di ambulanza), è stato insignito della croce di anzianità dei 15 anni di attività nel ruolo dei volontari, ha ricevuto un attestato di pubblica benemerenza a testimonianza dell’opera e l’impegno prestato nello svolgimento di attività connesse ad Enti della P.C., ha partecipato a numerosi seminari/corsi/aggiornamenti ed ha già rivestito, nel passato, sia la Carica di Commissario che di Presidente del Comitato Locale Sabatino.
Nell’espletamento del suo nuovo mandato, sarà coadiuvato e supportato da un Consiglio Direttivo che in base alla volontà manifestata dai soci in sede elettorale, sarà costituito da tre Volontari:
– Vol. Tiziana GUARCINI
– Vol. Naida MINCIACCHI
– Vol. Alberto PARRUCCI
e da un giovane indicato dall’omologa area giovanile del Comitato: Vol. Roberta Marion ESPOSITO.
Ladispoli. Il 16 aprile solidarietà ambientale sull’arenile della Palude e di Torre Flavia
A Ladispoli proseguono le giornata volontarie di solidarietà ambientale dedicate alla rimozione della plastica sull’arenile della Palude e della spiaggia libera di Torre Flavia.
“L’appuntamento – ha detto il delegato del sindaco per il Controllo delle Acque Marine, Flavio Cerfolli, – per tutti coloro che vorranno collaborare a questa iniziativa è per sabato 16 aprile. La solidarietà ambientale continuerà anche il 23 aprile, 21 maggio e 25 giugno e sarà realizzata in collaborazione con la Città Metropolitana di Roma Capitale e delle Associazioni Ambientalistiche Locali che, insieme ai cittadini e alle scolaresche di Ladispoli e Cerveteri, saranno protagonisti di una attività ecologica ed ambientale, per la salvaguardia della Palude di Torre Flavia. La pulizia dell’arenile interesserà inizialmente la zona della Palude di Torre Flavia e continuerà nei sabati che seguiranno sulle spiagge libere della costa del litorale ladispolano. L’iniziativa avrà inizio alle 9.30 di sabato 16 aprile presso l’entrata del Centro Visite della Palude di Torre Flavia in via Roma 111”.
“L’obiettivo – ha concluso Cerfolli – è quello di aiutare le nostre spiagge libere ad essere mantenute pulite da tutto il materiale inquinante di varia natura che durante le giornate di condizioni meteo avverse, viene trasportato dalle onde del mare. Materiale in gran parte inquinante e dannoso per gli abitanti del nostro mare come mozziconi di sigarette, bottiglie (in plastica e in vetro), scarpe, contenitori in plastica e in polistirolo, batterie, copertoni per auto ed alcune bombolette. Questo materiale verrà raccolto e depositato nei vari contenitori e buste che ogni partecipante porterà a seguito per contribuire alla realizzazione dell’opera. Sarà una giornata piena di soddisfazione perché oltre a rendere la spiaggia pulita, sarà anche un’azione d’amore per la natura e l’ambiente che, continuo ad affermare, è un patrimonio di tutti e per questo va rispettato”.
Vinitaly. Il Lazio protagonista con sapori, bellezza e cultura
“Per la prima volta portiamo al Vinitaly una ricerca che abbiamo realizzato sulla reputazione digitale dei vini e dei luoghi geografici del Lazio nel mondo. Il primo dato evidente è che le cose funzionano quando il prodotto è più noto del luogo dove si produce, trainandolo.
Perciò, lavorare sui prodotti che abbiamo, per trainare i luoghi geografici di produzione è il nostro obiettivo prioritario”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Carlo Hausmann, durante il suo intervento al Vinitaly 2016 con il giornalista Antonio Paolini.
“Abbiamo condotto il nostro primo esperimento con Talkwalker, il più importante software di monitoraggio e di ascolto dei social in tempo reale nel mondo, che traccia le conversazioni e i commenti, interpretandone il sentiment. L’osservazione condotta su Roma, Frascati, Est!Est!!Est!!!, Cerveteri, Tarquinia, evidenzia nettamente la presenza di Roma con picchi che vanno su e giù senza però una costanza di interesse.
I canali privilegiati sono i blog prima di tutto e le notizie online, con una presenza sui social inesistente nella promozione del vino e, da qui, la prima importante riflessione sull’assenza di fiducia dei produttori verso la comunicazione 2.0.
Il dato sulle persone raggiunte parla di una distanza grande tra Roma, molto presente, e Frascati e Est!Est!!Est!!!.
L’interpretazione del sentiment sorprende per l’ordine di prevalenza del sentiment positivo che vede primo Frascati, secondo Cesanese del Piglio, terzo Roma, quarto Est!Est!!Est!!!.
Sempre Roma è l’unico a provocare sentiment negativo, evidenziando lo stretto legame tra le notizie di cronaca politica e l’andamento del sentimento degli utenti della rete.
Continuando, i temi caldi nelle conversazioni sono Roma, vino, Italia, Lazio, Sabina.
Passando ai temi caldi per paese: più ci si allontana dall’Italia e più l’enogastronomia prende il sopravvento sul prodotto. È indubbiamente lo stile di vita italiano a predominare.
Da qui la seconda importante riflessione: per promuovere bene e in modo facile, bisogna far squadra con giganti che non si occupano di vini ma sono ai primi posti nelle conversazioni sui social nel mondo.
Il nostro claim “Lo sguardo del Lazio sul vino” non è solo uno slogan – ha concluso l’assessore Hausmann – ma un invito a recuperare uno sguardo sul vino basato su metodi scientifici. Basta intuizioni. Lavoriamo affidandoci a dati statistici e strumenti scientifici per far conoscere il nostro vino nel mondo”.


