“Capitale corrotta, nazione infetta”, lโantico titolo dellโEspresso del 1955 torna utile come metafora di quello che accade nellaย Capitale: basta cambiare a volte solo gli aggettivi.
Ma certo, pur con tutti i decenni di onorato (si fa per dire) malcostume amministrativo, si rimane sempre amaramente stupefatti di fronte allโazzardo morale, prima che professionale, di cui sono capaci i gestori a vario titolo e livello della cosa pubblica a Roma. Succede tanto piรน quando la realtร รจ senza distinguo possibili: laย Metro Cย della Capitale, in piena pandemia, quando il trasporto pubblico รจ vitale per sopravvivere, รจ stataย chiusa nellโora di puntaย della mattina “semplicemente”ย perchรฉย non cโerano sufficientiย operatori in servizio.
Roma non รจ, non dovrebbe essere, la periferia di Rio de Janeiro o di Bogotร , come abbiamo denunciato piรน volte in passato. Eppure, comportamenti, usi e costumi dei vertici politici e amministrativi della cittร e di ampie quote diย dipendenti comunaliย e delle aziende municipalizzate rinviano a atti e responsabilitร che trasformano laย millenaria metropoliย europea in un agglomerato urbanoย dallโinciviltร largamente diffusaย e praticata.
Lโepisodio della Metro C, devastante in condizioni normali, assume i contorni di un veroย attentato alla salute pubblicaย nellโemergenzaย Coronavirus: quanti contagi in piรน ha determinato il blocco della linea e il conseguente accatastamento a zero distanziamento di migliaia di poveri cittadini sui bus sostitutivi?
Ma lโepisodio della Metro C non รจ per niente un episodio:
รจ lโultima puntata di unaย telenovelaย capitale fatta diย cassonetti strapieni di rifiutiย lasciati per giorni a marcire,ย cinghiali liberiย di grufolare nelle aiuole,ย alberi che vengono giรนย come fossero bastoncini di Shangai fatti cadere su un tavolo,ย autobus bruciatiย a ripetizione,ย vigili urbaniย che per incanto si ammalano tutti la notte di Capodanno.
Insomma, unย degrado civico verticaleย che non รจ stato contrastato da nessuna delle ultime amministrazioni capitoline, ma che negli anni recenti, sotto la guida diย Virginia Raggi, ha raggiunto livelli senza precedenti. Un degrado, quel che รจ ancora peggio, per il quale tutti si autoassolvono eย nessuno paga mai:ย da ultimo i dipendenti della Metro C che hanno paralizzato la linea e i dirigenti dellโazienda dei trasporti capitolini che hanno permesso che questo accadesseย senza intervenireย tempestivamente per evitarlo. Perรฒ, come dice una Raggi esultante in un “meme” virale di una pagina social di tendenza (Roma ai tempi di Virgi): “Finalmente si puรฒ pagare la metro con la carta di credito โ Ora manca solo la metro”.
(Quotidiano.net)


