Affari d’oro sul Titano per la chiusura forzata in Italia nel weekend. Shopping, poi cena al ristorante. È polemica
San Marino, 10 novembre 2020 – Centri commerciali off limits nel fine settimana a Rimini, come in tutta Italia. Affari d’oro per quelli della vicina Repubblica di San Marino, presi d’assalto da riminesi e pesaresi in cerca di qualche ora d’aria in più. L’Antica terra della Libertà – nella sua piena autonomia di Stato sovrano – non ha mai applicato lo stop alle 18 a bar e ristoranti, nè all’attività convegnistica e congressuale. Tantomeno la chiusura nel weekend ai centri commerciali (dalla quale nel Belpaese sono esclusi generi alimentari, farmacie, tabaccherie ed edicole interne agli stessi).
Sul Titano si gioca anche il jolly dei ristoranti e dei bar che non hanno l’obbligo del lockdown alle 18. “Mai vista tanta gente di domenica qua dentro”, sorride la cassiera, tra un scontrino e l’altro, di un negozio di abbigliamento al Centro Atlante di Dogana, a due passi dal confine di Stato. Entriamo dopo un minitour nel parcheggio: oltre metà delle targhe sono italiane. Avanti. Porte d’ingresso e di uscita rigorosamente separate. Distributori di gel ad ogni angolo. Sul pavimento segnali adesivi a definire i percorsi a senso unico per i visitatori. Ineccepibile. E utile, vista la folla, in mascherina, che ha avuto la nostra stessa idea.
Sono scoccate le fatidiche (per noi italici) ore 18, ma i caffè e wine bar interni continuano a essere pieni di clienti che pasteggiano a spritz e calici di bollicine. Con i camerieri che danzano tra i tavoli stile Nureyev. Hanno dovuto organizzare addirittura una sorta di servizio di ’buttadentro’ al Free Shop, preso d’assalto sia da italiani che da sammarinesi anche per la promozione ’sconti black’, che echeggia il black friday a stelle e strisce, di casa anche sul Titano. “Sia sabato che domenica abbiamo registrato un afflusso di clientela del 50 per cento più alto rispetto a quello dei normali fine settimana”, dicono dalla direzione del Free Shop.
Stesso disco dal vicino Trony; buon afflusso anche al Centro Azzurro, poco più a monte. “Molti riminesi anche a Città – commenta un commerciante –, fanno una passeggiata sul tardi, poi si fermano al ristorante”. “Lo schema classico è questo – dice un ristoratore del Castello più alto della Repubblica –: visita a un centro commerciale sulla superstrada a metà pomeriggio; aperitivo più tardi a Borgo Maggiore o qui a Città, con passeggiata tra i negozi. Infine cena, rigorosamente prenotata, in uno dei tanti ristoranti”. Tutti pieni, grazie al puntuale ’sbarco’ dei clienti italiani. «No comment» all’esodo verso i centri commerciali del Titano nel weekend, da parte de Le Befane Shopping Centre di Rimini.
“Non trovo giusto criticare le posizioni tenute sulla gestione della pandemia da uno Stato straniero e sovrano – dice Gianni Indino, presidente Confcommercio Rimini – quando in casa nostra abbiamo numerosi tasti dolenti.
Se San Marino ritiene opportuno tenere le maglie più larghe lo starà facendo secondo i riscontri scientifici del suo territorio. Da noi le regole ci sono ma sembra proprio che non si riescano a rispettare. In giro vedo molte, troppe persone che si comportano come nulla fosse, creando assembramenti e affollando strade, piazze e lungomari senza distanziamento o dispositivi di protezione”.
(Il Resto del Carlino)