20 Dicembre, 2025
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Rimini, Gentiloni: “Fondi Ue per orizzonte italiano non per interessi di categorie”

Missione futuro con i fondi del Recovery, possibilmente sfuggendo alle logiche del consenso qui e ora. È il senso del messaggio di Paolo Gentiloni, che dalMeeting Cl di Rimini avverte: il Paese si gioca “una partita cruciale” , bisogna dunque utilizzare “i miliardi di risorse aggiuntive” senza lasciarsi condizionare “da richieste certamente legittime di gruppi o organizzazioni”. Occorre invece ispirarsi a tre criteri: “Sostenibilità, inclusivitá e innovazione”.

A Rimini è la giornata di Gentiloni, Giancarlo Giorgetti, di Paola De Micheli

(è scomparso il suocero, una delle tante vittime del virus), e la Ministra delle Infrastrutture è anche l’unica che si fermi a rispondere alle domande, mentre il Commissario invia il contributo e il numero 2 della Lega letteralmente si volatilizza dopo il suo breve intervento.

Sul tavolo c’è l’uso dei fondi Recovery, il “caos sulla scuola” rilanciato polemicamente dalla destra, e di contro le rassicurazioni fornite da Domenico Arcuri, commissario all’emergenza Covid.

Europa, Molinari: “Portare i diritti dei cittadini sul digitale è la grande sfida del futuro”

Torna il tema della coesione europea, ma anche quello delle sfide che gravano sulla nuova Unione da rifondare, nel confronto  – sebbene a distanza –  tra il presidente del Parlamento di Bruxelles Davide Sassoli e i direttori di Repubblica, Maurizio Molinari, e del Corriere, Luciano Fontana.

Gentiloni: “No a interessi di parte”

La ricetta Gentiloni ricalca un po’ il discorso-monito di Mario Draghi. Il commissario Europeo per gli Affari Economici apre con un messaggio in video il dibattito che al Meeting ruota intorno alla domanda “Una nuova economia per l’Europa?”.
L’Italia avrà un ruolo “determinate” nel decretare il successo o il fallimento dell’operazione “senza precedenti” messa in piedi dall’Ue per vincere la sfida del post-Covid – analizza Gentiloni – “per il semplice fatto che è il Paese che riceverà maggiori risorse”.

Dunque, quei miliardi di risiede aggiuntive “non devono però essere utilizzate per soddisfare le richieste, certamente legittime, di centinaia di settori, organizzazioni e gruppi”, ma essere investite per un “orizzonte proiettato sul futuro”, ovvero “verso la sostenibilità, l’inclusività e l’innovazione. E su questo la Commissione suggerirà, correggerà e coordinerà gli sforzi dei governi nazionali”.

Sassoli: “Europa non dia veti. E no ai tagli in Ricerca e Cultura”

Sassoli cita Jean Monnet, uno dei padri fondatori dell’Ue. “Monnet diceva che l’Europa si farà con le sue crisi, con le soluzioni che si adotteranno di volta in volta, ben prima di quanto la pandemia ci mostrasse quanto sia vero. Ma noi ora siamo in un cammino e dobbiamo fare in modo che l’Europa si irrobustisca con un processo democratico di riforme”, premette Sassoli.

E aggiunge: “Abbiamo bisogno ora anche di  obiettivi di lungo periodo. La digitalizzazione, la resilienza, il ritorno di tante produzioni che erano andate fuori dell’Europa. Il Recovery Fund durerà tre anni, ma poi ? Ecco perché non siamo d’accordo con alcuni tagli. Ecco perché, se dobbiamo restituire ai giovani non solo il grande debito che grava sulle loro spalle, ma anche altro, diciamo che non ci piacciono alcuni tagli: Erasmus non può essere fermato, la ricerca non può essere contratta” .

Aggiunge Sassoli: “Un’Europa che vive con i veti blocca la sua funzione democratica, sono strumenti che tutte le persone ragionevoli capiscono che sono impedimenti. Non tutto può essere affidato alla politica, molto deve essere sentito e partecipato da opinioni pubbliche – ha aggiunto – L’Europa deve essere quella della partecipazione, abbiamo bisogno dei cittadini per fare l’Europa, che sono i primi a capire che alzare i muri non serve a niente, che la sicurezza viene da un forte investimento sulla solidarietà”.

Mentre da Molinari arriva l’analisi sulle sfide che tocca all’Unione del nuovo mondo, su tre livelli . “La lotta alle diseguaglianze, che non sono solo un problema economico o di povertà, ma di disagio complessivo e di progettualità inevase o frustrate.

La protezione di fronte ai cambiamenti climatici, che in questo nostro tempo si traducono in minaccia concreta e costante per milioni di cittadini europei e – aggiunge Molinari – il grande tema dei diritti digitali, nuovo stato di diritto da riprodurre dai nostri ordinamenti nel mondo del web”, quest’ultimo un fondamentale obiettivo “intuito da Merkel e condiviso dalla nuova  impostazione” introdotta dalla commissione di Ursula von der Leyen.

Un orizzonte nuovo cui devono tendere i media, attraversati da analoghe sfide. Percorsi e cambiamenti che per Molinari si possono sintetizzare in due (ulteriori) priorità del giornalismo: “interazione e trasparenza” con i lettori e i cittadini.

Giorgetti, scuola: “Terrorizzato dalle distanze”

“Sono noto qui per le mie provocazioni. E non so cosa ci faccio io qui”, mette subito le mani avanti il numero due della Lega Giancarlo Giorgetti (riferendosi alle gaffe dell’anno scorso proprio qui a Rimini  sui  ‘medici di base che non servono più” e sulla sua intemerata contro il web).

Ma il suo, pur se brevissimo, è un intervento che mette nel mirino non solo il caos scuola del governo nel post-Covid, quanto il “respiro corto, affannoso della politica”, in cui molti leggono anche critiche non proprio velate alle scelte comunicative di Salvini.

“Perché le politiche educative non sono al centro dell’agenda? Perché sono per antonomasia terreno di un pensiero lungo. E invece la politica oggi ha un pensiero breve, anzi affannoso. Legato continuamente alle ragioni delle urne, delle elezioni, quando non vengono soppresse”.

All’incontro su “Nuovi spazi per educazione e formazione” – con prevedibile sguardo sulle paritarie, sulle relative “autonomie” e sul “sostegno alle libere iniziative” – partecipano anche la sottosegretaria Malpezzi del Pd, Gelmini Lupi di Fi, Toccafondi di Iv, Rampelli di Fdi.Giorgetti lancia quindi l’affondo su scuola nel caos e distanziamento. “Si parla tanto di banchi in questi giorni. Ma io manco li ricordo come erano i nostri banchi.

Io sono terrorizzato dal distanziamento applicato alla scuola. Io ricordo solo: che i secchioni cercavano i primi banchi, quelli non avevano voglia di fare un tubo stavano solo dietro, oppure cercavamo di capire dov’era l’amico o l’amica che ti interessava , per certi tipi di discorsi”. Platea ride. “No, non c’è niente da sorridere. È così che si cresce e si vive”.

E conclude, lapidario: “Non voglio fare un manifesto contro il distanziamento, ma credo che nella scuola se non c’è relazione non ci può essere neanche educazione”.

De Micheli: “Insistere per alleanza con 5S alle regionali”

Tiene banco anche il tema delle alleanze Pd-5S in vista delle regionali. Su cui interviene la ministra dei Trasporti Paola De Micheli.

L’appello del premier Conte al patto giallorosso anche per le elezioni di settembre, sottolinea De Micheli, “è giusto perché in coerenza con una sintonia, anche quando questa sintonia è faticosa, che abbiamo trovato sul governo nazionale”.

Quindi, analizza l’esponente Pd dell’esecutivo, “al livello locale, credo che sarebbe bene e opportuno si trovassero le intese. E credo che questo non solo potrebbe garantire alle regioni coinvolte nelle elezioni il buon governo, in particolar modo la Puglia e le Marche, ma penso darebbe anche l’abbrivio ad un rapporto positivo che in questi mesi siamo riusciti a costruire a livello nazionale tra Pd e M5S”.

Ovvio che i mal di pancia e i no di peso, specie nei 5S, non manchino : “Non mi nascondo le difficoltà, come non se le nasconde Conte e non se le nasconde il mio segretario Zingaretti ma ciò non toglie che i buoni risultati di questo tempo abbiano la possibilità di essere replicati anche a livello regionale.

Quindi – ribadisce  De Micheli – qualche sforzo in più probabilmente in queste ultime ore prima della presentazione delle liste va fatto”. La ministra affronta poi il nodo dei trasporti post-Covid, tra emergenza sicurezza ed efficienza.

“I tempi per tornare a muoversi come prima non saranno brevissimi”, riconosce De Micheli.

“Il governo e gli operatori del settore turistico e della mobilità – ha spiegato – dovranno affrontare” nei prossimi giorni e mesi la questione delle regole della mobilità “che inevitabilmente saranno modificate. Questione non semplicissima da risolvere”.

Quanto ad Alitalia: “Dalla prossima settimana i quattro ministri coinvolti si confronteranno sul decreto per la costituzione della NewCo. A quel punto, una volta istituita la nuova società, l’articolo di legge che abbiamo approvato prevede in 30 giorni la presentazione del piano industriale dettagliato alla Commissione Europea dove ci sono anche le risposte sulle questione occupazionali, sulla questione finanziaria, sulla flotta e sulle rotte. Per poi  finalmente provare a volare”.

Aggiunge infine la Ministra: “Sulle regole del trasporto aereo abbiamo avuto bisogno di una grande operazione europea perché tutti si potessero muovere con le stesse regole. Abbiamo l’esigenza di nuove regole di sicurezza sanitaria sulle quali avrà un effetto la vicenda turistica di questi mesi: non potremo mai avere un numero sufficiente di mezzi per portare in giro milioni di turisti o piuttosto milioni di lavoratori, anche con l’apertura delle scuole”.

(La Repubblica)

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