Un interessante video del Professor Alessandro Barbero ci racconta quanto accaduto negli anni immediatamente precedenti allo scoppio della Grande Guerra, spiegandoli alla luce del “paradosso della sicurezza”. Le grandi potenze coloniali europee di quel tempo, la Gran Bretagna, la Germania e la Francia, per aumentare il proprio livello di sicurezza iniziano a riarmarsi sempre di più, senza porre un limite superiore alla corsa al riarmo. Gli eserciti diventavano sempre più potenti, con l’Europa che si avvitava in una spirale di diffidenza reciproca per cui qualsiasi incidente poteva scatenare un conflitto armato. Ci si illuse che facendo dei trattati tra le grandi potenze si potesse migliorare la sicurezza, ma fu una pia illusione, la storia ci racconta che un incidente ci fu, l’attentato a Sarajevo all’erede al trono dell’impero austro-ungarico Francesco Ferdinando d’Asburgo fece scoccare la scintilla deflagrata poi nel primo conflitto mondiale. Il paradosso della sicurezza ci insegna proprio questo, la corsa reciproca al riarmo non aumenta la sicurezza generale, ma espone tutti al rischio di un conflitto armato le cui conseguenze, nel mondo attuale e con le armi attuali, potrebbero essere difficilmente immaginabili.
L’epoca Trump e il cambiamento dei rapporti economici e di forza tra alleati tradizionali come USA ed Europa, la guerra in Ucraina scatenata da Putin, la condizione palestinese che il governo israeliano vuole risolvere attraverso il genocidio di un intero popolo, sono tutti elementi che ci avvertono che l’ordine mondiale sta cambiando. La richiesta di cambiamento ha molte facce, una rappresentata dall’India che tende ad un riallineamento dei rapporti di forza globali in un sistema internazionale che rappresenti meglio le economie del Sud globale del mondo (Alessia Amighini, lavoce.info, 10-9-2025), mentre la Cina e la Russia, sempre più vicine, vorrebbero sostituire il sistema economico occidentale. In questo contesto internazionale sembra riproporsi il “paradosso della sicurezza”, l’Europa lasciata sola dall’ombrello americano che l’ha protetta per ottanta anni, si sente minacciata dalla Russia che a sua volta si sente minacciata dalla NATO. In oriente, il confronto muscolare tra Stati Uniti e Cina, crea un clima di insicurezza tale per cui in quell’area le forze armate si esercitano continuamente simulando attacchi o invasioni da parte di possibili nemici. Attenzione, l’errore è sempre in agguato, e l’attentato di Sarajevo e lì a fare da monito, questa volta però la posta in gioco è molto più alta.
Salvatore Scaglione


