Vi è mai capitato anche se per poche settimane di aver avuto un infortunio, che vi ha costretti in carrozzina o a deambulare con le stampelle? Ecco se sì, avete sperimentato anche se per poco tempo cosa significa essere diversamente abili. Le difficoltà, gli ostacoli che avete incontrato sono gli stessi che incontrano loro tutti i giorni; questo perché bisogna ancora sensibilizzare professionisti e cittadini a pensare in termini di accessibilità, ci dice l’architetto Stefano Mondati dell’ A.S.C.S.( Anguillara Sabazia città sostenibile ) che insieme al suo gruppo ha fatto dell’abbattimento delle barriere architettoniche un cavallo di battaglia. Il problema nel regolamentare gli edifici pubblici all’accesso di persone disabili è che spesso gli edifici sono antichi e gli spazi piccoli e stretti ma ci sono sempre delle soluzioni, il punto è che non si ragiona in termini di accessibilità, parlando sempre di edifici adibiti a persone disabili spesso si trovano delle scale ed una rampa, si dovrebbe invece progettare un’entrata unica.
Lo stesso vale per i marciapiedi spesso stretti e poco accoglienti, non c’entra una carrozzina, non c’entra neanche un passeggino che non saprà come dare precedenza alla persona che viene dalla controparte. Per far fronte ai problemi di accessibilità del centro storico diverse città italiane hanno optato per soluzioni verticali come ascensori e scale mobili molto risolutivi e panoramici. Anche le case ad esempio dovrebbero essere progettate con porte e larghezze che si adattino alla disabilità, anche perché poi negli anni la mobilità di ognuno di noi potrebbe cambiare. Ci sono inoltre le spiagge che non sempre sono adibite e per finire lo sport che offre spesso pochissime possibilità di espressione al diversamente abile nonostante sia cosa nota che lo sport garantisca benessere e aggregazione ad ogni età ed in ogni situazione. In sintesi il discorso sull’abbattimento delle barriere architettoniche merita ancora molta attenzione e sensibilizzazione come quello di un approccio più inclusivo alla disabilità.
Ilaria Morodei


