5 Dicembre, 2025
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A Roma la forza pacifica di un popolo in cammino

Ci voleva davvero una lunga passeggiata da Piazzale Ostiense a Piazza San Giovanni in compagnia di un milione di persone, per sentirsi fisicamente parte di un’indignazione collettiva, così attorniato da tanti sorrisi, musiche, slogan, colori, sotto tante bandiere, striscioni e cartelli di varie dimensioni. Una moltitudine di cittadini dai mille pensieri ma uniti da una forte preoccupazione: le sorti di un popolo che rischia l’estinzione.

Si notava anche il fascino dell’improvvisazione perché tra una moltitudine di sigle organizzate, tantissimi cittadini erano scesi in piazza spontaneamente dopo il blocco della Global Sumud Flotilla. Quando osservi un fiume di persone, soprattutto giovani, attraversare le vie di una grande città, tutti spinti dallo stesso sdegno e scopri che molti cittadini affacciati alle finestre, con un continuo applauso, distribuiscono solidarietà, capisci che qualcosa di straordinario sta accadendo. Rinasce la speranza, ultimamente un po’ smarrita, che il genere umano sa anche reagire pacificamente, con le armi della ragione, alle ingiustizie del mondo, agli orrori che lo stesso genere umano è capace di concepire.

Mentre tornavo alla stazione Ostiense, l’incontro casuale con Nanni Moretti, che ha sempre avuto il coraggio delle proprie idee e la sua inaspettata stretta di mano, ha concluso una giornata che resterà impressa nella memoria come la prova che a volte è sufficiente un po’ di coraggio per ritrovarsi a lottare insieme per uno scopo condiviso. “A rinunciare vince la paura, e di paura io ne ho avuta molta, ma vivere significa lottare e allora la paura non importa” cantava molti anni fa Pierangelo Bertoli. E oggi quelle parole sembrano più vere che mai.

Lorenzo Avincola redattore de L’agone

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