Stelle cadenti e la notte del 10 agosto: tra scienza e leggenda
Ogni anno, intorno al 10 agosto, milioni di persone alzano gli occhi al cielo in attesa di uno spettacolo affascinante: le stelle cadenti. Ma cosa sono davvero? E perché questa data è così speciale?
Cosa sono le stelle cadenti?
Le “stelle cadenti” non sono affatto delle stelle, ma meteore: piccoli frammenti di roccia e polvere che entrano nell’atmosfera terrestre a velocità elevatissime (fino a 70 km/s cioè 242000 km/h). L’attrito con l’aria riscalda questi frammenti di al massimo qualche cm di diametro fino a renderli incandescenti e luminosi, creando la scia che vediamo attraversare il cielo.
Questi piccoli frammenti provengono da asteroidi, ma soprattutto da comete le quali, durante il loro passaggio vicino al Sole, lasciano dietro di sé una scia di numerosi detriti. Quando la Terra attraversa queste scie, i frammenti vengono “catturati” dall’atmosfera e danno origine allo sciame meteorico.
Se sono di dimensioni considerevoli, possono non disintegrarsi completamente e raggiungere il suolo come meteorite.
Lo sciame delle Perseidi
Il protagonista del cielo di agosto è lo sciame meteorico delle Perseidi, così chiamato perché le meteore sembrano provenire tutte dalla costellazione di Perseo. Si tratta dei detriti lasciati lungo la sua orbita nei pressi del Sole dalla cometa Swift-Tuttle, che orbita attorno al Sole ogni 133 anni e tornerà a luglio 2126 (segnatelo sul calendario).
Le meteore “Perseidi” sono visibili solitamente tra il 10 e il 14 agosto, con il massimo il giorno 12 (fino a 150 meteore all’ora), ma la notte del 10 agosto è considerata la più suggestiva per via della leggenda che la accompagna.
Oltre allo sciame delle Perseidi ne esistono altri 100 noti, tra principali e minori, alcuni sono regolari e prevedibili, altri irregolari o visibili solo con strumenti specializzati. Le Geminidi (dicembre), superano le Perseidi in quantità, ma sono meno osservate per via del freddo e del meteo invernale spesso avverso.
La leggenda di San Lorenzo
Il 10 agosto è il giorno dedicato a San Lorenzo, martire cristiano del III secolo. Secondo la tradizione popolare, le stelle cadenti di questa notte sarebbero le lacrime del santo, versate durante il suo martirio. Da qui nasce l’usanza di esprimere un desiderio ogni volta che si vede una stella cadente: si crede che San Lorenzo possa esaudirlo.
Questa leggenda è stata poi resa famosa dalla tragica poesia di Giovanni Pascoli in ricordo dell’omicidio del padre. “X Agosto” fu scritta in memoria del padre ucciso il 10 agosto 1867. La poesia è carica di simbolismo e dolore, e la frase “oh! d’un pianto di stelle lo inondi quest’atomo opaco del Male!” è memorabile.
Come osservare le stelle cadenti
Le meteore cadono entro tutto il periodo citato, ma ovviamente, essendo poco luminose, per godersi lo spettacolo è bene attendere la notte; allontanarsi dalle fonti luminose (purtroppo la Luna praticamente piena tramonterà solo intorno alle 3 del mattino); posizionarsi in un luogo buio e aperto il più possibile (per avere una visione la più ampia possibile); portarsi una coperta o una sdraio (per non dover tenere la testa piegata mentre si osserva il cielo: le meteore partono dalla costellazione di Perseo, ma ovviamente possono dirigersi in qualsiasi punto del cielo); mantenere la pazienza (ci vuole tempo per consentire agli occhi di abituarsi al buio e lo spettacolo può durare ore, ma ne vale la pena), Non servono telescopi, anzi, limitano il campo visivo riducendo la probabilità di osservarne.
Tra scienza e poesia
Le stelle cadenti uniscono il fascino della scienza al potere evocativo della leggenda. Sono un’occasione per riflettere, sognare e sentirsi parte dell’universo. Che tu sia un appassionato di astronomia o un romantico osservatore, la notte del 10 agosto ha qualcosa da offrire a tutti.
Riccardo Agresti


