Un 2 giugno in memoria della lotta per la Libertà e la Democrazia
La Festa della Repubblica è legata alla Festa della Liberazione. Non a caso si festeggiano le due giornate. Cè correlazione tra la resistenza partigiana e la nascita della Repubblica, e riteniamo che la seconda non sarebbe nata senza l’azione della prima. L’asfissia nazifascista aveva esasperato l’intero popolo italiano. La tensione era alta e l’Italia alla fine della Seconda Guerra Mondiale era devastata.
Il re Vittorio Emanuele III, compromesso col regime, si era rifugiato a Brindisi insieme al maresciallo Badoglio lasciando tutti allo sbando.
Nasce così la riscossa… la Resistenza!
Il presidente Mattarella ha ricordato quel momento storico, nell’intervento tenuto in Liguria, nell’80° della Liberazione, parlando della lotta partigiana e delle forze che avevano a cuore l’Italia.
Nel 1945 l’Italia si univa, sud e nord, liberandosi dall’ostaggio dei nazisti e della Repubblica di Salò, nata il 23 settembre 1943.
L’unione fu spinta dal bando che Rodolfo Graziani, ministro della guerra, aveva pubblicato per arruolare i giovani delle classi 1924 e 1925 nei reparti fascisti, minacciando la pena di morte ai renitenti. I quali scelsero la strada della montagna e della resistenza.
Quindi, grazie anche a loro se la Linea Gotica, costruita dai tedeschi per ostacolare la risalita della penisola delle forze alleate, fu espugnata, perché conoscevano i luoghi e presidiavano le zone interne.
Molti giovani si schierarono contro il fascismo e scelsero di lottare per la libertà e la pace.
Il 25 aprile e il 2 giugno, sono giorni nei quali il senso di appartenenza si riafferma.
Festeggiano i cittadini, le istituzioni, le Forze Armate, le Scuole e le comunità italiane all’estero.
Il 2 giugno fa memoria del referendum del 1946, quando gli italiani, donne e uomini di età superiore a 21 anni furono chiamati al voto e per la prima volta, col suffragio universale.Votarono, per la prima volta nella storia, anche le donne.
La partecipazione fu dell’85 percento degli aventi diritto e sancì: Repubblica 54,27%, Monarchia 45,73%. Tradotto in voti: 12.717.923/Repubblica e 10.719.284/ Monarchia. Una notazione: nel Lazio e nelle regioni del Sud prevalse la Monarchia.
Dal 2001, per volontà del Presidente Carlo Azeglio Ciampi, la Festa della Repubblica si celebra il 2 giugno con rigoroso cerimoniale: la deposizione della corona d’alloro all’altare della Patria, a Roma, dal Presidente della Repubblica, alla presenza dei presidenti di Senato, Camera, Consiglio dei ministri, Corte costituzionale e del Ministro della difesa e del Capo di Stato Maggiore della Difesa.
Segue l’esecuzione dell’Inno di Mameli e il passaggio delle Frecce Tricolori nei cieli di Roma.
Inoltre, la parata ai Fori Imperiali con: Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, CRI, delegazioni Onu, NATO, UE e l’apertura al pubblico dei giardini del palazzo del Quirinale con esibizioni delle bande musicali dei vari corpi.
Il senso della Festa
Perché, diventi impegno morale il ricordo dei partigiani e di coloro che hanno sacrificato la vita.
Perché quei nomi di donne e uomini siano memoria viva.
Perché sia di monito che la libertà e la democrazia, frutto del sacrificio dei caduti, vanno preservate ogni giorno con la difesa di quei valori che sono fondanti della Festa della Repubblica.
Il vento della Destra spira, anche, in Italia con differenti interpretazioni sull’unità nazionale e il patriottismo, il che ci obbliga a essere sentinelle per la difesa di tutti i diritti acquisiti, per non retrocedere al passato buio e delittuoso.
Associazione no profit L’agone Nuovo


