6 Dicembre, 2025
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Municipio XV. Intitolato a Mahsa Amini il centro giovanile

Si è svolta questo pomeriggio presso il Centro di Aggregazione Giovanile “La Casa dei Giovani”, in via del Podismo, la cerimonia di intitolazione dello spazio municipale a Mahsa Amini e l’affissione di una targa dedicata alla giovane iraniana diventata simbolo della lotta contro ogni forma di discriminazione politico-religiosa nei confronti delle donne.

All’iniziativa hanno preso parte il Presidente del Municipio XV, Daniele Torquati, la Presidente della Commissione Pari Opportunità Stefania De Angelis, Ilaria Sacco dell’Associazione Culturale Cassandra e la giurista e attivista iraniana Zahra Toufigh.

L’iniziativa rientra nel programma di #8marzosempre, la campagna promossa dall’Assessorato alle Attività Produttive e Pari Opportunità di Roma Capitale che ogni anno propone un mese intero di appuntamenti dedicati alla parità di genere. Anche il Municipio XV partecipa con un calendario diffuso di incontri, eventi e attività pensate per mantenere alta l’attenzione sul tema dei diritti e sul ruolo delle donne nelle comunità locali. L’intitolazione a Mahsa Amini del centro giovanile si colloca in questo percorso, con l’obiettivo di consegnare alle nuove generazioni un luogo che porti impresso un messaggio di libertà.

Nel suo intervento, Daniele Torquati ha sottolineato come sia essenziale ricordare figure della società civile che, spesso con gesti semplici e quotidiani, hanno avuto il coraggio di opporsi a regimi e ingiustizie. Ha evidenziato come il valore di questi esempi non risieda nella loro notorietà, ma nella capacità di accendere una scintilla in milioni di persone, mostrando che la difesa dei diritti può partire anche da una piccola scelta individuale. Proprio per questo – ha spiegato – dedicare uno spazio ai giovani a una figura come Mahsa Amini significa trasmettere l’idea che ogni atto di libertà, anche il più fragile, può diventare una forza collettiva.

Mahsa Amini, 22 anni, venne arrestata il 13 settembre 2022 dalla gasht-e ershad, la polizia morale iraniana, per non aver indossato l’hijab secondo le rigide norme imposte dal regime. Secondo diversi testimoni, fu picchiata violentemente durante la detenzione e morì pochi giorni dopo in ospedale. La sua scomparsa provocò un’ondata di indignazione e proteste senza precedenti in Iran, guidate soprattutto da giovani donne e studenti che trasformarono il dolore in un movimento politico e sociale. Lo slogan “Zan, Zendegi, Azadi” – donna, vita, libertà – divenne il grido di chi chiedeva il rispetto dei diritti fondamentali e la fine della repressione.

La targa inaugurata oggi al Municipio XV vuole ricordare la sua storia e, allo stesso tempo, rappresentare un impegno collettivo: mantenere viva l’attenzione su ogni forma di discriminazione e continuare a costruire luoghi in cui libertà, uguaglianza e dignità siano principi concreti, soprattutto per le nuove generazioni che attraversano quotidianamente la Casa dei Giovani.

Fabio Rollo

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