5 Dicembre, 2025
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Ivass, per premi casa contro terremoto spesa media 100 euro

Secondo l’Ivass, una polizza assicurativa che copra tutto il patrimonio immobiliare italiano richiederebbe un premio di puro rischio leggermente superiore a 100 euro per un’unità abitativa media.

“No a un obbligo assicurativo sulla casa, men che meno per far risparmiare lo Stato e senza preventive e precise garanzie fissate per legge a tutela del consumatore. Le cifre date oggi dall’Ivass, ossia 100 euro ad abitazione, dimostrano che non sarebbe affatto un costo sostenibile per troppe famiglie che già oggi faticano a pagare le bollette della luce e del gas” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando i dati Ivass.

“Suggeriamo ai consumatori, specie se abitano in zone a rischio di calamità naturali, di assicurarsi, ma un obbligo imposto indistintamente a tutti rischierebbe, almeno ora, di essere un regalo alle compagnie assicurative. Servono precisi vincoli a carico delle compagnie, a tutela dei clienti, come avviene per l’rc auto” prosegue Dona.

“Attualmente, infatti, sono ancora troppe le insidie. Per questo il consumatore dovrebbe sempre controllare bene prima di firmare un contratto: cosa copre esattamente la polizza, a quali condizioni, quali sono le franchigie e qual è lo scoperto. Le polizze CAT NAT, per esempio, coprono solo i rischi di eventi che sono per definizione catastrofali, che non vanno confusi con quelli legati al cambiamento climatico, come eccesso di vento, pioggia, neve o grandine, trombe d’aria e siccità, i cui effetti sono sempre più devastanti. Il risarcimento, poi, non è automatico, ma può essere vincolato alla dichiarazione di stato di calamità da parte dell’autorità pubblica o deve trattarsi di eventi caratterizzati da una “violenza riscontrabile”. Serve poi più sicurezza e certezza sui tempi e le modalità di risarcimento” aggiunge Dona.

“Se poi lo scopo diventa quello di tassare ulteriormente i cittadini, obbligando le famiglie ad assicurarsi, solo per far risparmiare allo Stato gli aiuti in caso di calamità, non possiamo che respingere con forza questa idea” conclude Dona.

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