29 Aprile, 2024
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Fragilità e nuove generazioni, serve l’intervento della Politica

“La fragilità delle nuove generazioni è lo specchio di quella degli adulti e viceversa. Per affrontare il problema servono strategie ben precise, serve tanta politica”. A dirlo, venerdì 22 marzo, nella sala consiliare del Comune di Manziana, è stato Stefano Vicari, Professore ordinario di neuropsichiatria infantile all’Università Cattolica del Sacro Cuore e Neuropsichiatra infantile all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Egli spiega come il numero degli accessi al Pronto Soccorso Psichiatrico del Bambin Gesù di Roma, negli ultimi dieci anni, sia aumentato drammaticamente. La pandemia ha certamente fatto registrare un’impennata, ma la curva ha iniziato a crescere dal 2013, con l’avvento degli smartphone. “Ci sono bambini e adolescenti – afferma Vicari –   che arrivano a trascorrere anche 6 ore al giorno davanti allo smartphone e questo, in situazioni già borderline, può concorrere a compromettere la salute mentale”. “Occorre sostegno alla genitorialità, servono asili nido, permessi di maternità e paternità, servono spazi di aggregazione e sostegno alle agenzie educative” ha continuato Vicari. “Dobbiamo potenziare la Scuola, come luogo di incontro e valorizzare gli insegnanti…”. Serve la Politica e servono progetti di ampio respiro a sostegno della genitorialità, della scuola e della comunità. I genitori devono avere la possibilità di staccarsi dal lavoro in un orario compatibile con gli impegni dei figli, come accade nei Paesi del Nord Europa: massimo alle 17 si dovrebbe essere a casa per stare con loro.  Il professore illustra le migliori pratiche per mantenere i giovani in salute: leggere un libro, possibilmente cartaceo, perché l’attività cognitiva aiuta a prevenire i disturbi mentali, fare attività fisica, passeggiare all’aperto.

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente dell’Associazione Guide Scout Cattolici Italiani (Agesci) Francesco Scoppola: oggi la risposta della politica alle emergenze è rappresentata dai bonus. Servirebbe invece, secondo Scoppola, una strategia specifica, basata su un’analisi approfondita, per poi elaborare piani di azione e passare all’attuazione vera e propria delle riforme. È un programma “politico” che però andrebbe fatto insieme, secondo il presidente Agesci che invita a non sottovalutare il tema delle alleanze: occorre mettere a sistema gli sforzi per creare un’alleanza seria tra politica, scuola, mondo dell’associazionismo.

La Preside del Liceo I. Vian di Bracciano, Lucia Lolli, ha sottolineato i limiti della scuola: “molto spesso – ha detto – sono gli adulti che dovrebbero fare un passo indietro”. Sono i genitori, a volte, a scegliere la scuola, a pretendere dai loro figli le migliori prestazioni, a non fidarsi degli insegnanti. La scuola non sempre ha gli strumenti per affrontare le tante difficoltà anche se dovrebbe saper cogliere la richiesta di aiuto. “Sulla carta – ha detto la dirigente Lolli – abbiamo il migliore sistema, ma all’atto pratico dobbiamo scontrarci con una realtà molto complessa, perché la scuola non è quella di 20 anni fa”.

I responsabili della pastorale giovanile per la diocesi di Civita Castellana, don Gianpiero Paolocci e don Francesco Botta, hanno sottolineato l’importanza di volgere uno sguardo attento alle fragilità, di giovani e adulti, di osservare e accompagnare. Don Francesco ha evidenziato il valore di “abitare” le fragilità dei ragazzi, stando loro accanto da adulti e non da “amiconi”, affidandosi a due parole fondamentali: amore e perdono, le uniche che possono far “rinascere”, perché solo l’amore ricostruisce. Cita anche il verbo “lasciar andare,” perché non sempre si può obbligare a prendere scelte. L’importante è trovare adulti credibili, che sappiano abitare e stare accanto. “Le nostre fragilità – ha concluso don Francesco – non ce le può togliere nessuno, ma possiamo riscoprirle come uno spazio di luce che salva”.

Don Giacomo Pavanello, della Comunità di accoglienza Nuovi Orizzonti, fondata nel 1993 da Chiara Amirante, ha fornito numeri e dati allarmanti: 621 mila ragazzi tra i 15 e i 19 anni ha provato droghe, 71 mila ne fa uso frequente; in Italia ci sono 54 mila Hikikomori, giovani che vivono in casa rinunciando alla vita sociale. La migliore strategia, per far fronte alle fragilità è far emergere bisogni e sogni, creare legami che diano risposte, vedere le ferite come risorse. “Noi – ha concluso don Giacomo – possiamo costruire un nuovo rapporto con l’umano, il passaggio è sicuramente difficile, il cambiamento è epocale ma c’è un contesto nuovo per amare. Soprattutto, non diciamo che i giovani sono il futuro, per favore, perché i giovani sono IL PRESENTE!”. Il convegno, aperto con i saluti istituzionali del sindaco Alessio Telloni, ha posto a confronto esperienze e idee, dando prova della validità e necessità di creare sinergie tra i protagonisti dell’azione educativa.

Anna Maria Onelli
Redattore L’agone

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