27 Aprile, 2024
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Zingaretti: “Ora mobilitiamoci per costruire un’altra Italia”

Nicola Zingaretti, è ripartito il tiro al segretario, anzi alla segretaria?

No. Non credo sia questo il problema. Piuttosto paghiamo ancora la fragilità di una identità collettiva e invece abbiamo forti identità particolari che per loro natura sono alla continua ricerca di visibilità, magari con il comunicato stampa quotidiano.  La ricchezza del pluralismo che considero una forza ha invece bisogno di un perimetro identitario forte e condiviso nel quale tutte e tutti si possano riconoscere. Questo chiedono le persone al Pd: un punto di vista sul domani e un progetto, non solo le opinioni, pur autorevoli di tante e tanti.

Da ex Segretario messo sulla graticola a Segretaria: consigli a Schlein?

La vittoria di Elly Schlein ha rimesso in gioco il Pd. La segretaria si è impegnata per una identità più chiara e forte e in primo luogo lei è cosciente che siamo solo all’inizio di un percorso. Ora l’obiettivo deve essere quello di costruire insieme e in stretto rapporto con le persone nei quartieri, con il l mondo del lavoro e delle imprese, gli intellettuali, una nuova generazione, una “agenda Pd”. Un progetto di sviluppo che crei speranza unisca l’Italia e che dia al nostro riformismo un’anima: più giustizia per le persone e per il pianeta. Ripartiamo dall’art 3 della Costituzione: rimuovere gli ostacoli che impediscono alla persona di realizzarsi. La destra questo compito lo ignora e la crescita delle disuguaglianze, come in tutto l’occidente, mina la democrazia.

Scusi Zingaretti, concretamente cosa vuol dire?

Mobilitare con l’iniziativa politica il Paese su proposte concrete per la crescita e la giustizia sociale e ambientale. Salario minimo, attuazione rigorosa e veloce del Pnrr per le imprese, le infrastrutture, l’università, la casa.  Difesa e innovazione per la sanità e la scuola. Dietro questi capitoli ci sono progetti concreti che il territorio aspetta. La destra populista è forte nella capacità di rappresentare i problemi ma quando governa è debole a risolverli, anzi li esaspera.

Di chi è la responsabilità della sconfitta alle amministrative?

Pesa come un macigno l’assenza di una proposta di governo alternativa alle destre. Non è certo colpa di questo gruppo dirigente che anzi fa bene a tenere viva una tensione unitaria. La destra molto più divisa dell’opposizione si è unita per dare al Paese un indirizzo comune. Secondo me dannoso per l’Italia, ma c’è. Quindi anche tanti candidati Sindaci che hanno fatto sforzi eroici per unire intorno a loro coalizioni larghe e competitive alla fine hanno pagato colpe non loro di credibilità.

E’ vero che Schlein agisce sempre da sola?

Lei sta parlando con molte e molti fuori di noi. Questo credo sia un bene. C’è una ampia segreteria, la collegialità va garantita anche gli organismi dirigenti così come nei gruppi parlamentari, sono questioni che si possono affrontare con piena serenità. Il tema ripeto, credo che sia il rilancio di una iniziativa collettiva per un’altra Italia e contro le destre che unisca e dia identità al nostro popolo e unisca il Paese e le sue forze migliori.

Il neo Vicepresidente dei Deputati Dem Paolo Ciani non si iscriverà al Partito e continuerà ad avere una posizione diversa rispetto al Pd sul sostegno militare all’Ucraina. E’ un caso…

Più che altro mi sembra una montatura,  queste cose Ciani le ha sempre dette e pensate, sull’Ucraina la linea non cambierà.

Zingaretti, lei aveva fatto del rapporto con i 5 stelle il perno della sua strategia politica. Da allora non sono stati fatti passi in avanti. E’ ancora possibile il campo largo con il Movimento?

Non si tratta di seguire formulette. Il Pd quando è unitario cresce quando è settario cala. E c’è un motivo: a noi non è chiesto solo avere dei contenuti ma anche un progetto politico per attuarli. Nella scorsa legislatura il Pd aveva il 16% dei parlamentari i 5 stelle il 33% e con loro abbiamo costruito l’unico progetto politico credibile per arginare le destre.  Il passato non si può riproporre con le stesse formule ma il tema di un processo, un programma, per unire le opposizioni in stretto rapporto con il Paese, rimane intatto. Poi chiamatelo come volete. A me interessa la sostanza.

E con il Terzo Polo?

Osservo con molto rispetto. Vedremo cosa sarà, cosa diventerà come abbiamo visto lì è tutto molto mutevole. Stanno venendo al pettine tutti i nodi.

E cosa pensa della Premier?

Giorgia Meloni ha raccolti i frutti di una sua coerenza negli anni passati. Dal giorno del giuramento è cambiato tutto. Quello che emerge è il ritorno di una destra di classe, forte con i deboli e che con le sue politiche aumenta il disagio e le disuguaglianze. L’Italia non ha bisogno di questo. Eppure da decenni nessun Governo ha goduto di così tante risorse.  Il centrosinistra con il Pnrr aveva offerto una opportunità straordinaria di rinascita fondata su pilastri chiari: digitalizzazione, innovazione, competitività cultura. Rivoluzione verde e transizione ecologica. Infrastrutture per una mobilità sostenibile. Istruzione e ricerca inclusione sociale e salute. Un programma da attuare. La destra lo farà? Ho i miei dubbi.

(Per gentile concessione, dal sito personale di Nicola Zingaretti – Intervista pubblicata sul Corriere della Sera l’8 Giugno 2023)

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