27 Aprile, 2024
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Le “cose” serie oltre i confini, le “cosucce” all’italiana

Mentre in Francia prosegue la guerriglia urbana per la morte di Nahel e la guerra Russia-Ucraina comincia a vedere – purtroppo – il traguardo dei cinquecento giorni, in Italia il problema diventa quello dei cambi di casacca televisivi. Scavalcate le polemiche della triade Littizzetto-Fazio-Annunziata, pensavamo di averle viste e sentite tutte. Invece oggi si aggiungono le dimissioni di Bianca Berlinguer da mamma Rai, che passa a Rete4 col dubbio se ad accompagnarla di sarà Mauro Corona, quello che la chiama “Bianchina”, per intenderci. In realtà di problemi da risolvere ce ne sarebbero a iosa, ma come non c’è peggior sordo che non vuol sentire, c’è anche peggior cieco che non vuol vedere.

C’è il capitolo Mes, anche se il meccanismo europeo di stabilità lo conosce un italiano su quattro e nessuno cerca di spiegarlo alla casalinga di Voghera; c’è una politica sempre più lontana da cittadini, e ci sono cittadini sempre più lontani dalla politica stessa. Basti leggere i numeri delle affluenze alle urne.

Ma qui va aggiunto che ci sarebbero anche problemi più terreni, basti pensare all’ennesimo femminicidio, quello di Primavalle; all’ennesimo incidente stradale (con morto) causato da un ventenne, stavolta sull’Ardeatina; c’è il caro vacanze, che s’aggiunge ai rincari del carburante, dei generi alimentari, delle medicine, e stavolta come non mai… “chi più ne ha, ne metta”.

Ma a dirla tutta, facendoci scivolare tutto addosso, fa davvero pensare il fattaccio accaduto in un oratorio (avete capito bene in un oratorio, luogo di sport e preghiera; non in una bisca clandestina) dove il “girogirotondo” di alcuni bambini è stato incorniciato dal refrain “Vesuvio erutta, Napoli distrutta”. Forse, prima di capire il Mes, dovremmo imparare a campare.
Massimiliano Morelli

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