27 Aprile, 2024
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Domanda lecita e inevitabile… dove ci porta il Governo-Meloni?

Fra bilanci, speranze, utopie e crude realtà della politica italiana

 Da qualche anno l’Italia sta scrivendo pagine buie della sua storia, dal punto di vista sociale, economico e politico. In verità, i partiti hanno segnato il loro declino già con la caduta del muro di Berlino; quanto all’economia e al sociale la situazione si aggrava con l’arrivo del covid 19 e la guerra in Ucraina. Il 25 settembre, le tanto attese elezioni politiche, hanno segnato una svolta nello scenario politico italiano.

Astensionismo

Sono andati al voto solo il 63,91% degli aventi diritto, almeno nove punti in meno rispetto alle politiche precedenti; ha vinto il centro-destra, in particolare FdI, partito mai stato al governo del Paese. Da sottolineare che l’astensione dei votanti è in crescita e diventa ancora più grande il distacco tra il paese legale e il paese reale.

Fratelli d’Italia è considerato un partito nazionalista e post-fascista e ha fatto discutere per le posizioni euroscettiche; è passato da un consenso nazionale del 5% nel 2018 al 26% nel 2022, costringendo cancellerie estere e operatori finanziari a riflettere sull’accaduto.

Consigli

Dai risultati elettorali e in vista della presa del governo, la leader Meloni ha mantenuto un canale aperto con Mario Draghi, seguendone i consigli sia sui rapporti internazionali sia sulla politica di bilancio. Inoltre, ha tenuto a dichiararsi a favore dell’Unione europea, dell’Ucraina e della Nato, e ciò ha favorito l’incarico di governo da parte del Presidente Mattarella e le proficue relazioni con gli Stati Uniti. La conferma di voler superare le idee controverse urlate in campagna elettorale e dichiararsi moderata ci viene da lei stessa, quando, nel dicembre scorso, è intervenuta all’iniziativa “L’Italia delle Regioni” organizzata dal presidente Massimiliano Fedriga.

Significativo il passaggio del discorso tenuto in quella circostanza «… scelte che siamo chiamati a fare ogni giorno… la pandemia e la guerra in Ucraina ci hanno proiettato in un contesto geopolitico ed economico nel quale, a tutti i livelli, noi non possiamo rinunciare alla coesione e all’unità».

Speranza

Se i propositi, a mano a mano, si tradurranno in opere concrete sarà lecito avere speranza, ma se ciò non avverrà le tensioni sociali potranno crescere in modo preoccupante. Per noi tutti la garanzia è il Quirinale e lo è anche per i vincoli esterni; al Capo dello Stato spetta la firma sull’operato del governo, sancito dalla Costituzione; è lui che rappresenta l’unità nazionale e garantisce le buone relazioni interne ed esterne. Gli italiani del Presidente Sergio Mattarella hanno un’alta considerazione!

Dove ci porta il governo Meloni? Al momento di positivo registriamo solo la prosecuzione di quanto avviato dal governo Draghi. I passi successivi sono ancora pochi, ma sufficienti per ritenere che il futuro non sarà roseo.

Opposizioni

Le opposizioni, e in particolare il Partito democratico con le componenti di sinistra, dovranno sin da subito introdurre con forza nella pubblica opinione progetti concreti e realizzabili, in alternativa a quelli del governo che non sembrano andare verso la soluzione dei problemi, anzi sembrano indirizzati a rafforzare sempre meglio la propria identità di destra conservatrice.

Il dietrofront sui decreti proposti e costretti a rivedere accrescono la sfiducia nella qualità del governo. Le dichiarazioni estemporanee di tanti Ministri palesano la incompetenza a guidare processi a loro affidati.  Il distinguo del Presidente del Senato sul 25 aprile, come le dichiarazioni contraddittorie di alcuni ministri, sull’accoglienza dei migranti, sul caro affitti per gli studenti, sulla sostituzione etnica, hanno suscitato forti reazioni in chi crede nei diritti e nei valori.

Altri fronti

Non va meglio su altri fronti come la flat tax, il reddito di cittadinanza, la proposta per l’autonomia regionale, l’avviamento per il presidenzialismo e altro. Non si tratta di essere catastrofisti, non appartiene al mio mondo né al giornale “L’agone”, si vorrebbe invece che chi ci rappresenta nelle Istituzioni avesse più competenza e premura di fare, piuttosto che sparlare, con riguardo ai problemi da risolvere che a oggi sono veramente tanti.

Franco Marzo

 

 

 

 

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