26 Aprile, 2024
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L’album degli alieni: artisti alla prova

E’ un sabato mattina uggioso sul lago di Bracciano ma l’occasione per molti artisti, soprattutto donne, è ghiotta. Quella di conoscere di persona e da vicino Elisabetta Mitrovic, illustratrice naturalista che hanno imparato a seguire, in una sorta di colloquio quotidiano tra paesaggi, tecniche cromie, on line, o meglio sull’immancabile instagram all’indirizzo “taccuini_in natura”.

Il tema dell’incontro è un po’ misterioso: “Alieno a chi?”. Ma chi sono questi alieni? Di fatto sono animali, piante che crescono e si diffondono al di fuori del loro areale naturale, specie “esotiche” si sarebbe detto un tempo che possono costituire un reale pericolo per la conservazione della biodiversità di un territorio. A presentare quelli acquatici al gruppo di artiste ed artisti convenuti nella sala del Consorzio di Navigazione Lago di Bracciano che si è gentilmente messo a disposizione, arriva Michele Scuderoni. E’ il presidente dell’ultima – un tempo ce ne erano molto nei tre paesi rivieraschi del lago di Bracciano – cooperativa di pescatori. Sa bene Scuderoni, la cui famiglia vanta pescatori da generazioni, quali sono le problematiche che stanno coinvolgendo il lago e le sue specie. Racconta dell’invasività del boccalone che pure piace molto a tavola. Spiega le difficoltà di uno dei mestieri più antichi dell’uomo e che rischia via via di scomparire soppiantato dalla tecnica e dalla burocrazia.

La platea è attenta, è attratta dal racconto verace di questo uomo che il lago lo vive tutti i giorni e che ha aperto loro un mondo finora poco conosciuto di tutto quello che c’è sotto il pelo dell’acqua. E’ tempo di passare all’azione. L’obiettivo è ritrarre e raffigurare le specie aliene. Sulla colonna in mezzo alla sala è affisso un cartello scritto a penna che elenca quelli che stanno minacciando il territorio sabatino. Sul lungo tavolo ovale tutto è pronto per dare il via ad una battaglia, soprattutto di tipo culturale. Le armi sono pennarelli, pennelli, acquerelli, matite e quant’altro, una tavolozza di colore a disposizione per cercare di conoscere più da vicino le “bestie” invasive e le piante, che come la “gramiccia” di tradizione contadina, minacciano il precario equilibrio di un ecosistema. Tra loro riscuote senz’altro successo il gambero blu della Louisiana. Sono in molte a sceglierlo per il loro primo ritratto. Perché a qualcuno sta simpatico con quel suo vano intento, armato di chele, di incutere timore. Osservandolo per immagini ravvicinate se ne scoprono i particolari più reconditi. Si cerca di riprodurne il colore spesso cangiante. Ne escono lavori davvero belli. Ogni artista non solo ha ritratto il soggetto ma ha cercato, con la propria inconfondibile tecnica, di darne una interpretazione.

Così al gambero blu di foggia quasi marina di una artista si contrappone il gambero ritratto in rigoroso bianco e nero dell’altra. I gamberi, a questo punto, sul tavolo dove si raccolgono i disegni già completati si moltiplicano e diventano quasi una colonia. Ma a catturare l’attenzione delle valenti artiste, molte delle quali illustratrici di professione, c’è anche quello spregevole essere che è il punteruolo rosso, killer di migliaia di palme. A guardarlo con tutto quel suo colore rosso acceso, con quei rombi sul dorso e quel ridicolo punteruolo sulla punta, sembrerebbe innocuo, ma così non è. Molte palme, anche di grandi dimensioni, hanno dovuto soccombere alla loro voracità, al loro subdolo atteggiamento di celarsi nella preda che erodono. Cattivo, cattivissimo si riproduce ed uccide. Alcuni ritraggono, pennelli alla mano, anche le loro orride larve. Ma tra gli alieni riscuote ampio successo anche il parrocchetto, sia nella versione “monaca” che “del collare”. Quel verde intenso che già da sé richiama i lontani luoghi dal quale è giunto fa da straordinario attrattore per chi, come le tante attorno al tavolo, di colore vive. E così su quello stesso tavolo dei disegni già ultimato arriva quasi uno stormo di questi fastidiosi uccelli mangiafrutti. Via via che l’incontro volge al termine ecco materializzarsi sui fogli, già bianchi, a disposizione anche la tartaruga azzannatrice, lo scoiattolo, il delicato fiore giallo della pianta acquatica perenne dalle radici anfibie invasiva, la ludwigia peploide, che si sta diffondendo nei fondali del lago dopo essere arrivata in Italia per abbellire stagni ornamentali.

alieno a chiMaria Giulia ha scelto tra le specie aliene il gambero e l’ailanto. E’ rimasta soddisfatta dell’incontro con il pescatore. “E’ bello – dice – avere il tempo di fare il viaggiatore e non il turista”. Si è subito lanciata nel ritratto dello scoiattolo Misa e lo disegna e dipinge a tratto deciso. Ha al suo attivo le illustrazioni di un libro per bambini e non solo. Viene da Roma. “Ho bisogno – spiega motivando la sua scelta di figure un po’ più morbide”. E’ stato subito attratto dal punteruolo rosso invece Stefano. Di professione fa il fotografo specie naturalista. Arriva da Terracina. “Avevo una bella palma in giardino…” dice non nascondendo sommessamente tutto il rimpianto per un albero che non c’è più, soppiantato da questo insetto. Ornella, che tiene numerosi corsi di disegno e che ha inventato una speciale tecnica con la quale impiega la sabbia, ha ritratto molte delle specie aliene imputate. Elena invece, piemontese di origine e che vive oggi a Calcata per gran parte dell’incontro si è dedicata alla raffigurazione del persico sole osservandone attentamente le colorazioni tra il giallino e l’azzurrino in un mix sempre diverso. Liana invece, di là dal tavolo, ha bandito il colore e ha preferito la forma. I suoi lavori sono tutti in bianco e nero. Ha utilizzato la chine. alcune le ha gettate sul foglio e le ha sparse, altre le ha sciacquate nel lavandino. Ne sono usciti ritratti del parrocchetto, del gambero della Louisiana e di molti altri animali. DIsegna con tratto sicuro Jessica, è presidente dell’Associazione Circe che ha ideato un itinerario tra arte e natura. Per lei il blu del gambero era irresistibile e lo “ha cucinato” in vari modi, tutti egregi. Più metodica e precisa la silenziosa Flavia che nel tempo a disposizione ha ritratto la tartaruga e il suo habitat, il parrocchetto e il fiore giallo invasivo. Serena, anche, ha prodotto molto. Insegna in una delle due scuole del Lazio che può vantare una “aula natura” targata Wwf. “Da quando l’abbiamo a Santa rinella – spiega – attorno a questa aula si sviluppano molti progetti e c’è molto entusiasmo. Anche lei ha ritratto almeno tre soggetti tratti dal famigerato “catalogo” delle specie aliene. Il tempo intanto passa. E’ giunta l’ora di posare i pennelli, di svuotare i barottolini d’acqua degli acquerelli. La maggior parte dei lavori saranno esposti al pubblico. Tutto per denunciare le specie aliene. Perché se li conosci li eviti.

Il progetto “Alieno a chi?” è promosso dal Parco di Bracciano-Martignano – organizzato nel quadro delle azioni del progetto “Contratto di Lago”, il laboratorio artistico è stato condotto da Elisabetta Mitrovic.. I disegni realizzati saranno esposti nei pannelli di affissione pubblica del comune di Bracciano, in forma di mostra di poster a cura di Fernanda Pessolano/Ti con Zero.

Grazia Rosa Villani

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