19 Marzo, 2024
spot_imgspot_img

Ciak… ma non si gira più… a Bracciano chiude il Virgilio

Questo inizio di febbraio diviene triste per i cittadini di Bracciano amanti del cinema – e di tutto il territorio limitrofe – perché chiude i battenti lo storico cinema Virgilio, uno dei soli – finora – due cinema presenti nei tre paesi che affacciano sul nostro lago.

Le due sale dell’esercizio (una grande l’altra più piccola che permetteva la duplice proiezione) fino a oggi sono state un riferimento per i cittadini che volevano andare a vedere un film senza fare troppa strada per raggiungere le sale della capitale. La programmazione di lungometraggi commerciali e, a volte, d’autore (prerogativa, in zona, del cinema Palma di Trevignano) era sempre al passo con le nuove uscite, per grandi e piccini. Pubblicano la notizia sulla pagina Facebook del Cinema Virgilio i due gestori spiegando che la cosa avviene per problemi di rinnovo di contratto di locazione.

La cultura incassa un colpo: il cinema ne è espressione libera e le sale cinematografiche il luogo dove avviene la proiezione quindi la divulgazione di vedute (inteso come punti di vista e allo stesso tempo per usare un termine contenente una citazione dei fratelli Lumière) e idee, sentimenti e conoscenza. I gestori salutano i loro clienti con un grazie e un arrivederci al cinema di Ladispoli da loro gestito; da ora per i cittadini del nostro territorio ci sarà una possibilità in meno di avere maggior scelta in quanto a proiezioni sul grande schermo a portata di mano.

La Storia del Cinema ci insegna che la produzione cinematografica è cultura, nei film d’autore è intrinseca e nella commedia troviamo l’espressione di punti di vista, pensieri, posizioni e costume dell’essere umano che spesso sono lo specchio culturale del paese in cui è stato prodotto il film. Un esempio significativo è la Commedia all’italiana che, se ripercorsa negli anni e nelle sue fasi, ci permette di ricostruire la storia del nostro paese passo dopo passo.

Pochi i passaggi fondanti della storia che non siano stati riportati sul grande schermo fino a oggi.

A chiudere uno di questi cerchi o a comporre l’anello mancante (che dir si voglia) è la messa in scena cinematografica di un accadimento storico sempre e solo narrato nei libri ma mai, finora, sul grande schermo, la Ritirata di Russia nel 1943 in cui persero la vita molti giovani uomini che avviene ne La seconda via film di Alessandro Garilli, prodotto da AngeliKa Vision di Claudio Zamarrion (anche direttore della fotografia), da Quality film in collaborazione con Rai Cinema attualmente nelle sale distribuito da RS Productions; inoltre La seconda via è in gran parte girato tra Manziana e Canale Monterano.

Marzia Onorato
Redattrice L’agone

Ultimi articoli