26 Aprile, 2024
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Ad Anguillara la presentazione del libro su Ugo Tognazzi

Chiara Ricci colpisce ancora nel segno con il suo Libro ‘Ugo Tognazzi: ridere è una cosa seria’ (Edizioni Sabinae) presentato presso la biblioteca comunale ‘A. Zucconi’ di Anguillara Sabazia lo scorso 1° dicembre nell’ambito di uno degli appuntamenti della prima rassegna ‘Leggere attraverso le immagini’, patrocinata dal Comune di Anguillara Sabazia, al quale era presente la vicesindaco Paola Fiorucci. Il progetto è realizzato con il sostegno della Regione Lazio per le Biblioteche, Musei e Archivi – Piano annuale 2022, L.R. 24/2019. Dopo la presentazione della scrittrice Chiara Ricci, Luigi Lozzi ha reso omaggio all’artista attore e regista, nel centenario della sua nascita, con un exursus di contributi fotografici e estratti emblematici da alcuni dei suoi numerosissimi film e partecipazioni televisive.

I presenti durante la presentazione sono stati allietati con delle anticipazioni contenute nel libro su colui che è posto nella ‘Rosa dei cinque’ del Genere ‘Commedia all’italiana’, insieme a Monica Vitti, Alberto Sordi, Vittorio Gassman e Nino Manfredi, delineandone le caratteristiche del profilo artistico, personale nonché caratteriale. Per fare solo alcuni esempi: la sua passione per le donne, il forte senso del dramma, la paura di invecchiare, la sua eleganza e raffinatezza nell’interpretare alcuni ruoli senza renderli ‘macchietta’, l’essere autoironico ma dall’umorismo nero, la passione per la cucina e lo sport che lo vide istituire il ‘Torneo Tognazzi’ al ‘Villaggio Tognazzi’ sul litorale Laziale e di quanto la sua città, Cremona, lo abbia nel cuore aggiungendo la quarta T (Tognazzi) alle tre di ella rappresentative.

Secondo il detto tradizionale e dialettale che declama le cose che rappresentano e che contano a Cremona: ‘Turòon, Turàs, Tetàss…’ (torrone, torre e attributi fisici femminili). Importante per Tognazzi il sodalizio lavorativo con Raimondo Vianello (dal 1951) che aveva incontrato, per una serie di incastri del destino, negli anni Quaranta. Attore eclettico, poliedrico nel 1975 nel film di Mario Monicelli “Amici miei” conia il termine ‘Supercazzola’ oggi entrata nello Zanichelli e lo vediamo fondersi benissimo (grazie al suo anticonformismo) in una collaborazione con Marco Ferreri, ci dice Chiara Ricci, in cui raccontano, descrivono le ipocrisie, l’essere bigotti dell’Italia di allora. Quale migliore frase potrebbe rappresentarlo se non una che contiene un apparente ossimoro? «Ridere è una cosa seria».
Marzia Onorato
Redattrice L’agone

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