27 Aprile, 2024
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Più che un mondiale di calcio è una kermesse di cadute di stile

Mentre i calciatori della Germania dimostrano di non avere paura e si fanno immortalare prima del match perso contro il Giappone con la mano davanti la bocca (chiaro segnale di protesta nei confronti di un sistema che chiude gli occhi davanti all’ipocrisia), la Rai realizza un autogol senza eguali. Prima del calcio d’inizio di Belgio-Canada, nel presentare la sfida del Gruppo F dei Mondiali, il telecronista Alberto Rimedio, parlando della sestina arbitrale formata da uomini di diverse nazionalità, ha detto in diretta: “Ci sono tante razze stasera”. Le proteste si sono sprecate, la tv di Stato è stata subissata da telefonate e messaggi di gente indignata per quella frase. Avvisato della caduta di stile, all’inizio del secondo tempo lo stesso Rimedio ha voluto chiarire le sue parole: “Si sta alzando un polverone sui social, voglio chiarire le mie parole che sono lontanissime dal mio pensiero. Volevo dire nazionalità e non razze. Voglio scusarmi perché ho usato un termine improprio, un errore nella concitazione della diretta”. Per una caduta di stile simile, nel 1970 Nicolò Carosio perse il diritto a fare le telecronache della coppa Rimet disputata in Messico. Dopo un gol annullato (ingiustamente) a Gigi Riva, disse la parola “l’etiope” all’indirizzo del guardalinee. Carosio venne “messo in panchina” definitivamente, a sostituirlo Nando Martellini. Altri tempi.
Massimiliano Morelli

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