26 Aprile, 2024
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La questione-lago di Bracciano, una storia (per ora) infinita

La condanna per i “prelievi spregiudicati” arriva alla ripartenza della motonave

Non è la prima volta che si parla di razionamento d’acqua nella zona del lago di Bracciano. Nel 2017 la Regione Lazio emanò un’ordinanza riguardante l’introduzione della captazione minima della zona lacuale di 400 litri al secondo dal 28 luglio fino al 10 agosto, e di 200 litri al secondo dall’11 agosto fino al primo settembre.

L’Acea si allineò a tali decisioni e lo fece per via di tanti elementi, fra i più importanti quello del consolidamento delle condizioni di deperimento del lago e la necessità di avviare un’azione di salvaguardia degli ambienti per recuperarne l’integrità ecologica”.

Nello stesso anno, “l’analisi e valutazione dello stato ambientale del lago di Bracciano” riferita all’estate 2017 diffusa dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) nello stesso anno fece sapere che “le condizioni di scarsità idrica che si manifestano, da una parte in termini di forte riduzione dei livelli nei corpi idrici interessati dai prelievi e, dall’altra, in termini di difficoltà di sopperire ai fabbisogni per i diversi usi della risorsa idrica, si verificano per una concomitanza di fattori meteo-climatici (siccità) e di natura e antropica (pressioni esercitate sul corpo idrico e sul suo bacino idrogeologico)” e che “la gravità dell’attuale stato di conservazione di alcuni habitat presenti nella zcs/zps in cui ricade il lago, richiede che si pongano in essere adeguate misure di conservazione atte a evitare un’ulteriore compromissione degli habitat stessi”.

È invece del 12 luglio la decisione di Giuseppe Conigli, giudice del tribunale di Civitavecchia, di rinviare a giudizio alcuni vertici di Acea nell’ambito dell’indagine per disastro ambientale aggravato relativo al 2017.

L’accusa deriva dall’“effettuazione di prelievi idrici in violazione di quanto previsto”. L’aggravante deriverebbe dal perpetrarsi dell’attività di captazione senza titolo concessionario da cui poi è scaturita un’alterazione di flora e fauna ambientale. Attività che vennero definite “prelievi spregiudicati da parte di Acea Ato 2 in spregio alla tutela di una risorsa ambientale come il lago di Bracciano” da parte del Comitato per la difesa del bacino lacuale Bracciano Martignano.

Una decisione che arriva quasi in concomitanza con la decisione di far ripartire la motonave Sabazia II, che fornisce servizi turistici disponibili fino alla fine del mese di settembre. La data fissata per la prima udienza del processo è fissata il 4 maggio 2023.

Lucrezia Roviello

 

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