29 Aprile, 2024
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Il sabato del villaggio – Gli esami, il lavoro (che non c’è) e la siccità

La settimana degli esami di maturità cominciata come ai vecchi tempi, senza i dubbi dei due ultimi anni prigionieri del covid, rappresenta una speranza per studenti che a breve si troveranno impelagati nel mondo del lavoro, fra ricerche più o meno fortunate se non di un’assunzione, per lo meno di uno stage, un apprendistato, una collaborazione. Il lavoro, ecco. Quello che manca è proprio il lavoro, e a quella politica che crea scissioni e si riempie la bocca di promesse e slogan elettorali si chiede per una volta di confrontarsi col popolo cercando di capire le vere esigenze di chi non arriva a fine mese.

L’Italia del lavoro che non c’è – con buona pace di quell’iconico primo articolo della Costituzione “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” – nel corso degli ultimi anni ha visto aumentare i cervelli in fuga all’estero e diminuire salari e partite Iva, roba che neanche in un film dell’orrore potrebbe essere raccontata in maniera così lineare. La realtà dei fatti è la solita, il Paese viaggia a doppia velocità, supersonica quella di chi ha in mano il potere, come una tradotta militare quella dei poveri. E mentre si spera sempre in un domani migliore, le cronache narrano quella crisi idrica che s’è incapaci di risolvere perché come al solito, qui da noi, la stalla si chiude sempre quando i buoi sono già scappati.

Siamo al collasso idrico, non piove dalle calende greche e paghiamo le conseguenze di una malagestione dell’acqua, abbiamo abusato (tutti, nessuno escluso) e adesso arrivano i consigli d’ogni tipo, col dubbio che chi impartisce determinate regole poi possa davvero essere il primo a rispettarle.
Massimiliano Morelli

 

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