29 Aprile, 2024
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Libri, Anguillara Sabazia, presentato “Buio in sala”

Nel pomeriggio del 17 giugno si è svolta, nella biblioteca comunale di Anguillara Sabazia, la presentazione del libro “Buio in sala: si illuminano cuore e memoria” una raccolta di aneddoti e ricordi, di varie persone, legati al cinema curata da Luigi Lozzi.

Sono passati 17 anni da quando il sig. Lozzi ha proposto scherzosamente, all’ interno di un corso di cinema creato da lui, di raccogliere tutte le esperienze cinematografiche giovanili dei partecipanti e ora eccole a narrare le atmosfere uniche degli anni ‘50, ‘60 e ‘70, periodo della giovinezza per molti di loro, e la presentazione è stata la fine di un percorso che è stato compiuto attraverso l’amore per il cinema.

In biblioteca, durante l’evento, si poteva respirare un’aria coinvolgente per la sua tranquillità e la sua dolcezza che venivano confermate dalle varie letture fatte da Maria Rita Urbani e Vespina Fortuna, che stavano sul palco assieme al curatore del progetto, e anche dai vari interventi degli ascoltatori più cresciuti, presenti che entusiasti si lasciavano trascinare dalle emozioni che permettevano loro di fare una passeggiata nel “viale delle rimembranze”, mentre permetteva ai più giovani di conoscere o, per lo meno, immaginare la realtà dell’epoca, con le sue difficoltà, i suoi pregi e i suoi difetti, motivo principale per il quale è stato scritto il libro.

Le storie presentate erano molto varie e particolari, ma tutte unite dalla pura verità dei fatti. Infatti c’è chi ha raccontato di quando era poco di un bambino e nel cinema di zona i fanciulli più bassi del bancone d’entrata non pagavano quindi, per questo, una volta cresciuto quando andava a vedere un film camminava un po’ incurvato.

Un altro aneddoto, che è stato letto, raccontava di quando al cinematografo si poteva rimanere per tutto il tempo che si desiderava e quindi, per non dover uscire, e andare a mangiare altrove il protagonista faceva entrare di straforo delle teglie con la pasta da condividere con la famiglia.

Luigi Lozzi non è solo riuscito, con questo progetto, a mostrare un lato della nostra società che non esiste più, ma anche che il cinema è un’arte capace di unire persone di ogni sesso, età e credenze.

Eventi come questo ci servono per ricordare che, per quanto, la società possa cambiare e mutare le esperienze saranno sempre fonte di unione, incontro e condivisione, fattori che rendono l’essere umano tale.

Claudio Colantuono

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