3 Maggio, 2024
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La “Corrado Melone” a Villa Medici

Riceviamo e pubblichiamo – Con la riduzione delle misure atte a limitare la diffusione del Sars Cov 2 la nostra Scuola, la “Corrado Melone” di Ladispoli, ha ripreso le numerose attività didattiche extrascolastiche. Così, mercoledì 27 aprile, noi alunni delle classi 2H e 2I, abbiamo potuto visitare Villa “Medici” a Roma spostandoci in treno fino a Termini e poi camminando per un po’ fino a raggiungere la metropolitana che ci ha portati a piazza di Spagna accogliendoci con la sua primaverile bellissima infiorata della scalinata di Trinità dei Monti.

È stato tutto molto bello sia perché ci siamo divertiti, sia perché è stata la prima volta che abbiamo fatto una gita tutti insieme ed è stato molto interessante ascoltare la storia di questa villa e partecipare ai laboratori.

Appena siamo arrivati la guida, Lucie, ci ha consegnato una tavoletta con un foglio e una matita e abbiamo iniziato il tour! Lucie ci ha subito mostrato la statua del fondatore dell’Accademia di Francia presso Villa Medici, Luigi XIV, chiamato anche “Re Sole”. Essa accoglieva artisti francesi che venivano in Italia per studiare la nostra arte per la loro formazione. Ancora oggi molti artisti alloggiano in questa gigantesca struttura e molti prendono ispirazione dai suoi giardini. La guida ci ha fatto molti esempi di artisti e che cosa significa esserlo concludendo: “Chissà, magari un giorno potrete venire qui anche voi!”. Poi siamo andati a visitare il palazzo. Ci ha detto che la pittura alle pareti, che poteva sembrare antica, in realtà era recente. Infatti l’artista Balthus le pitturò negli anni ’70 con delle spugne; usando una tecnica ben precisa per dare quest’effetto antico. In quegli ambienti c’erano anche delle sculture dell’artista contemporaneo Giuseppe Penone. Una era formata da rami che sembravano di legno, ma se li si toccava ci si accorgeva che erano bronzo. Poi c’era un vaso al cui interno si vedeva l’impronta che era stata lasciata della mano dell’artista. C’erano anche molti mobili che però non risalivano all’epoca di quando fu costruita l’Accademia, ma furono messi in seguito, poi Lucie ci ha mostrato un video in cui un artista immergeva la sua mano in un vaso di argilla pieno d’acqua per vedere se il liquido si ricordava della forma del suo braccio. Il soffitto della stanza era formato da cassettoni ed ospitava dipinti contemporanei in cui sono rappresentate le ceneri di farfalle notturne che volano verso le finestre.

In seguito siamo usciti per visitare i giardini dove c’erano molte siepi e fontane. Secondo il pensiero dell’epoca, avere un giardino serviva per due motivi: per far vedere agli altri quanto si era ricchi e così pavoneggiarsi; inoltre si pensava che farvi una passeggiata era come fare una passeggiata in se stessi.

Come prima attività abbiamo dovuto replicare la statua del dio messaggero Ermes. Poi, attraversando il lungo giardino, abbiamo visto la statua di Afrodite, una scultura senza testa (la guida ci ha spiegato che era stata rubata). Mentre stavamo camminando, abbiamo sentito improvvisamente uno strano verso. Eravamo molto curiosi, non riuscivamo a capire di quale animale si trattasse. Lucie, a quel punto, ci ha detto che sarebbe stata una sorpresa. Siamo finalmente giunti nel luogo da cui proveniva il curioso verso e abbiamo visto, con grande stupore, un pennuto dal corpo blu brillante con una coda bellissima: era un pavone! Proseguendo ci siamo imbattuti in un gruppo scultoreo raffigurante il mito della strage dei Niobidi. Esso racconta l’uccisione dei figli di Niobe la quale si vantava di avere tanti figli, più di Leto, madre di Apollo. La guida ci ha fatto riprodurre le pose anche di queste statue. Una seconda attività, invece, prevedeva la riproduzione di una delle sculture che più ci aveva colpiti tra quelle del “Gruppo dei Niobidi” esclusivamente nei suoi contorni; senza mai guardare il foglio e senza staccare la matita.

Successivamente siamo andati a vedere la gipsoteca dove c’erano le copie di molte statue, fatte in gesso, infatti una sola, raffigurante il re di Francia Luigi XVIII, era di marmo. Qui la guida ci ha fatto guardare una di queste copie per qualche minuto e poi ci ha fatto uscire per disegnarla, come ce la ricordavamo. Ci siamo sentiti, anche se per poco, dei piccoli artisti!

Abbiamo poi visto lo studiolo di Ferdinando de’ Medici, cardinale italiano, figlio di Cosimo de’ Medici e della prima moglie Eleonora di Toledo. Era bellissimo perché sul soffitto e sulle pareti c’erano tanti animali affrescati. La cosa più interessante è che erano stati rappresentati anche delle scimmie e dei tacchini e la guida ci ha spiegato che proprio in quel periodo quegli animali erano stati scoperti dagli europei in America!

Infine siamo andati su una grande terrazza e abbiamo guardato il bellissimo panorama di Roma, si vedeva anche la Cupola di San Pietro!

Finita la visita, ci siamo spostati percorrendo Viale del Belvedere, raggiungendo la Terrazza del Pincio. Qui abbiamo consumato il pranzo a sacco sull’erba e abbiamo comprato qualcosa ad un chioschetto, che però era molto costoso.

La visita ci è piaciuta molto perché abbiamo imparato tante nuove cose, abbiamo visto tante opere d’arte e ci siamo rilassati tra gli alberi, i fiori e le fontane del parco. Sarebbe molto bello ritornarci!

Classi 2H e 2I scuola secondaria di primo grado

 

 

 

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