Nella dichiarazione finale si sottolinea la necessità di una “risposta ferma e coordinata da parte dell’Ue a qualsiasi ulteriore attività illegale e distruttiva” da parte di Mosca. E si ipotizzano nuove sanzioni economiche

L’alleanza franco-tedesca per aprire un canale direttore di dialogo tra leader con il presidente russo, Vladimir Putin, ha fallito. I capi di Stato e di Governo, dopo quasi quattro ore di dibattito al vertice Ue, hanno respinto la proposta della cancelliera tedesca, Angela Merkel, e del presidente francese, Emmanuel Macron. 
“Non è stato possibile raggiungere un accordo oggi sulla possibilità di organizzare presto un summit” Ue-Russia a livello di leader, ha detto Merkel al termine della prima giornata di vertice. “E’ troppo presto (per un summit, ndr) perché finora non abbiamo visto un cambiamento radicale nel comportamento di Vladimir Putin”, ha confermato il presidente lituano, Gitanas Nauseda.
Nelle conclusioni adottate è stata rimosso l’invito a “valutare il dialogo con la Russia anche a livello di leader”. Così com’è stata cancellata, rispetto alle bozze che circolavano prima del vertice, l’apertura dell’Ue a collaborare con Mosca anche su spazio e antiterrorismo.
Il messaggio che invece i Ventisette hanno voluto trasmettere è stato molto intransigente: il Consiglio europeo sottolinea la necessità di una risposta ferma e coordinata da parte dell’Ue e dei suoi Stati membri a qualsiasi ulteriore attività maligna, illegale e distruttiva della Russia, avvalendosi appieno di tutti gli strumenti a disposizione dell’Ue e garantendo il coordinamento con i partner. A tal fine, il Consiglio europeo invita inoltre la Commissione e l’alto rappresentante a presentare opzioni per ulteriori misure restrittive, comprese sanzioni economiche”, hanno sottoscritto i leader europei.

Anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi, aveva – nel suo intervento – proposto una strategia simile, pur dando disponibilità alla proposta franco-tedesca. Nel corso della cena, Draghi ha posto l’attenzione sul tema dei diritti umani, ricordando alcuni sviluppi preoccupanti come il caso Navalny. Allo stesso tempo, ha osservato come la Russia resti un interlocutore inevitabile vista la sua collocazione geografica e il suo peso sulla scena regionale e globale.

“La posizione europea deve rimanere unita e ferma nei confronti della Russia”, ha detto Draghi. C’è bisogno di cooperare dove possibile, ma mantenere estrema franchezza su temi come la violazione dei diritti, limitazioni delle libertà e le interferenze nel funzionamento delle istituzioni democratiche. Draghi ha chiesto di non tagliare tutti i canali di comunicazione con Mosca e ha dato la disponibilità italiana a sostenere la proposta franco-tedesca di revisione dei formati d’incontro con Mosca.
Già prima del vertice era emerso che non sarebbe stato facile trovare un accordo di apertura nei confronti di Mosca. “È un dialogo necessario per la stabilità del Continente europeo, ma un dialogo impegnativo perché non rinunciamo a nulla nei nostri valori o nei nostri interessi. Non possiamo rimanere in una logica meramente reattiva nei confronti della Russia”, aveva invitato il capo dell’Eliseo. Ma al tavolo in tanti la pensavano diversamente.

“Per aprire un dialogo Ue con la Russia, serve che anche la Russia compia certi passi. Il dialogo è stato interrotto nel 2014 con l’annessione illegale della Crimea e gli scontri nel Donbass, questi problemi devono essere affrontati poi possiamo parlare con la Russia”, ha chiarito il premier lettone, Krisjanis Karins, al suo arrivo al vertice. “Il Cremlino capisce la politica della forza e non capisce concessioni gratuite come segno di forza”, ha aggiunto Karins che si è detto “molto preoccupato” dalla proposta. “Non mi dispiace se i presidenti Ue incontrano Putin ma personalmente non parteciperò a un incontro con lui”, ha sottolineato il premier olandese, Mark Rutte.
Da Mosca era filtrata una cauta apertura. “Percepiamo positivamente questa iniziativa. Il presidente Putin è favorevole alla creazione di un meccanismo di dialogo e contatti tra Bruxelles e Mosca”, aveva detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Ma il capo della diplomazia di Mosca, Serghei Lavrov, aveva già messo i primi paletti. “Non siamo a conoscenza di altri dettagli. Quale sarebbe l’argomento? Quale sarebbe l’agenda del vertice?”, ha spiegato. “Non sappiamo nemmeno se gli altri Stati membri dell’Ue siano d’accordo”. In effeti non lo sono stati. (AGI)

 

 

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