26 Aprile, 2024
spot_imgspot_img

Su Google Earth adesso fai il viaggio nel tempo.

Con l’aggiornamento della piattaforma planetaria di Big G si può esplorare l’evoluzione di ogni luogo del pianeta negli ultimi 37 anni

Google Earth aggiunge una dimensione a quella dello spazio: il tempo. La piattaforma che riproduce, grazie al contributo di milioni di immagini satellitari, aeree e dati topografici, una versione in due o tre dimensioni del nostro pianeta lancia oggi una novità importante. Soprattutto in termini di consapevolezza del nostro impatto su di esso. Si chiama Timelapse, si troverà all’interno della sezione Voyager dell’applicazione o del sito, e appunto consentirà di visualizzare, per qualsiasi luogo sulla Terra, la sua evoluzione negli ultimi 37 anni.

Per farlo Google ha collaborato con le più prestigiose istituzioni del settore: la Nasa, il programma Landsat che gestisce, l’US Geological Survey che ne raccoglie e distribuisce i dati, e quello Copernicus dell’Unione Europea, con i suoi satelliti Sentinel. Tutti hanno dato il proprio contributo per raccogliere e processare oltre venti milioni di immagini satellitari scattate fra il 1984 e il 2020. “In totale – ha spiegato Google nel corso di un evento di presentazione – ci sono volute più di due milioni di ore di lavoro informatico su migliaia di macchine di Google Cloud per processare venti petabyte di immagini in un singolo video-mosaico da 4,4 terapixel – significa un 4 seguito da 12 zero e l’equivalente di 530mila video in 4K”. Tutto questo, Google ci tiene a sottolinearlo, attraverso i data center alimentati al 100% a energie rinnovabili.

In buona sostanza, Big G ha prodotto il più grande video animato dell’evoluzione del nostro pianeta negli ultimi quarant’anni, consultabile sito per sito, località per località, città per città attraverso la piattaforma lanciata ormai 15 anni fa e che ha cambiato il modo di esplorare e conoscere il mondo (la sezione Voyager è da sempre ricca di contenuti, visite guidate e focus in particolare sui temi del cambiamento climatico).

Timelapse è il primo aggiornamento sostanziale di Google Earth da alcuni anni, di preciso dal 2017. E ci consente di conoscere il pianeta esplorando una nuova dimensione, per così dire orizzontale. Google, fra l’altro, ha preparato una raccolta di 800 video già pronti, disponibili per l’uso pubblico e gratuito, che ne mostrano l’evoluzione: la selvaggia cementificazione di una zona, la miracolosa conversione di un pezzo di deserto in campo agricolo, il disboscamento senza criterio di una foresta, il cambiamento dei profili delle spiagge. C’è di tutto: in quelle animazioni la Terra ci parla e ci racconta il suo carattere mutevole, la sua resilienza e al contempo la sua fragilità. Questi video sono disponibili da scaricare in mp4 e pronti da usare e incorporare oppure semplicemente da osservare, lasciandosi affascinare come capita da sempre con le altre funzionalità di Google Earth.

Le possibilità di personalizzare e utilizzare quei contenuti sono evidentemente sterminate: scientifiche, didattiche, divulgative, di sensibilizzazione. “Dai governi ai ricercatori fino agli editori, gli insegnanti e gli attivisti, siamo entusiasti di vedere come le persone useranno Timelapse di Google Earth per accendere una luce sui fronti importanti che riguardano il nostro pianeta e la società”. Il colosso invita chiunque a sfruttare questo viaggio nel tempo, a condividere con gli altri i suoi video “sia che ci si meravigli di fronte al cambiamento delle linee costiere o alla crescita delle megacittà fino al tracciamento della deforestazione”: Timelapse – che sarà aggiornato ogni anno per i prossimi dieci anni – fornisce l’evidenza visiva delle drastiche e talvolta dinamiche mutazioni del pianeta.

La tecnologia di fondo utilizzata da Google Earth – che consente di selezionare anche lo specifico anno da consultare attraverso gli strumenti – è stata messa a punto insieme al Create Lab della Carnegie Mellon University di Pittsburgh. Dal lavoro sono emersi cinque prospettive da cui guardare le sfide della Terra: il cambiamento forestale, la crescita urbana, l’aumento delle temperature, le fonti energetiche e la fragile bellezza del mondo. Per ogni argomento Google Earth conduce gli utenti in un tour guidato così da capire meglio, anche attraverso il nuovo strumento Timelapse, cambiamenti, rischi e prospettive del pianeta. “Non riguarda zoomare per avvicinarsi ma per raggiungere la giusta distanza: serve a fare un bel passo indietro per rendersi conto delle condizioni dell’unico posto che abbiamo conosciuto come casa”.

(Esquire)

 

Ultimi articoli