Secondo l’Istat, nel quarto trimestre del 2020 il Pil è sceso del 2% sul trimestre precedente e del 6,6% su base annua. “Un crollo drammatico, anche se scontato e previsto” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Il problema non è il Pil del 2020, che si conferma in flessione più o meno del 9%, -8,8%, lievemente meglio di quanto previsto dal Governo, quanto quello del 2021. La previsione di una crescita per quest’anno pari al 6% è ormai una chimera. Con il tonfo del reddito disponibile delle famiglie, difficilmente i consumi potranno decollare anche una volta finita la pandemia. Insomma, la ripresa ci sarà, ma sarà più lenta e graduale. Ecco perché nel 2021 il Pil ovviamente crescerà, ma molto meno delle attese, anche per l’effetto di trascinamento sui primi mesi del 2021 della flessione registrata oggi dall’Istat” conclude Dona.