27 Aprile, 2024
spot_imgspot_img

Lagarde (Bce): l’economia europea non deraglia, smart working resterà dopo la pandemia

La presidente: il 20% del lavoro sarà fatto da casa anche a coronavirus archiviato. L’italiano Panetta: dal Recovery Fund un’occasione unica di rilancio

 BERLINO – La ripresa in Europa è ancora “piuttosto rallentata” a causa della seconda ondata della pandemia, “ma non è deragliata”.

Christine Lagarde ha ripetuto al Forum economico mondiale, il primo in digitale, che il quarto trimestre del 2020 in contrazione avrà un effetto di trascinamento negativo anche sui primi mesi del 2021. Ma la presidente della Bce ha aggiunto che l’anno in corso sarà diviso in due.

La prima fase sarà ancora dominata da una “forte incertezza” in cui continueranno a essere essenziali “gli interventi fiscali” dei singoli Paesi membri e l’apporto della Bce, che Lagarde ha continuato a promettere “a tutti i settori dell’economia”. La bussola, per i guardiani dell’euro, sarà “mantenere condizioni finanziarie favorevoli”.

Lagarde ha spiegato che la pandemia sta anche trasformando l’Europa: “Ci sarà una nuova economia”, in cui “il 20% del lavoro sarà svolto da casa” e in cui le nuove tecnologie influiranno positivamente sui settori più colpiti e ci sarà un’attenzione molto maggiore, anche su spinta dei cittadini, alla lotta ai cambiamenti climatici.

La presidente della Bce ha anche messo in guardia dalle sfide della pandemia, a cominciare dal sommerso nell’occupazione. E ha sottolineato l’importanza che si investa maggiormente sul digitale, sull’ambiente e che si “sostengano gli investimenti nei nuovi settori”.

Poche ore prima, anche il membro italiano del board della Bce, Fabio Panetta, è tornato sul tema della crescita. Echeggiando i moniti nel comunicato dell’ultima riunione del Consiglio direttivo, Panetta ha ricordato che “i Piani di ripresa e resilienza che i Paesi europei sono chiamati a predisporre per accedere alle risorse del programma Next Generation EU offrono un’occasione unica per rilanciare la crescita, orientandola verso percorsi sostenibili”.

Durante un convegno per i 50 anni dell’Aiaf, Panetta ha aggiunto che “se utilizzate in modo accorto – per innalzare la dotazione di capitale umano, per investire in tecnologia, per la salvaguardia dell’ambiente – quelle risorse possono aiutarci a trasformare una crisi con risvolti drammatici in un’occasione di crescita e di progresso. Dobbiamo cogliere questa opportunità con tempestività, ambizione e lungimiranza”.

Il consigliere Bce ha anche affrontato il tema della finanza sostenibile, definito “un fondamentale strumento di gestione dei rischi rilevanti derivanti dai cambiamenti climatici”. Nei mesi scorsi la Bce ha già avviato una riflessione su come contribuire alla transizione ecologica dell’eurozona. Panetta ha ricordato che passi in questa direzione sono stati fatti concretamente, ad esempio includendo i “sustainability-linked bonds” tra le garanzie utilizzabili nelle operazioni di rifinanziamento.

Un altro contributo all’ambiente deriverebbe dal monitoraggio della Bce dei rischi finanziari derivanti dai cambiamenti climatici. “Effettuando un’autonoma analisi di tali rischi sulla base di metodologie rigorose”, Francoforte “contribuirebbe alla loro corretta valutazione e ne stimolerebbe la consapevolezza da parte degli operatori, concorrendo al contrasto del cambiamento ambientale”

(La Repubblica)

Ultimi articoli