28 Aprile, 2024
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Coronavirus, UK, Johnson annuncia nuovo lockdown: “State a casa”. Chiuse le scuole

La nuova variante inglese dilaga in tutto il Paese, non solo a Londra e nel sud-est: oltre 50mila casi al giorno da quasi una settimana, record di sempre, ricoveri ai massimi, morti ai livelli della primavera.

Al via la somministrazione del vaccino Oxford e AstraZeneca

 

LONDRA – “Le prossime settimane saranno le peggiori di tutte. Ma vi prego, restiamo uniti”. Sembra un flashback di marzo. Invece è la cruda realtà. “Stay at home, restate a casa, salviamo quante più vite possibili”, annuncia in tv alle 8 di sera un preoccupato Boris Johnson, “non uscite assolutamente se non per questioni essenziali”. Già, è tornato il lockdown totale in Regno Unito contro il coronavirus e durerà almeno fino a metà febbraio. Le restrizioni saranno le stesse di marzo, con qualche piccola variante, tipo la Premier League che continuerà a giocare perché il calendario è troppo fitto e in estate ci sono gli europei di calcio, quindi “the show must go on”.

Per il resto richiude tutto come durante il drammatico picco della pandemia durante la scorsa primavera: serrano le scuole, materne, elementari e superiori, “le lezioni si svolgeranno da remoto e proveremo a salvare gli esami di fine anno”, spiega il primo ministro britannico, “perché le classi possono essere catalizzatori di trasmissione e ulteriore diffusione del Coronavirus”. Vietato ogni incontro in casa e fuori con persone al di fuori del proprio nucleo familiare, se non con una persona per fare esercizio fisico solo una volta al giorno. Vietato ogni spostamento, dentro e fuori il Paese, se non essenziale. E si parla – ma ancora non è confermato – di un possibile blocco del traffico aereo. Chiusi tutti i negozi non essenziali, a parte supermercati e pochi altri.

“Lo so quanto è difficile, lo so quanto siete frustrati tutti. Ma ora, più che mai, dobbiamo essere uniti”, esorta Johnson, “Questa nuova variante del Covid è più contagiosa del 60-70% rispetto al normale. La sanità pubblica non è mai stata così sotto pressione e rischiamo di avere enormi problemi di qui a 21 giorni se non agiamo adesso. I morti sono cresciuti del 20% nelle ultime settimane e purtroppo ce ne saranno molti altri. Mi spiace molto, ma non abbiamo altra scelta. Serve un nuovo lockdown nazionale per fermare il contagio”, il terzo dall’inizio della pandemia. “Le regole son in vigore con effetto immediato”.

“Ma c’è una differenza rispetto allo scorso marzo”, spiega il primo ministro con un pizzico di ottimismo, “perché stavolta abbiamo i vaccini anti Covid, abbiamo vaccinato più persone (circa un milione, ndr) di tutto il resto d’Europa messo insieme, e entro febbraio saremo capaci di vaccinare tutte le persone over 70, coloro con altre patologie, e i lavoratori in prima linea nella battaglia contro il Covid”. Si stimano almeno 15 milioni di persone vaccinate entro la fine di febbraio.

Perché in Regno Unito è corsa contro il tempo per cercare di contenere la furia del coronavirus. L’incubo è tornato e per certi versi sembra peggiore di quello di marzo-aprile. Perché la nuova variante inglese dilaga in tutto il Paese, non solo a Londra e nel sud-est: oltre 50mila casi al giorno da quasi una settimana – oggi nuovo record di sempre, 58.784 nuove infezioni – ricoveri ai massimi, morti ai livelli della primavera, anche la Scozia è tornata oggi in terzo lockdown nazionale, l’Irlanda del Nord lo è già da diversi giorni.

Al via la somministrazione del vaccino Oxford-AstraZeneca

Per questo, da oggi, oltre a quello di Pfizer, si sta somministrando Oltremanica anche il nuovo vaccino di Oxford e AstraZeneca, dopo una rapida ma controversa approvazione da parte dell’autorità del farmaco britannica e l’annuncio di distanziare le due dosi fino a tre mesi per cercare di vaccinare nel frattempo quante più persone possibili, seppur sviluppando un’immunità limitata al 60-70 per cento. Dopo la 90enne Margaret Keenan e William Shakespeare per il vaccino di Pfizer, la prima persona cui è stato somministrato il vaccino di Oxford stamattina in Inghilterra è il pensionato Brian Pinker, 82 anni di Oxford, che soffre di patologie ai reni.

Misure emergenziali che fanno capire quanto sia alto l’allarme a Londra. I dati sono inquietanti, soprattutto se si pensa che l’80% del Paese, con le restrizioni locali in atto, era praticamente già in lockdown prima dell’annuncio di Johnson stasera e precedentemente lo è stato per tutto il mese di novembre. Ciononostante, i contagi non sono scesi, e anzi, sono schizzati come mai visti prima. Segno che la nuova “variante inglese” super-contagiosa riesce a diffondersi nonostante le misure restrittive in atto nelle ultime settimane. A Londra e in quasi tutto il Paese da due settimane sono chiusi pub, bar, ristoranti e i negozi non essenziali, non si può incontrare nessuno in casa (solo una persona all’esterno): oggi la capitale era deserta e desolata come davvero non si vedeva da aprile-maggio.

Numeri che preoccupano

Tuttavia, il virus sembra irrefrenabile. Dicevamo dei dati preoccupanti che circolano nel governo e tra i suoi esperti. Basta elencarli per far capire la gravità della situazione: alcuni ospedali nel sud-est e Londra hanno il 50% dei pazienti totali malati di Covid; in tutto sono 25mila i ricoverati per Covid al momento nel Paese, ossia il 30% in più del picco di aprile; vari ospedali sono già al collasso e stanno annullando qualsiasi altro tipo di visite, anche da remoto, perché le terapie intensive sono travolte da nuovi ricoveri e i medici servono soprattutto lì; secondo Politico, a Whitehall qualcuno già calcola che, di questo passo, entro fine mese si potrebbe sfondare la mostruosa quota 100mila morti per Covid, il che significherebbe altri 25mila da qui alla fine di gennaio. Infine, per completare il mesto scenario, una nuova variante sudafricana del virus sembra avere un potenziale devastante, molto di più di quella inglese. Tanto che Sir John Bell, professore di Oxford, teme che i nuovi vaccini possano non funzionare contro il nuovo ceppo sudafricano.

Verso il terzo lockdown

Per questo anche in Inghilterra, dopo l’annuncio di oggi della premier scozzese Sturgeon, il terzo lockdown nazionale era ormai inevitabile, come ieri aveva chiesto, col solito tempismo, il leader laburista Keir Starmer, che ha ancora una volta inchiodato l’esecutivo conservatore alle sue contraddizioni ed esitazioni nella lotta al Coronavirus. Solo domenica scorsa Johnson alla Bbc aveva detto che i bambini dovevano tornare a scuola. Oggi l’ennesimo dietrofront. Perché la variante inglese del virus sembra irrefrenabile. E lo stesso destino potrebbe capitare adesso ad altri Paesi. Nonostante i vaccini, e le 140 milioni di dosi tra quello di Oxford (100) e Pfizer( 40) ordinate da Johnson, la strada verso una sorta di normalità è ancora lunghissima. In Regno Unito, e non solo.

(La Repubblica)

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