8 Maggio, 2024
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Polemica infermieri: “Ridicolo chiamarci simboli. V-day: non una parola su Alvaro”

“Ci usano come simboli ma dimenticano quanto rischiamo”. E sugli operatori che non vogliono vaccinarsi: “Non condivido la loro posizione ma la rispetto”

“Per noi la vera icona della Vax Day è Alvaro Rossi, infermiere dell’Ares 118, morto a Natale a causa del Covid, pochi giorni prima di andare in pensione”. Così Stefano Barone, segretario del sindacato degli infermieri NurSind, all’indomani della morte del collega e nel giorno in cui proprio un’infermiera dello Spallanzani è la testimonial della campagna vaccinale.

C’è poco da festeggiare?
“Fino a un certo punto. La collega si è resa disponibile, tra l’altro, su base volontaria. Fa onore alla categoria, ma trovo ridicolo che sia stata definita un simbolo. Noi non vogliamo essere un simbolo, un logo, né tantomeno un’insegna pubblicitaria. Siamo lavoratori in carne ed ossa e rischiamo in prima linea, senza tutele”.

Cosa rimprovera alle istituzioni?
“Che si ricordano di noi solo nel momento in cui si è sotto i riflettori, dimenticandosi che nel silenzio delle corsie, nel suono delle sirene, nel buio degli ospedali noi rischiamo quanto e più dei pazienti. Nel V-day non si sono ricordati del sacrificio di Alvaro. Neppure una parola è stata spesa nei suoi confronti. E come lui, in Italia molti altri: sono 59 gli infermieri deceduti, il 10% nel Lazio, ma il computo non tiene conto di altre vittime collaterali della pandemia: 5 infermieri che si sono tolti la vita per cause che hanno molto a che vedere con lo stress da lavoro in condizioni limite”.

Ai suoi colleghi che non vogliono vaccinarsi cosa dice?
“Si possono condannare eticamente, ma non giuridicamente. Essendo una vaccinazione su base volontaria, va rispettata la volontà di ciascuno. Io non condivido la loro scelta, ma la accetto. È razionalmente condivisibile”.

Ci sono gli obiettori anche nelle residenze per anziani …

“Il personale sanitario nelle Rsa è stato abbandonato dall’inizio della pandemia. Loro non sono operatori di serie B. Anzi. Dovrebbero essere più predisposti al vaccino. Ma le perplessità e la paura che questo possa avere effetti collaterali sono leciti. Bisogna comunque vaccinarsi.”.

Cosa si sarebbe dovuto fare?
“Il premier Conte aveva una possibilità con la legge di stabilità: finanziare un’indennità, parliamo di 100 euro al mese. Gli infermieri avranno solo 70 euro legati al rinnovo contrattuale, che non avverrà a gennaio. Inoltre, la differenza tra chi lotta ogni giorno contro il Covid e le altre categorie lontane dal rischio contagio è di 15/20 euro circa. Uno schiaffo. Un’offesa anche per Alvaro”.

Si può rimediare? Come?
“Bastava che le istituzioni spendessero una parola per ricordarlo. Lo faremo noi. Insieme ad Alessandro Saluini, segretario NurSind Ares 118, abbiamo chiesto di intitolare una delle aule dell’Ares 118 ad Alvaro, e di affiggere una targa in suo onore nella postazione 051 del San Camillo, luogo in cui lui prestava servizio. Per noi è lui la vera icona”.

(La Repubblica)

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