1 Maggio, 2024
spot_imgspot_img

Scuola e Coronavirus, ingressi alle 8 e alle 10: ecco il piano per il rientro in classe nel Lazio

Dubbi per orari, trasporti, pasti e compiti

Ripresa programmata per il 7 gennaio: fino al 15 in presenza il 50% degli studenti delle superiori. Poi si salirà al 75%. I presidi: “Preoccupati per gli incastri delle materie”

Governo e Regioni hanno deciso di procedere con cautela. Perciò, nonostante gli screening che stanno predisponendo le Asl prima del rientro a scuola, dal 7 e fino al 15 gennaio solo il 50% degli studenti delle superiori tornerà sui banchi, con l’obiettivo, però, di passare al 75%, come auspica anche l’assessore regionale alla Scuola, Claudio Di Berardino. L’intesa Governo-Regioni di ieri pomeriggio ha spinto la prefettura a chiudere il “Piano scuola” di Roma con qualche ora d’anticipo, annullando la riunione che avrebbe dovuto tenersi oggi con l’Ufficio scolastico regionale e la Regione per definire dei dettagli.

Già da oggi, quindi, i presidi possono cominciare a riorganizzare le lezioni in base ai due orari d’ingresso: alle 8 entrerà il 40% degli studenti, indicativamente prime e seconde classi; alle 10 il rimanente 60%, terze, quarte e quinte. Ma, grazie all’autonomia scolastica, i presidi possono decidere chi entrerà prima e chi entrerà dopo. “Oppure – spiega Rocco Pinneri, direttore Usr – possono accordarsi con l’istituto accanto: come sta succedendo per l’istituto Colombo e il liceo Cavour”. Il primo, dove si fanno più ore, dovrebbe entrare alle 8, in modo tale da uscire prima. Mentre il secondo alle 10. E poi, per alleggerire il carico sui mezzi pubblici, si andrà a scuola anche il sabato. Ma solo quando la presenza in aula dei ragazzi sarà al 75%. Gli orari, ad ogni modo, non convincono la maggioranza di presidi, docenti e studenti. ” Faremo del nostro meglio, ma siamo preoccupati per questo doppio orario d’ingresso – spiega Tiziana Sallusti, preside del liceo Mamiani – . Sarà molto faticoso: l’incastro delle materie deve avere sempre un valore didattico”.

“E rimangono irrisolti diversi problemi – aggiunge Cristina Costarelli, dirigente del Newton – come il pasto a scuola e i compiti a casa: gli studenti torneranno a casa tardi”. E infatti: “Impensabile che si possa studiare fino a notte fonda”, dice Luca Ianniello della Rete degli studenti medi. E c’è già chi si sta organizzando. “Il doppio ingresso comporta l’allungamento dell’orario dei docenti con maggiori ore di “buco” – dice Luca Mezzaroma, docente di Economia e referente Covid- 19 al liceo Kennedy – Ci faremo trovare pronti, vedremo se lo sarà anche tutto il resto”.

Nemmeno troppo velatamente, il prof fa riferimento ai trasporti. Cotral aumenterà le corse del 43%, ma anche Atac punta ad aumentarle, al netto dei viaggi extra affidati fino a febbraio 2021 ai privati: di quanto, dipenderà dai fondi derivanti dallo stanziamento del ministero dei Trasporti. Del totale, se il prefetto darà l’ok, a Roma dovrebbe andare il 33%, al resto della regione il 67%. Come prevede l’Atac in un progetto presentato alla prefettura, negli orari di punte e sulle linee più frequentate, arriveranno 120 controllori sentinelle- antiassembramento. Il loro compito? Controllare che non girino bus affollati ed evitare che si salga anche una volta superata la capienza consentita. Ma anche far intervenire dei ” mezzi caldi”: vetture pronte a partire per recuperare chi è rimasto alla fermata. Anche i sindacati, intanto, chiedono d’essere coinvolti.

(La Repubblica)

Ultimi articoli