22 Maggio, 2024
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Mario Ciarla: «Questa destra è priva di cultura di governo»

Dopo 10 anni in maggioranza in Regione, qual è il bilancio del primo anno all’opposizione per il Partito Democratico?

«Il lavoro dell’opposizione è quello di pungolare la maggioranza, dare battaglia contro i provvedimenti che non condivide e insieme contribuire in modo propositivo all’amministrazione del territorio e al processo legislativo. Solo in un anno come Partito Democratico abbiamo depositato in Consiglio regionale 41 proposte di legge, 67 mozioni, 133 interrogazioni e 67 ordini del giorno. Abbiamo sempre mantenuto un atteggiamento di responsabilità istituzionale e consapevole delle tante criticità non risolte durante le due precedenti legislature. Tuttavia, a questo punto, è giusto che chi governa ormai da 14 mesi si assuma pienamente i propri impegni».

Nel giudicare il suo primo anno di governo il presidente Rocca si è dato la piena promozione. Per il Pd invece è scoccata una “sonora bocciatura”. Dove riscontrate le insufficienze più gravi?

«A oltre un anno dal suo insediamento Rocca ha rilanciato e traslato in avanti le stesse promesse fatte in campagna elettorale. Nonostante i quasi 50 milioni di euro destinati dalla Regione alle cliniche private solo negli ultimi mesi, la sanità laziale è ancora in piena emergenza; pur avendo ottenuto insieme ai sindacati il taglio dell’Irpef per le fasce più deboli, i cittadini del Lazio pagheranno quest’anno le tasse più care d’Italia; sul fronte del trasporto pubblico c’è una preoccupante sottovalutazione dei bisogni degli utenti e degli appelli dei sindaci come dimostra il caso della linea FL3; il rapporto con il mondo studentesco e ai minimi termini: l’Ente Disco è commissariato da un anno, la situazione alloggiativa indegna della seconda regione italiana per Pil, le borse di studio non garantite per il futuro e oggi riconosciute a chi aveva già vinto il bando solo dopo una strenua battaglia fatta dalle rappresentanze studentesche e da noi sostenuta. Il dato più grave, tuttavia, è l’atteggiamento che stiamo riscontrando da parte di Giunta e Presidente».

Cioè?

«Fatta eccezione per l’assessore Righini, relatore di tutti i provvedimenti omnibus che vengono fatti calare sul Consiglio, la Giunta risulta di fatto non pervenuta. Al contrario il Presidente Rocca interviene troppo spesso a sproposito e con toni assolutamente fuori misura. E’ molto a disagio con le manifestazioni critiche e con il legittimo esercizio del dissenso. Basti pensare che è arrivato a minacciare di querelare una nostra consigliera che contestava la sua presenza ad Acca Larenzia e al violento attacco via social contro il vice sindaco della Città metropolitana Pierluigi Sanna reo di aver chiesto informazioni sulla riapertura dell’ospedale di Tivoli».

 

In più occasioni le opposizioni, e in particolare il Partito Democratico, hanno anche lamentato il rischio paralisi del Consiglio regionale. Che intendete?

«Nonostante ci sia sempre stata da parte nostra piena disponibilità a collaborare nell’interesse dei cittadini del Lazio, come si è visto in occasione del voto favorevole alla legge sui “caregiver” che abbiamo consistentemente contribuito a migliorare in commissione, fin dall’inizio di questa consiliatura abbiamo registrato da parte della maggioranza una scarsa capacità organizzativa nella gestione dei lavori e nessuna disponibilità a discutere e incardinare le nostre proposte, nemmeno quelle di carattere generale e trasversale. Non so se sia più frutto di impreparazione o di indisponibilità al confronto. Probabilmente si tratta di entrambe le cose, delle due facce di una destra molto ideologica, che si arrocca in difesa come se fosse ancora all’opposizione. C’è fatica a interpretare un ruolo di governo. Ma per riuscirci ci vuole cultura di governo, quindi di visione generale dell’interesse pubblico».

Questa maggioranza non ne ha?

«Prenda la proposta di legge sul cambio di destinazione d’uso a scopo abitativo di garage e cantine. Siamo di fronte a un testo che sembra ispirato alla sceneggiatura di Parasite, spietato capolavoro del sudcoreano Bong Joon-ho. Una totale deregulation stroncata anche dagli uffici tecnico normativi del Consiglio che ne hanno evidenziato tutti i profili di illegittimità e anti costituzionalità. Ecco, quella, come le altre in tema di urbanistica, è una proposta che favorisce a colpi di condoni pochi privilegiati e mette a serio repentaglio il territorio e salute e sicurezza di chi, non potendosi permettere di meglio, è disposto anche a vivere sottoterra».

Le prossime battaglie del Gruppo del Partito Democratico?

«Le stesse che stiamo portando avanti da mesi: affinché il Lazio non venga trasformato in una regione dove cure e prevenzione diventano un privilegio di pochi e non un diritto di tutti; perché i fondi del Pnrr siano spesi bene e in modo assolutamente trasparente; contro l’autonomia differenziata che spacca il Paese e per un’implementazione sostenibile e inclusiva dell’intelligenza artificiale».

Redazione L’agone

 

 

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