26 Aprile, 2024
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Concorsopoli, Lunedì interrogatorio in aula della Marini

Svolto lunedì 21 dicembre l’interrogatorio dell’ex governatrice Catiuscia Marini nell’udienza preliminare di Concorsopoli.

Come riporta il Corriere dell’Umbria, Marini aveva chiesto di deporre in aula e ha già depositato, attraverso il suo legale Nicola Pepe, una memoria in cui respinge tutte le contestazioni, a partire dall’associazione per delinquere. Oggi è attesa anche la discussione della posizione dell’altro politico di rilievo indagato: l’ex segretario Pd e sottosegretario agli interni, Gianpiero Bocci, difeso dagli avvocati David Brunelli e Alessandro Diddi. Dopo l’arringa dei due tocca alle repliche dei pubblici ministeri.
Marini, durante la deposizione, sarà interrogata dal gup, Angela Avila, e dai pm titolari del fascicolo, Paolo Abbritti e Mario Formisano.
Il giudice delle indagini preliminari prima dovrà sciogliere l’eccezione di costituzionalità sollevata da Pepe sull’utilizzabilità delle intercettazioni del trojan inserito nel cellulare dell’ex dg dell’ospedale di Perugia, Emilio Duca. Pepe considera non ammissibili le intercettazioni carpite dentro Palazzo Donini all’ex governatrice. Il giudice per le indagini preliminari, Angela Avila, si è riservata se rimettere il caso alla Consulta. “Ho chiesto al giudice”, ha spiegato Pepe nella precedente udienza, “di sottoporre alla corte costituzionale la valutazione della compatibilità del captatore informatico con sistema di garanzie che regola il processo penale”. In primis la tutela della privacy. Pepe ha sostenuto che nel periodo in cui sono state effettuate le intercettazioni col trojan “inoculato” nel telefono di Emilio Duca, era differita la legge Orlando. Il captatore era stato reso utilizzabile per il caso Palamara dalle sezioni unite civile, ma in ambito disciplinare. Qui siamo in ambito penale. Qui si inserisce l’eccezione dell’avvocato di Marini. Pepe ha presentato anche la memoria dell’ex governatrice in cui quest’ultima ribadisce la “totale estraneità ai fatti contestati”. Oltre che di falso, abuso e rivelazione d’ufficio Marini deve rispondere insieme ad altri otto del reato associativo.
Sulle intercettazioni tuttavia Avila già si è espressa, decretando l’ammissibilità delle intercettazioni ad eccezione di quelle legate all’ipotesi di reato di abuso d’ufficio.
Anche Bocci si è difeso rigettando tutte le ipotesi di accusa. I suoi avvocati si sono pure appellati alla Consulta, ma non per il trojan. Hanno rispolverato una sentenza per dimostrare che Bocci non può essere processato due volte per gli stessi fatti. Su Bocci è infatti in piedi anche il giudizio immediato nato dalle misure cautelari.

(QuotidianodellUmbria)

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