6 Maggio, 2024
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Veneto zona arancione? Ecco quando si saprà

Bollettino: altri 95 morti, +3581 nuovi contagi. Calano i ricoverati. Zaia sul nuovo dpcm: “Non è possibile dividere figli e genitori o fratelli il giorno di Natale. E’ da rivedere”

Veneto: il 4 dicembre si saprà se la regione manterrà la zona gialla

Venezia, 3 dicembre 2020 – In Veneto cresce l’attesa per domani, quando si saprà se la regione passerà in zona arancione o se manterrà il giallo. Nel frattempo oggi scadono le ordinanze regionali e, da domani, entra in vigore il nuovo dpcm.

Continuano a crescere i contagiati dal coronavirus in Veneto, che oggi sono 154490 (+3581 nelle ultime 24 ore, ieri +2782). Salgono gli attualmente positivi, che toccano quota 70603 (+1811). Aumenta anche il numero di deceduti, oggi sono 3982 (+95 nelle ultime 24 ore, ieri +69).

Calano i ricoverati negli ospedali, che oggi sono 3068 (-26). 2732 sono in area non critica (-22), di cui 2501 (-18) positivi e 231 negativizzati (-4). Sono 336 le persone ricoverate in terapia intensiva (-4), di cui 307 positive (-1) e 29 negativizzate (-3).

“Sugli spostamenti – spiega il Governatore Luca Zaia – sappiamo ora che dal 21 dicembre saremo bloccati in regione fino al 6 gennaio. Il 25, 26 dicembre e il 1° gennaio ci si sposta solo all’interno dei comuni. Non sarà quindi possibile nessuna ricongiunzione fra parenti, se non abitano nello stesso comune. Per i territori di periferia è una sperequazione assurda bloccare i cittadini in piccoli paesi. A Roma ci si sposta in modo quasi normale, in piccoli comuni come i nostri è un vero lockdown. Il Governo deve modificare queste regole. I ristoratori in quei giorni possono anche chiudere: come clienti avrebbero solo i residenti nel piccolo paese. Mi rivolgerò ai prefetti perché premano sul Governo: non è possibile dividere figli e genitori o fratelli il giorno di Natale. Questo dpcm alimenta la guerra tra poveri”.

“Non c’è traccia dei ristori – prosegue il Presidente della Regione -. Si è fatto un decreto per la materia degli spostamenti, si poteva mettere in mezzo la garanzia dei ristori. In molte attività gli operatori sono disperati, poi c’è il mondo dell’intrattenimento, gli artisti, i teatri, le piscine, le palestre, ce n’è per tutti i gusti. Si rischia una guerra tra poveri, tra cittadini di serie A e serie B. Il vero problema sono gli assembramenti, che vanno scoraggiati con i controlli, su quello ci si deve concentrare: altre restrizioni laddove non c’è quel rischio sono inutili. Da noi tutti i negozi e i locali pubblici hanno la capienza e quella va rispettata”.

“Chi ha seconde case – afferma il Presidente Zaia – o vuole uscire dalla Regione può farlo spostandosi solo se parte il 21 e torna il 7. Come regioni abbiamo chiesto di tener conto dell’aspetto umano, le regole imposte così sono troppe sperequative. Si possono trovare mille soluzioni da varare per garantire la salute pubblica, non mi pare siano stati scelte le migliori. Per quanto riguarda gli spostamenti dall’estero, chi arriva dai Paesi autorizzati può rientrare o partire anche prima del 6 se prende un aereo, facendo ovviamente il tampone”.

(Il Resto del Carlino)

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