25 Aprile, 2024
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Marianna Manduca, Conte: “I figli saranno risarciti, lo Stato riconosce i suoi errori”

Il presidente del Consiglio durante la conferenza stampa della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

“Lo Stato riconosce i suoi errori e risarcirà i figli di Marianna Manduca“. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Marianna Manduca fu brutalmente uccisa dal marito nel 2007 e lo Stato fu condannato a risarcire i tre figli perchè, nonostante le dodici denunce di Marianna, non fu in grado di proteggere la donna, vittima di femminicidio. Poi, però, Palazzo Chigi ha chiesto ai figli di restituire i 250mila euro e il 9 dicembre ci sarà l’udienza che stabilirà il da farsi.
Stamattina, però, il presidente della Camera, Roberto Fico, ha lanciato un appello affinchè si trovi una “soluzione giusta per i figli di Marianna Manduca”. Soluzione che Conte ha annunciato in serata.

“Molti ricorderanno Marianna Manduca, assassinata a soli 32 anni nel 2007 dal marito – ha raccontato Conte – ha lasciato tre figli ancora minorenni che hanno passato un calvario giudiziario per vedere riconosciuti i loro diritti. A Carmelo, Stefano e Salvatore dico che certo non riavranno più la loro mamma, ‘giovane e bella’, ma lo Stato sottoscriverà un accordo transattivo che riconoscerà loro non solo di poter conservare una somma che era stata riconosciuta alla loro mamma” che aveva denunciato le violenze subite. Ma, ha aggiunto Conte, lo Stato “gli riconoscerà anche una cospicua somma a titolo di danno non patrimoniale. Lo Stato deve essere in grado di riconoscere i propri errori”.
Il premier ha poi proseguito citando Aldo Moro:  “Uno Stato non è veramente democratico se non ha come fine supremo la dignità, la libertà, l’autonomia della persona umana. Lo Stato deve avere il coraggio di riconoscere i propri errori e trarne tutte le conseguenze assumendosi tutta la responsabilità. Una donna vittima di violenza – ha concluso – non deve mai provare vergogna, mai più sentirsi sola”.

(La Repubblica)

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