26 Aprile, 2024
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Lo sciopero del 25 novembre. A Roma trasporti e scuola a rischio caos. La guida

Dopo due giorni di disagi per le metro in tilt, arriva l’agitazione (nazionale) di quattro ore, indetta dal Usi. metro e bus garantiti fino alle 8:30. Non saranno garantite nemmeno le lezioni scolastiche per la possibile astensione del personale docente e non

Si prevedono già disagi per la giornata di domani, quando si terrà uno sciopero (nazionale) di quattro ore indetto dall’Unione Sindacale Italiana (Usi) che coinvolgerà diversi settori. Uno di questi è proprio quello dei trasporti, appoggiato dall’Usb: dopo due giorni di caos sui mezzi – ieri con la metro C ferma per oltre 5 ore a causa dell’assenza del personale e oggi con due stazioni della linea B1 chiuse per ore – domani sono a rischio bus, metropolitane, ferrovie Roma-Lido, Termini-Centocelle e Roma-Civitacastellana-Viterbo.

L’agitazione durerà 4 ore: dalle 8.30 e fino alle 12.30.

Per essere sicuri di raggiungere il posto di lavoro o quello del proprio appuntamento, dunque, è necessario prendere i mezzi entro e non oltre le 8.30 e dopo le 12.30. Aderisce alla protesta anche Cotral, la compagnia di trasporto pubblico regionale: a rischio, pertanto, anche i collegamenti tra Comuni.

Aderiscono allo sciopero anche Usi Surf e Usb PI-Scuola: i sindacati coinvolgono personale precario e non, dal corpo docente al personale Ata, incluse le altre figure di tutto il comparto educativo. Le lezioni nella giornata del 25 novembre, dunque, non saranno garantite, come hanno segnalato le scuole attraverso comunicazioni alle famiglie.

La soluzione? Tenere a casa i bambini. Sì, anche quelli di nidi e materne: a scioperare non sono solo i docenti delle elementari, delle medie e delle superiori, ma anche quelle delle scuole dei più piccoli. Si ferma anche il comparto della sanità: è bene, dunque, per chi ha visite programmate o non, contattare il medico o la struttura, prima di spostarsi. “La sanità sciopera per non essere la vittima sacrificale della pandemia, per gli investimenti per le assunzioni e per la sicurezza”, spiegano dall’Usb.

Le motivazioni dell’agitazione, a livello nazionale? Le spiega l’Usi, che si vuole battere “per un’istruzione pubblica, laica e democratica, per i fondi ai servizi per disabili, per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e nei territori, per il diritto all’abitale, per il contrasto alle privatizzazioni dei servizi pubblici, per le stabilizzazioni dei precari nelle pubbliche amministrazioni, per i diritti sociali e di cittadinanza, per l’abolizione dei decreti Sicurezza, contro la violenza e le discriminazioni alle donne sul lavoro, in famiglia e nella società”.

(La Repubblica)

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