26 Aprile, 2024
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Vaccino “sicuro”, polemica su Crisanti: “Parole gravi e sconcertanti”.

La replica: “Non sono un No Vax”

Non si sono lasciate attendere le reazioni alle parole sul vaccino del virologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti.

Nella giornata di giovedì 19 novembre, intervenendo a Focus Live, il festival della divulgazione scientifica di Focus, Crisanti aveva avanzato dubbi sul vaccino in uscita a gennaio: “Sono favorevolissimo ai vaccini ma non lo farei perché non ci sono le conoscenze sufficienti”.

Dichiarazioni poco apprezzate dall’Aifa, dal ministero della Salute e dal presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli.

“Credo che Crisanti sbagli: il vaccino sarà sicuro. Quando arriverà il vaccino, e io rientrerò nelle categorie che possono farlo subito, lo farò” ha dichiarato a Rainews24 il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. “Innanzitutto dovremo aspettare la certificazione dell’ente regolatorio – ha precisato – E’ vero che è andato tutto molto veloce, ma è anche la prima volta che sono stati messi così tanti finanziamenti, ed è la prima volta che vengono trovati dei volontari per la sperimentazione in un tempo così rapido. E’ la prima volta che il mondo si confronta con qualcosa di nuovo”, ha sottolineato.

“L’unico modo per liberarsi dal covid-19 oltre al lockdown è creare l’immunità di gregge. E’ fondamentale permeare questo Paese della cultura della sensibilità alla vaccinazione come dovere morale. Io se ci fosse il vaccino lo farei senza la minima esitazione” ha spiegato Locatelli.

Più duro Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco: “Le affermazioni attribuite al prof. Crisanti sono molto gravi, in quanto provengono da una persona che ha spesso parlato da esperto in questa pandemia, ma, da quello che dice, non lo sembra affatto. L’affermazione più grave, in quanto falsa, riguarda le fasi degli studi clinici che potrebbero essere state saltate: gli studi clinici sui vaccini anti Covid-19 hanno effettuato tutte le fasi di validazione e valutazione. In particolare, l’ultima – e più importante- fase III ha previsto studi randomizzati di dimensioni molto ampie su decine di migliaia di persone per un confronto tra il nuovo vaccino e un placebo per quanto riguarda la capacità di prevenire l’infezione da Covid-19”.

“Ritengo sorprendente lo scetticismo a vaccinarsi in quanto non in linea con nessuna delle posizioni espresse da tutte le principali riviste scientifiche internazionali – aggiunge -. A rassicurazione dei cittadini italiani ed europei, aggiungo che Aifa costituirà a breve un Comitato scientifico internazionale per promuovere studi di sorveglianza attiva su tutti i vaccini che saranno resi disponibili, per validarne la sicurezza anche rispetto a effetti indesiderati rari o rarissimi. A far parte di questo Comitato saranno chiamati alcuni dei maggiori e più credibili esperti in materia”.

“Credo infine che il prof. Crisanti con le sue parole rechi un danno grave al Paese, oltre che a sé stesso – aggiunge -. Avendo visto tanti volontari, anche giovani, in tutto il mondo che si sono offerti per studi di fase I su questi nuovi vaccini, ricordo a tutti che la ricerca clinica si basa eticamente sulla fiducia, la generosità dei pazienti, una buona metodologia di ricerca che rende credibile l’intero sistema delle pubblicazioni scientifiche e delle agenzie regolatorie del farmaco”.

LA PRECISAZIONE DI CRISTANTI

Contattato dall’Ansa, il virologo dell’università di Padova ha allontanato le polemiche:

“Mi è stata fatta una domanda: lei lo farebbe oggi? Oggi il vaccino non lo farei perché ci sono solo dati relativi agli annunci delle aziende e perché oggi non ci sono le conoscenze sufficienti. Quando la comunità scientifica l’avrà vagliato – ha detto – me lo faccio. Non capisco dove sia il problema. Io sono uno dei firmatari-proponenti della vaccinazione antinfluenzale, come faccio ad essere contrario a un vaccino? Questa è una autentica strumentalizzazione. Io sto dicendo che per fare un vaccino, io personalmente, voglio che sia approvato e voglio vedere i dati”.

(Il Riformista)

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