30 Aprile, 2024
spot_imgspot_img

Manovra da 38 miliardi, nella bozza 4 miliardi sul Fisco e 8,5 alla famiglia

Decontribuzione triennale (per quattro anni, al Sud) per l’assunzione di giovani. Presso il Mise arrivano il Fondo per l’imprenditoria femminile e quello per le aziende creative. Estese le garanzie Sace e del Fondo Pmi. Cento milioni in più per il bonus bici

 

MILANO – Duecentoquarantatre articoli, alcuni dei quali presenti solo in forma di abbozzo di rubrica, per la maxi-Manovra per il 2021 che il governo si prepara a inviare alle Camera, a giorni di distanza dal Consiglio dei ministri che il 18 ottobre aveva approvato il documento “salvo intese”.

Il valore degli interventi arriva a 37,9 miliardi. Tra le voci principali il rinnovo della Cig per oltre 5 miliardi e il nuovo fondo anti-Covid da 4 miliardi. Tra le misure di maggior peso finanziario anche una delle novità che arriveranno nel 2021, cioè l’introduzione dell’assegno unico per circa 3.

Nella bozza che è stato possibile visionare, il primo intervento (ancora “in verifica”) è dedicato al fondo per la riforma fiscale

cui vengono destinati 2,5 miliardi nel 2022 e 1,5 miliardi a partire dal 2023. Nello stesso articolo, si incrementa di 3 miliardi per il 2021 e di 5,5 miliardi dal 2022 in avanti il Fondo assegno universale e servizi alla famiglia costituito nella passata legge di Bilancio per “dare attuazione a interventi in materia di sostegno e valorizzazione della famiglia finalizzati al riordino e alla sistematizzazione delle politiche di sostegno alle famiglie con figli”.

Nel testo trovano posto alcuni interventi che riguardano il lavoro, come lo stop ai contributi per tre anni per le assunzioni di giovani fino a 35 anni (entro 6 mila euro) o per 4 anni in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, puglia, Calabria e Sardegna. Prorogato anche al 31 dicembre 2021 il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno. Confermata l’entrata a regime del bonus 100 euro (che ha ampliato da luglio il cosiddetto bonus Renzi) dal 2021. Invece il credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro è utilizzabile dal 1° gennaio al 30 giugno 2021 e non più fino al 31 dicembre 2021: la spesa relativa viene tagliata di 1 miliardo.

Per rifinanziare altre dodici settimane di cassa integrazione arrivano 5,3 miliardi alle aziende che siano in difficoltà a causa dell’emergenza. Le dodici settimane devono essere collocate tra il primo gennaio 2021 e il 31 marzo 2021 per i trattamenti di Cassa integrazione ordinaria e tra il primo gennaio 2021 e il 30 giugno 2021 per la Cig in deroga. Ai datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo, che non richiedono la cig è riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico per un ulteriore periodo massimo di otto settimane fruibili entro il 31 marzo 2021.

Nel capitolo previdenziale trovano spazio le proroghe per Opzione donna e Ape sociale. Si attua poi la recente sentenza della Consulta che limita a tre anni il prelievo sulle pensioni d’oro, dai cinque precedenti.

Il testo prevede uno stanziamento di 340 milioni di euro per l’anno 2021 e di 400 milioni di euro per l’anno 2022 per l’assegno di natalità e la proroga anche al 2021 dei sette giorni di congedo di paternità.

Nel testo si trovano 20 milioni per il 2021 e 2022 al Fondo per l’imprenditoria femminile che – recita la relazione illustrativa della bozza di cui abbiamo preso visione – “prevede il finanziamento di iniziative imprenditoriali e di azioni di promozione dei valori dell’imprenditoria tra la popolazione femminile. I dati – a livello nazionale ed internazionale – segnalano, infatti, che sono ancora troppo poche le donne che scelgono di creare un’impresa, di avviare una start-up, di intraprendere studi scientifici”. Sempre al Mise trova posto un fondo – con pari dotazione – per le “imprese creative“.

L’articolo 29 interviene sulle garanzie a supporto della liquidità erogate per l’emergenza Covid. A seguito dell’estensione del regime di deroga alla disciplina europea in materia di aiuti di Stato si allunga al 30 giugno 2021 la cosiddetta Garanzia Italia e, spiega la relazione, si consente “il rilascio di garanzie anche in relazione a finanziamenti destinati in quota parte alla rinegoziazione/consolidamento di finanziamenti esistenti” consentendo alle imprese colpite dall’epidemia “poter impiegare lo strumento di Garanzia Italia anche per rinegoziare/consolidare indebitamenti esistenti purché il finanziamento preveda l’erogazione di credito aggiuntivo in misura pari ad almeno il 25 per cento dell’importo del finanziamento oggetto di rinegoziazione e a condizione che il rilascio della garanzia sia idoneo a determinare un minor costo e/o una maggior durata del finanziamento rispetto a quello oggetto di rinegoziazione”. Le garanzie si estendono “alle cessioni di credito pro soluto” per “anticipare e assicurare i flussi monetari relativi alla transazione commerciale adottando un approccio flessibile che si adatti alla dinamica del fatturato, senza gravare il bilancio dell’impresa cedente di ulteriori debiti finanziari”. Per il Fondo di garanzia per le pmi arriva un rifinanziamento da 500 milioni nel 2022 e un miliardo nel 2023: prorogata anche la moratoria per micro e Pmi a fine giugno 2021.

Sul fronte bancario, si confermano le anticipazioni sul fatto che gli utili percepiti dagli enti non commerciali senza scopo di lucro – le Fondazioni – che esercitano attività di interesse generale “non concorrono alla formazione del reddito imponibile nella misura del 50 per cento a decorrere dall’esercizio in corso al 1° gennaio 2021”. Nei mesi scorsi dal mondo bancario erano giunte numerose richieste di una riduzione della fiscalità sulle fondazioni bancarie, che derivano gran parte dei propri introiti dai dividendi delle proprie partecipazioni azionarie nel capitale delle banche. Sempre collegato al mondo bancario, in particolare a Mps – che pure non è direttamente citata – si prevede un incentivo fiscale alle operazioni di aggregazione aziendale.

Al capitolo dell’emergenza sanitaria, quattro miliardi nel 2021 per finanziare le misure anti Covid:

viene infatti confermata l’istituzione di un fondo ad hoc per “consentire il tempestivo adeguamento” degli interventi “di sostegno alle attività produttive”. “Il Fondo è ripartito  – si legge -con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia, di concerto con i Ministri interessati per il rifinanziamento per l’anno 2021 di misure di sostegno economico-finanziario già adottate nel corso dell’anno 2020 per fronteggiare le conseguenze economiche derivanti dall’emergenza”.

Tra le proroghe degli interventi edilizi, avanti per il 2021 con le detrazioni per interventi di riqualificazione energetica, di ristrutturazione edilizia e per l’acquisto di mobili di arredo e di grandi elettrodomestici a basso consumo energetico finalizzati all’arredo dell’immobile ristrutturato, nonché del cosiddetto ‘bonus facciate”.

Più fondi per aumentare gli stipendi di medici e infermieri della sanità pubblica: nella bozza della manovra si prevedono in tutto 835 milioni l’anno per aumentare del 27% l’indennità di esclusiva della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria (500 milioni) e per riconoscere una specifica indennità nfermieristica (335 milioni). Il Fondo sanitario nazionale sale quindi a 121.370 miliardi che serviranno anche a dare maggiori risorse per i tamponi da parte dei medici di base (70 milioni) e per aumentare i contratti di specializzazione (105 milioni in più nel 2021 e 22 e 109,2 milioni dal 2023 al 2025).

Tra gli altri interventi, arrivano 150 milioni per quest’anno per finanziare il trasporto scolastico, con riferimento alle misure di contenimento per la pandemia di Covid. Nuove risorse anche per la mobilità sostenibile, che garantiscono – come promesso dal ministero dell’Ambiente dopo il clic day dei giorni scorsi – il rimborso per gli acquisti di bici, monopattini & Co. anche a chi è rimasto tagliato fuori dalla corsa al bonus. L’intervento è a dire il vero duplice. La prima parte dell’articolo destina infatti 20 milioni all’anno nel 2021-23 e poi 30 milioni dal 2024 al 2026 per gli incentivi per gli acquisti di motorini elettrici con rottamazione. Quanto al bonus bici vero e proprio, la dotazione ulteriore è di 100 milioni provenienti dal bilancio dell’Ambiente e in particolare dalle aste verdi.

(La Repubblica)

Ultimi articoli